Bambini più attenti a scuola con gli omega-3

Molti sono i bambini colpiti dalla sindrome di iperattività con deficit di attenzione, conosciuta clinicamente come Adhd.
Purtroppo questa malattia, nella stragrande maggioranza dei casi, viene confusa con la vivacità. In effetti si tratta di una reale patologia, che compromette la natura dei rapporti interpersonali dei bambini sia nella modalità di relazione con i familiari sia con i propri coetanei. L’unica terapia conosciuta fino ad ora è quella farmacologica, ovvero, la somministrazione di psicofarmaci vita natural durante.
Nei soggetti affetti da questa sindrome è stata riscontrata una carenza di omega 3. Medici ed esperti hanno percorso la via sperimentale della prescrizione di farmaci a base di omega 3. Questa soluzione ha portato a risultati incoraggianti. Ciò non significa aver risolto il problema dell’Adhd, ma sicuramente aver offerto un ulteriore strumento per la gestione di questo disturbo. L’assunzione di acidi grassi viene raccomandata dalla Unione Europea (clicca qui per la fonte in inglese) e dalle più autorevoli associazioni pediatriche e di nutrizione clinica a livello mondiale, nel dosaggio quotidiano di almeno 200 milligrammi di Dha; queste quantità si possono ricavare da un paio di assunzioni di pesce la settimana.
Se non si consuma pesce a sufficienza, è necessario fare ricorso ad integratori.
L’acido docosaesaenoico Dha, inoltre, viene considerato un substrato essenziale da assumere durante la gravidanza e l’allattamento per garantire un ottimale esito della gestazione e dello sviluppo del bambino.

 

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