Omega-3 per combattere la pandemia?

L’effetto antinfiammatorio degli omega-3 è noto da tempo, così come l’effetto anti-trombotico e protettivo nei confronti dei polmoni.

Sulla base di queste proprietà benefiche, i ricercatori stanno cercando di scoprire se potrebbero essere utilizzati per intervenire contro il coronavirus.
 
La Global Organization for EPA and DHA (GOED) ha dichiarato di essere a conoscenza di 13 studi clinici attualmente in corso che studiano l’uso di olio di pesce contenete gli omega-3 EPA e DHA per trattare il COVID-19. Vediamo quali sono:

  1. Una promettente formulazione a base di olio di pesce è in fase di sviluppo in collaborazione tra KD Pharma e SLA Pharma.
    In uno studio condotto dalle due aziende, vengono somministrate capsule a pazienti che hanno contratto il coronavirus, con l’obiettivo di minimizzare i sintomi per ridurre il rischio di complicazioni che progrediscono verso esiti gravi come la necessità di ventilazione artificiale.
  2. L’azienda biotecnologica norvegese Hofseth BioCare , nel frattempo, è passata agli studi clinici di fase 2 per valutare la capacità del suo prodotto ad alto contenuto di omega-3 di ridurre la sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) correlata a COVID-19. Il trattamento si concentra su ex fumatori e pazienti con asma resistente agli steroidi che mostrano lesioni polmonari causate da COVID-19.
  3. Kerecis, produttore di prodotti per la cura delle ferite con Omega-3, e il National Hospital of Iceland stanno collaborando per sondare l’efficacia del sistema Omega3 Viruxide di Kerecis sui pazienti COVID-19. I medici in Italia stanno già utilizzando il prodotto in modo off-label, spruzzandolo nelle cavità orali e nasali di pazienti che si ritiene abbiano un esordio precoce COVID-19.
  4. Pharmavite, con sede in California, prevede di fornire integratori alla Icahn School of Medicine del Mount Sinai di New York per determinare se gli omega-3 EPA e DHA hanno un effetto sulla perdita del senso dell’olfatto nei pazienti COVID-19.
  5. Lo studio MITIGATE COVID-19 di Amarin e Kaiser Permanente sta studiando gli effetti di un prodotto ad alto contenuto di omega-3 EPA su COVID-19 e altre morbilità e mortalità correlate a infezioni virali delle vie respiratorie superiori (URI) in un gruppo ad alto rischio di adulti affetti da malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD).
  6. Amarin sta anche conducendo una sperimentazione sostenuta dal Canadian Medical and Surgical Knowledge Translation Research Group sugli effetti di dosi due volte al giorno dello stesso prodotto ad alto contenuto di omega-3 EPA sui marcatori infiammatori chiave nei pazienti COVID-19.
  7. I test dell’Università di Harvard, dell’Istituto Cardiovascolare di Rosario e degli studi clinici latino-americani dell’Argentina hanno lo scopo di esaminare se otto grammi al giorno di omega-3 EPA ridurranno il rischio di COVID-19 del 30% in 1.500 operatori sanitari argentini nell’ambito del programma di sperimentazione PREPARE-IT.
  8. In Giordania, l’Università privata di scienze applicate del paese sta testando se 300 mg al giorno di EPA e DHA somministrati a soggetti non infetti per due mesi influenzeranno significativamente i livelli di interleuchina (la sostanza che negli infetti da COVID-19 porta all’insorgere di una “tempesta infiammatoria” che si traduce in un pericolosa polmonite interstiziale).rispetto al gruppo di controllo.
  9. Allo stesso tempo, la Sabzevar University of Medical Sciences in Iran sta esaminando se la supplementazione di omega-3 migliora i marcatori infiammatori e biochimici su pazienti critici COVID-19.
  10. Ciò avviene mentre la King Saud University in Arabia Saudita indaga sugli effetti sulla malattia di un supplemento prodotto da Abbott, ad alto contenuto di omega-3 EPA.
  11. Nel nord-est del Brasile, la Bahia State University sta studiando gli effetti di un integratore giornaliero con L-arginina, nucleotidi e omega-3 sulla risposta infiammatoria dei pazienti COVID-19.
  12. Gli scienziati dell’ospedale universitario svedese Karolinska stanno esaminando se l’integrazione con l’emulsione di olio di pesce ad alto contenuto di omega-3 per via endovenosa possa risolvere le tempeste infiammatorie nei pazienti.
  13. In Spagna, i ricercatori dell’Università Vall Hebron di Barcellona stanno cercando di scoprire se l’olio di pesce per via parenterale è efficace nel ridurre l’insufficienza epatica nei pazienti COVID-19.

Segnaliamo infine che secondo l’articolo “Il potenziale effetto benefico della supplementazione di EPA e DHA nella gestione della tempesta di citochine nella malattia di coronavirus”, pubblicato il 19 giugno 2020, sulla rivista Frontiers in Physiology, gli omega-3 EPA e DHA influenzano i percorsi biologici che “possono avere influenza nell’esito del COVID-19”.

Gli studi clinici sono ancora in corso e non è possibile affermare che gli omega-3 siano un’arma contro il coronavirus , ma tutto questo è sicuramente molto promettente per la lotta contro il COVID-19 .