Archivio mensile:Novembre 2014

Vuoi migliorare le tue prestazioni fisiche?

Gli Omega-3 sono molto utili per chi vuole migliorare le proprie prestazioni fisiche e per chi pratica sport sia a livello amatoriale che agonistico.

Un recentissimo studio giapponese pubblicato sulla rivista Bioscience, Biotechnology, and Biochemistry ha esaminato degli atleti amatoriali a cui sono stati somministrati 3,6 grammi di olio di pesce per 2 mesi.

Le analisi hanno mostrato alti livelli di Omega-3 nei globuli rossi, ed un ridotto consumo di ossigeno durante gli sforzi muscolari.

Grazie agli effetti degli Omega-3 gli atleti percepivano un minore sforzo ed avevano una maggiore resistenza.

L’importanza di questi acidi grassi essenziali nell’attività fisica è nota da tempo, in quanto:

  • Riducono rapidamente l’’infiammazione che si genera dopo intense sollecitazioni muscolari e in seguito a traumi e infortuni.

  • Migliorano i tempi di recupero fisico.

  • Modulano l’azione di molti ormoni prodotti nel nostro corpo che giocano un ruolo importante in numerose funzioni dell’organismo, ad esempio: sistema immunitario, regolazione vascolare e del dolore.

  • Aumentano la sintesi delle proteine muscolari.

  • Producono miglioramenti significativi sulla funzione respiratoria.

Dalla letteratura scientifica internazionale viene suggerito che un’integrazione con 2,5 grammi al giorno di Omega-3 EPA e DHA in rapporto 2:1 possa essere efficace nella maggior parte di coloro che praticano attività fisica per migliorare le prestazioni.

Con 4 capsule di A-M B-Well PGFO oppure un cucchiaino da the da 4 ml di Liquid Gold si assume l’integrazione giornaliera raccomandata.

Link:
Studio in inglese pubblicato su Bioscience, Biotechnology, and Biochemistry

 

 

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“L’olio di pesce ha salvato nostro figlio”

L’olio di pesce ad alto contenuto di Omega-3 è uno dei nutrienti meglio documentati sul mercato, e i molti benefici che apporta alla salute sono stati ripetutamente dimostrati.

E’ particolarmente importante per la salute del cervello, e può anche aiutare a guarire e ripristinarne le funzioni dopo una lesione cerebrale traumatica.

Recenti ricerche suggeriscono inoltre che l’olio di pesce può contribuire a rallentare l’atrofia cerebrale legata all’età.

Un nuovo esempio dell’efficacia dell’olio di pesce in questo campo è dato dallo straordinario recupero di Grant Virgin da un grave trauma cerebrale.

La vicenda, riportata da un servizio televisivo della CNN, è stata seguita da tutta la stampa americana.

La lunga strada di Grant Virgin, oggi diciassettenne, è incominciata nel settembre 2012 quando è stato investito da un’auto.

Grant presentava gravi danni cerebrali, fratture del cranio, fratture vertebrali, e diverse emorragie nel cervello. I medici dissero ai suoi genitori che non c’era nessuna speranza di guarigione, e che non sarebbe sopravvissuto alla notte.

I familiari avevano sentito di casi simili curati con l’olio di pesce, e contattarono il Dott. Barry Sears, il biochimico del MIT che ha condotto studi approfonditi sugli effetti sulla salute dell’olio di pesce di grado farmaceutico.

Seguendo i suoi consigli utilizzarono una dose di 20 g al giorno di olio di pesce ad alta concentrazione, e già dopo 48 ore Grant fu in grado di chiamare sua madre al telefono, ed oggi sta tornando alla normalità.

La madre ha definito il suo recupero “incredibile” mentre all’ospedale che lo ha avuto in cura lo definiscono un “miracolo”.

Dal 2006 ad oggi ci sono stati altri sette casi in cui l’utilizzo di olio di pesce ha portato alla guarigione da lesioni cerebrali, da Randall McCloy, al quale dopo un incidente minerario era stata diagnosticata una vita vegetativa mentre oggi ha una vita felice ed un figlio, al 17enne Bobby Ghassemi di cui, dopo un grave incidente d’auto, i medici dissero che non si sarebbe più ripreso, e che oggi ha felicemente terminato gli studi.

La teoria alla base dell’olio di pesce come intervento terapeutico per il trauma cranico è allo stesso tempo semplice e complessa. In parole povere, il cervello è per il 30% composto da acidi grassi Omega-3.

‘Se un muro di mattoni viene danneggiato, non utilizzeresti mattoni per ripararlo? ‘ ha detto il dottor Michael Lewis, fondatore del Brain Health Education and Research Institute. ‘Attraverso l’utilizzo di Omega-3 in dosi consistenti, si forniscono le basi al cervello per riparare se stesso.’

Gli Omega-3, che aiutano a combattere l’infiammazione in tutto il corpo, aiutano anche a sedare l’infiammazione nel cervello.

Dopo una lesione traumatica, l’infiammazione del cervello che si verifica può continuare per lunghi periodi di tempo a meno che, come afferma il Dott. Sears, “non ci sia una seconda reazione che la spegne.”
L’olio di pesce, a quanto pare, può aiutare a fare proprio questo, quando somministrato in dosi sufficientemente elevate.

L’olio di pesce di Grado Farmaceutico A-M B-Well ha le stesse caratteristiche di quello utilizzato per la cura di questi pazienti.

 

Links:
Articolo in inglese della CNN su Grant Virgin
Articolo in inglese della CNN su Bobby Ghassemi

Riferimenti:
1. Roberts L,Bailes J, Dedhia H, Zikos A, Singh A, McDowell D, Failinger C, Biundo R, Petrick J, and Carpenter J. “Surviving a mine explosion.” J Am Coll Surg 207:276-283 (2008)
2. Sears B, Bailes J, and Asselin B. “Therapeutic use of high-dose omega-3 fatty acids to treat comatose patients with severe brain injury.” PhamaNutrition 1: 86-89 (2013)

 

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Questa pericolosa sostanza tossica potrebbe essere nel tuo piatto…

Il pesce e’ uno degli alimenti più consigliati dagli specialisti grazie al suo contenuto di Omega-3.

Tuttavia, il pesce è oggi forse una delle principali fonti alimentari di metalli pesanti e sostanze chimiche tossiche e cancerogene.

Purtroppo quasi tutto il pesce italiano risulta inquinato da metilmercurio, la forma del metallo più assorbita dall’uomo.

In una recente indagine Altroconsumo non soltanto ha trovato tracce di questo metallo in tutti i campioni portati in laboratorio, ma in molti, troppi casi ne hanno trovato quantità che alla lunga possono rappresentare un rischio per la salute, soprattutto per i bambini e le donne in gravidanza.

Alle stesse conclusioni è giunta un’inchiesta della trasmissione di Italia 1 “Le Iene”, guarda il servizio cliccando qui: Le Iene: Quando il pesce diventa pericoloso

Quando si mangia pesce contaminato, il mercurio agisce come un veleno per il cervello e il sistema nervoso.

Ciò è particolarmente pericoloso per le donne incinte e i bambini piccoli, il cui cervello è ancora in via di sviluppo.
Se neonati o feti sono esposti al mercurio, questo può causare:
ritardo mentale, paralisi cerebrale, sordità, cecità.

Anche basse dosi di mercurio possono interferire con lo sviluppo di un bambino.

Anche negli adulti l’avvelenamento da mercurio può creare gravi danni, ed è stato collegato a problemi di infarto, fertilità, memoria, perdita della vista e disturbi della pressione sanguigna.
Può anche causare stanchezza estrema e disfunzioni neuro-muscolari.
Il mercurio è particolarmente dannoso per il sistema nervoso centrale, e diversi studi dimostrano che puo’ causare problemi psicologici, neurologici e immunologici.

Inoltre, il mercurio si lega molto saldamente alle strutture nel sistema nervoso centrale ed ha una emivita estremamente lunga, tra 15 e 30 anni.

Ma allora è meglio beneficiare delle proprietà nutrizionali del pesce o conviene prestare più attenzione agli inquinanti che in esso possono essere contenuti?

Purtroppo i pesci che hanno un maggior contenuto di Omega-3 sono anche quelli che mostrano una maggiore concentrazione di mercurio, rendendo la scelta davvero difficile.

Una valida alternativa è quella di assumere gli Omega-3 attraverso un olio di pesce ultrapurificato di Grado Farmaceutico, con ogni lotto certificato per purezza, concentrazione e freschezza da un ente indipendente quale IFOS, International Fish Oil Standards.

Dal 2005 ad oggi ogni lotto di olio di pesce prodotto da A-M B-Well ha avuto una concentrazione di mercurio migliaia di volte inferiore ai limiti di legge, ai limiti della tracciabilita’.

La tecnica della distillazione molecolare multipla permette infatti di avere un olio di pesce virtualmente esente da inquinanti, permettendo di avere i benefici per la salute offerti dagli Omega-3 senza correre alcun rischio.

Fonte: Altroconsumo
Fonte: La Stampa

 

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