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03.03 La Giornata Mondiale degli Omega-3

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Omega-3 Day

Siamo entusiasti di unirci a milioni di persone in tutto il mondo per celebrare la Giornata Mondiale degli Omega-3!
Oggi è il giorno in cui riflettiamo sui preziosi benefici dei grassi polinsaturi Omega-3, e vogliamo condividere con voi informazioni cruciali su come integrarli nella vostra vita quotidiana per un benessere ottimale.

La situazione attuale: una carenza diffusa


È sorprendente scoprire che ancora oggi l’80% della popolazione mondiale non assume quantità adeguate di EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico), due Omega-3 essenziali per il nostro organismo.
Persino nei Paesi sviluppati come gli Stati Uniti d’America, il 95% della popolazione non raggiunge le dosi consigliate.
Un problema di portata globale che potrebbe coinvolgere anche noi.

A-M B-Well: Il nostro impegno per la tua salute


In questa Giornata Mondiale degli Omega-3, vogliamo concentrarci sull’importanza di garantire un adeguato apporto di EPA e DHA. Come parte della nostra missione di promuovere il benessere, vi invitiamo a considerare attentamente questi nutrienti essenziali.

EPA e DHA: alleati insostituibili


Gli acidi grassi EPA e DHA offrono una serie di benefici riconosciuti ufficialmente, contribuendo al buon funzionamento del cuore, del cervello, della vista e promuovendo lo sviluppo fetale.
Certificati dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), gli Omega-3 aiutano anche a mantenere nella norma i trigliceridi e la pressione.

Verso un benessere completo


Oltre agli effetti confermati, numerosi studi scientifici suggeriscono altri vantaggi degli Omega-3, inclusi quelli per la salute della pelle, il supporto alla donna in tutte le fasi della vita e il potenziamento delle performance sportive.
Le loro proprietà antinfiammatorie li distinguono dagli Omega-6, presenti in abbondanza nella dieta occidentale moderna e associati a stati infiammatori dannosi.

Indicazioni per un apporto ottimale


Le raccomandazioni attuali per una sana alimentazione italiana suggeriscono un consumo quotidiano minimo di 250 mg di EPA + DHA a qualsiasi età.
Durante fasi cruciali come l’infanzia e la gravidanza, sono consigliate dosi aggiuntive per garantire uno sviluppo ottimale del cervello e della vista.
Celebriamo insieme la Giornata Mondiale degli Omega-3 con impegno per una vita sana e equilibrata.

Gli Omega-3 sono benefici anche per i reni?

Recenti ricerche hanno stabilito un legame tra l’assunzione di Omega 3 e un ridotto rischio di sviluppare problemi renali cronici.

La malattia renale cronica (IRC) colpisce circa 700 milioni di persone in tutto il mondo e può portare a insufficienza renale e morte.
Pertanto, è necessario identificare i fattori che possono impedirne la comparsa e la progressione.
A questo proposito, uno studio pubblicato sul British Medical Journal ha rilevato che livelli più elevati di Omega 3  nell’alimentazione sono associati a un ridotto rischio di malattia renale cronica e a una migliore funzionalità renale.

Lo studio

Ricerche precedenti avevano suggerito che gli acidi grassi polinsaturi Omega-3  possono avere effetti benefici sulla funzionalità renale, ma le prove erano limitate e si basavano principalmente su questionari dietetici. 

Per esplorare ulteriormente gli effetti degli Omega-3 sui reni, un team internazionale guidato da ricercatori del George Institute for Global Health e dell’Università del New South Wales ha riunito i risultati di 19 studi condotti in 12 paesi per esaminare l’associazione tra i livelli di Omega-3 e lo sviluppo della malattia renale cronica.

Nell’analisi principale sono stati inclusi un totale di 25.570 partecipanti.
La loro età media varia dai 49 ai 77 anni.
Dopo aver preso in considerazione una serie di altri fattori, tra cui età, sesso, razza, indice di massa corporea, fumo, consumo di alcol, attività fisica, malattie cardiache e diabete, i ricercatori hanno scoperto che i livelli totali di Omega-3 di origine marina sono associati a un  rischio inferiore di viluppare della malattia renale cronica.

La ricerca ha ipotizzato che gli Omega-3 di origine marina, contrariamente a quelli di origine vegetale, aiutano a mediare fattori di rischio metabolici come lipidi, glucosio e profilo infiammatorio per prevenire la malattia renale cronica.

Gli Omega-3 di origine vegetale invece si ossidano più rapidamente nel corpo e gli autori sostengono che il loro consumo da solo non è sufficiente per mantenere la salute renale. 

Omega-3 per la salute dei tuoi polmoni

Secondo uno studio condotto dalla Cornell University gli Omega-3 sono benefici nel mantenimento della salute dei polmoni.

L’ampio studio condotto su adulti sani sottolinea l’importanza della presenza di Omega-3 nell’alimentazione.

 “Sappiamo molto sul ruolo della nutrizione nel cancro e nelle malattie cardiovascolari, ma il ruolo della dieta nelle malattie polmonari croniche non è stato completamente studiato” ha affermato l’autrice Patricia A. Cassano, Ph.D. 
“Questo studio aggiunge prove sempre più evidenti che gli Omega-3,  parte di un’alimentazione sana, possono essere importanti anche per la salute dei polmoni”.

Secondo i ricercatori, c’è un crescente interesse nel cercare di scoprire se gli interventi nutrizionali possono aiutare a prevenire le malattie polmonari.
Studi precedenti hanno suggerito che gli Omega-3 possono essere utili, in gran parte a causa dei loro comprovati effetti antinfiammatori, ma mancavano studi approfonditi su questa associazione.
Per saperne di più, i ricercatori hanno sviluppato uno studio in due parti esaminando nel tempo l’associazione tra i livelli ematici di acidi grassi Omega-3  e la funzione polmonare.

I risultati della ricerca

Nella prima parte, i ricercatori hanno condotto uno studio osservazionale  che ha coinvolto più di 15.000 pazienti americani. 
Lo studio ha evidenziato che le persone con più alti livelli di Omega 3 nel sangue preservavano nel tempo una migliore funzionalità polmonare.  
I ricercatori hanno osservato l’associazione più forte con gli Omega-3 di tipo DHA.

Nella seconda parte, i ricercatori hanno analizzato i dati genetici di un ampio studio su pazienti europei (più di 500.000 partecipanti) della Biobanca britannica.
Anche in questo casoi  risultati hanno mostrato che livelli più elevati di Omega-3 erano associati a una migliore funzionalità polmonare.

 “Stiamo iniziando a muoverci davvero verso una nutrizione di precisione per curare le malattie polmonari”, ha detto la Dott.ssa Patchen. “In futuro, ciò potrebbe tradursi in raccomandazioni dietetiche personalizzate per le persone ad alto rischio di malattia polmonare cronica. “

Fonte in italiano: Ansa

Fonte in inglese: American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine

Gli Omega-3 proteggono l’udito

Si stima che circa il 20% delle persone – oltre 1,5 miliardi di persone in tutto il mondo – conviva con una perdita dell’udito, e si prevede che questo numero aumenterà con l’invecchiamento della popolazione nei prossimi decenni.

La perdita dell’udito può variare da lieve a profonda, influenza la comunicazione e le interazioni sociali, le opportunità educative e lavorative e molti altri aspetti della vita quotidiana.

Uno studio recente collega livelli più elevati di Omega-3 DHA con una ridotta probabilità di difficoltà uditive legate all’età, rafforzando la crescente evidenza del ruolo degli Omega-3 nel mantenimento della salute e nella prevenzione dei disturbi legati all’invecchiamento.
I ricercatori hanno verificato che i soggetti con livelli di Omega-3 DHA più elevati avevano fino al 20% in meno di probabilità di avere problemi di udito legati all’età rispetto a quelli con livelli di DHA più bassi.

“In precedenza è stato riscontrato che livelli più elevati di DHA sono associati a un minor rischio di malattie cardiache, deterioramento cognitivo e morte. Il nostro studio estende questi risultati per suggerire un ruolo del DHA nel mantenimento della funzione uditiva e nel contribuire a ridurre il rischio di perdita dell’udito legata all’età”, ha affermato Michael I. McBurney, PhD, scienziato del Fatty Acid Research Institute e professore presso il Dipartimento di Salute Umana e Scienze della Nutrizione dell’Università di Guelph.

Utilizzando i dati della Biobanca del Regno Unito, i ricercatori hanno analizzato lo stato uditivo auto-riferito e i livelli di DHA nel sangue di oltre 100.000 persone di età compresa tra 40 e 69 anni.
I risultati hanno mostrato che le persone con livelli di DHA nel sangue più elevati avevano il 16% in meno di probabilità di rispondere sì alla domanda “hai difficoltà a sentire” rispetto a quelle del gruppo con livelli di DHA più bassi.
Allo stesso modo, coloro con livelli di DHA più elevatiavevano l’11% in meno di probabilità di rispondere sì alla domanda “hai difficoltà a seguire le conversazioni quando c’è rumore di fondo” rispetto alle persone con livelli più bassi di DHA.

I risultati si aggiungono a un crescente numero di prove dell’importanza degli acidi grassi Omega-3 per mantenere la salute e aiutare a proteggere dal declino correlato all’invecchiamento in una varietà di funzioni corporee.
Gli Omega-3 possono aiutare a proteggere la salute delle cellule dell’orecchio interno e mitigare le risposte infiammatorie a rumori forti, sostanze chimiche o infezioni.
Precedenti studi condotti su anziani e animali hanno similmente suggerito che livelli più elevati di Omega-3 sono inversamente correlati e potrebbero proteggere dalla perdita dell’udito legata all’età.

I nostri corpi hanno una capacità limitata di produrre DHA, quindi la quantità di DHA presente nel nostro sangue e nei nostri tessuti dipende in gran parte dall’assunzione di Omega-3.
I livelli di DHA possono essere aumentati consumando regolarmente pesce o assumendo integratori alimentari.

Ci sono prove evidenti che livelli più elevati di acidi grassi Omega-3 nel sangue sono benefici“, ha affermato McBurney. “I pesci grassi e gli integratori di Omega-3 sono entrambe buone fonti alimentari. Se si sceglie di utilizzare un integratore alimentare, è opportuno confrontare i prodotti leggendo in etichetta le Informazioni nutrizionali per il contenuto di Omega-3 EPA e DHA.”

Ogni capsula di Omega-3 A-M B-Well contiene 200 mg di Omega-3 di tipo DHA, mentre 1 cucchiaino da tè (5 ml) di Liquid Gold contiene 1 g di DHA.

Fonte: American Society for Nutrition

Omega-3 e dolore: funzionano davvero?

Gli Omega-3 possono aiutare a ridurre l’uso dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Per ottenere benefici è però necessario assumerne almeno 3 g al giorno.

Si stima che una persona su cinque viva con dolore cronico (1). 

Quel che è peggio è che molti di questi malati non credono che il trattamento medico possa essere d’aiuto o temono che il trattamento crei più effetti collaterali indesiderati del dolore stesso.

In effetti, molti antidolorifici e farmaci progettati per ridurre l’infiammazione possono causare gravi effetti collaterali come problemi gastrointestinali e dipendenza. Ma esiste un agente antinfiammatorio naturale che può anche aiutare a gestire il dolore, se utilizzato con la giusta dose e qualità.

Olio di pesce Omega-3 per alleviare il dolore

Gli scienziati hanno studiato la relazione tra acidi grassi Omega-3 e riduzione del dolore sin dagli anni ’80 (2). 

Nel corso dei decenni, numerosi studi hanno scoperto che gli integratori di Omega-3 possono aiutare i pazienti a ridurre il bisogno di farmaci antidolorifici.

E’ ormai noto che i benefici degli Omega-3 dipendono dalla dose assunta. 
Per comprendere la quantità di Omega-3 necessari per ottenere risultati per combattere il dolore articolare cronico, diamo un’occhiata ad alcuni studi incentrati sull’artrite reumatoide:

Omega-3 e artrite reumatoide

Uno studio ben progettato, in doppio cieco, controllato con placebo del 2008 ha studiato l’effetto del consumo di 10 capsule di olio di fegato di merluzzo ogni giorno. 
Assumendo 2200 mg di EPA/DHA , un incredibile 65% dei pazienti ha ridotto significativamente il proprio uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) di oltre il 30%. 
Gli autori hanno notato, tuttavia, che molti partecipanti si sono ritirati presto dallo studio perché non amavano ingoiare 10 capsule al giorno e spesso avevano retrogusto di pesce e problemi gastrointestinali (un evento comune con le capsule di olio di pesce non purificato e certificato) (3) .

Analogamente, una meta-analisi del 2012 ha concluso che somministrare ai pazienti affetti da artrite reumatoide almeno 2700 mg di EPA/DHA al giorno per più di tre mesi ha ridotto il fabbisogno di antinfiammatori non steroidei FANS da parte dei pazienti (4).

Inoltre, una meta-analisi del 2017 ha anche concluso che gli integratori di Omega-3 avevano un potenziale terapeutico per ridurre il dolore da artrite reumatoide, con le dosi giornaliere tra 3000 e 6000 mg di Omega-3 che hanno mostrato un effetto maggiore (5). 
Se si utilizzassero capsule di olio di pesce generico, tale dosaggio significherebbe tra le 10 e le 20 capsule al giorno.

Perché gli Omega-3 hanno un impatto sul dolore

Ci sono buone ragioni scientifiche per affermare che gli Omega-3 prendono di mira il dolore cronico. 
In particolare, hanno potenti effetti antinfiammatori e operano su percorsi biochimici simili a quelli degli antidolorifici da banco (8, 9). 
Pertanto, non sorprende che l’assunzione costante di dosi adeguate di Omega-3 possa avere effetti simili a quelli dei FANS.

Inoltre, poiché gli Omega-3 influenzano positivamente il funzionamento cellulare e forniscono numerosi acidi grassi per i nostri batteri intestinali , possono essere in grado di aumentare i benefici di alcuni farmaci (10) e/o ridurre i loro effetti collaterali (ad es. ulcere) (11 ). 
In effetti, alcuni scienziati stanno esplorando il potenziale utilizzo degli Omega-3 per combattere i danni dell’uso di oppioidi (12, 13), sebbene siano ancora necessari studi clinici.

Una dose efficace di Omega-3 è fondamentale

Nonostante l’ampiezza delle prove scientifiche secondo cui gli Omega-3 possonoaiutare ad alleviare il dolore cronico, la maggior parte delle persone non lo sperimenta mai. Perché?

Sebbene gli effetti antidolorifici dell’olio di pesce siano riconosciuti da tempo (14), pochissime persone, inclusi i medici, comprendono che sono necessarie dosi sufficienti per ottenere risultati. 
Pertanto, i pazienti spesso perdono l’opportunità di migliorare la qualità della loro vita perché stanno assumendo quantità troppo basse.

Negli studi di cui sopra, i dosaggi di Omega-3 utilizzati per ottenere risultati antidolorifici variavano tra 2200 e 6000 mg di EPA/DHA al giorno. 
Questa quantità equivale a 170 – 350 grammi di salmone selvaggio, da 8 a 20 capsule di olio di pesce generico, 4 – 8 capsule di A-M B-Well Omega-3 oppure 1-2 cucchiaini da tè di Liquid Gold.

Poiché molte persone trovano difficile mangiare ogni giorno pesce o assumere capsule, l’utilizzo dell’olio di pesce liquido come Liquid Gold può facilitare l’ingestione di una dose efficace di Omega-3. 

Liquid Gold: il modo più semplice per ottenere i tuoi Omega-3 quotidiani

Gli Omega-3 non nagiscono rapidamente, in quanto occorre tempo perchè le loro proprietà benefiche agiscano sull’organismo.

Generalmente si ottengono i migliori effetti quando si assumono 3000 mg di EPA/DHA per un minimo di 12 settimane.
Per raggiungere questa dose occorrono circa 170 g di salmone selvaggio, 5 capsule di A-M B-Well Omega-3 oppure 1 cucchiano da tè (5 ml) di Liquid Gold.

Crediamo fermamente che milioni di persone potrebbero migliorare la qualità della loro vita assumendo dosi adeguate di Omega-3 ogni giorno. 
In qualità di produttori di integratori  certificati a 5 Stelle Ifos, puri al 100%, concentrati, digeribili, convenienti e testati per la radioattività, non vediamo l’ora di aiutarti a vivere una vita migliore.
Puoi acquistarli direttamente sul sito: www.oliodipesce.com

Riferimenti agli studi scientifici:

1. Kuehn, B. (2018). Chronic Pain PrevalenceJAMA, 320(16). 1632.

2. Navarini, L., Afeltra, A., Gallo Afflitto, G., & Margiotta, D. (2017). Polyunsaturated Fatty Acids: Any Role in Rheumatoid Arthritis? Lipids in Health and Disease, 16(1), 197.

3. Galarraga, B., Ho, M., Youssef, H. M., et al. (2008). Cod Liver Oil (N-3 Fatty Acids) as an Non-Steroidal Anti-Inflammatory Drug Sparing Agent in Rheumatoid Arthritis. Rheumatology, 47(5), 665–669.

4. Lee, Y. H., Bae, S. C., Song, G. G. (2012). Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids and the Treatment of Rheumatoid Arthritis: A Meta-Analysis. Archives of Medical Research, 43(5), 356-362.

5. Abdulrazaq, M., Innes, J. K., Calder, P. C. (2017). Effect of ω-3 Polyunsaturated Fatty Acids on Arthritic Pain: A Systematic Review. Nutrition, 39-40: 57-66.

6. Senftleber, N. K., Nielsen, S. M., Andersen, J. R., et al. (2017). Marine Oil Supplements for Arthritis Pain: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Trials. Nutrients, 9(1), 42.

7. Sibille, K. T., King, C., Garrett, T. J., et al. (2018). Omega-6: Omega-3 PUFA Ratio, Pain, Functioning, and Distress in Adults With Knee Pain. The Clinical Journal of Pain, 34(2), 182–189.

8. Ye, J., & Ghosh, S. (2018). Omega-3 PUFA vs. NSAIDs for Preventing Cardiac Inflammation. Frontiers in Cardiovascular Medicine, 5, 146.

9. DiNicolantonio, J. J., O’Keefe, J. H. (2018). Importance of Maintaining Low Omega–6/Omega–3 Ratio for Reducing Inflammation. Open Heart: BMJ, e000946.

10. Laino, C. H., Fonseca, C., Sterin-Speziale, N., Slobodianik, N., Reinés, A. (2010). Potentiation of Omega-3 Fatty Acid Antidepressant-Like Effects with Low Non-Antidepressant Doses of Fluoxetine and Mirtazapine. European Journal of Pharmacology, 648 (1 – 3),117 – 126.

11. Park, J. M., Han, Y. M., Jeong, M. et al. (2015). Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids as an Angelus Custos to Rescue Patients from NSAID-Induced Gastroduodenal Damage. Journal of Gastroenterology, 50, 614–625.

12. Hakimian, J., Minasyan, A., Zhe-Ying, L., et al. 2017). Specific Behavioral and Cellular Adaptations Induced by Chronic Morphine Are Reduced by Dietary Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids. PloS One, 12(4), e0175090.

13. Hakimian, J. K., Dong, T. S., Barahona, J. A., et al. 2019). Dietary Supplementation with Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids Reduces Opioid-Seeking Behaviors and Alters the Gut Microbiome. Nutrients, 11(8), 1900.

14. Hill, C. et al. (2009). The Use of Fish Oil in the Community: Results of Population-Based Study. Rheumatology, 48(4), 441-2.

Dopo quanto tempo si ottengono benefici dagli Omega-3?

OMEGA-3, QUANTO TEMPO PRIMA CHE SIANO EFFICACI

Hai appena iniziato ad assumere integratori di omega-3, ma non vedi ancora alcuna differenza? In questo articolo scoprirai quanto tempo impiegano gli acidi grassi ad agire nel tuo corpo e cosa è importante considerare quando assumi il tuo integratore di olio di pesce per trarne il massimo beneficio. 

SEGNI DI CARENZA DI OMEGA-3
I segni di una carenza di omega-3 possono essere vari e vanno da unghie, capelli e pelle secchi e fragili, a livelli più bassi di concentrazione, nonché maggiori sbalzi d’umore e persino un rischio più elevato di malattie cardiache.
EPA e DHA sono chiamati acidi grassi essenziali, perché il nostro corpo non può produrli da solo, ma dobbiamo assumerli attraverso fonti esterne. 

COME AUMENTARE L’ASSUNZIONE DI OMEGA-3
EPA e DHA si trovano naturalmente nei pesci grassi che vivono in acque fredde, come salmone, acciughe o sgombri. Questi tipi di pesce contengono alti livelli di EPA e DHA e sono molto salutari. Tuttavia, potrebbe non essere facile consumare regolarmente pesce fresco, quindi assumere un integratore di omega-3 può essere una buona alternativa. 
Quindi, il modo più semplice per aumentare l’assunzione di omega-3 è iniziare a utilizzare un integratore di omega-3 su base giornaliera. Ma attenzione che gli effetti non saranno istantanei. Ed ecco perché.

QUANTO TEMPO CI VUOLE PER FARE EFFETTO?
Mentre ci vogliono solo tre o quattro ore perché gli acidi grassi omega-3 raggiungano il tuo sangue dopo aver assunto un integratore, gli effetti di lunga durata possono richiedere più tempo per manifestarsi.
Entro 24 ore dall’assunzione, DHA ed EPA si accumulano nelle membrane dei globuli rossi, che poi li trasportano in tutto il corpo, soprattutto negli organi che ne hanno più bisogno, come il cervello e il cuore.
Il tempo necessario perché inizino a sentirsi dei benefici dipende anche dalla concentrazione di EPA e DHA nell’olio di pesce e dalla qualità complessiva del tuo integratore.
Può essere necessario fino a un mese per raggiungere livelli ottimali di EPA e DHA nel sangue, ma per il cervello e il cuore possono essere necessari fino a 3 mesi.
Se si stanno assumendo per migliorare l’umore o per il trattamento del dolore, possono essere necessari fino a 6 mesi prima che gli omega-3 inizino ad avere effetto.
Quindi l’assunzione di integratori di omega-3 non è una soluzione rapida, ma una soluzione a lungo termine, che incoraggia anche a compiere passi verso uno stile di vita più sano.

QUANTI OMEGA-3 ASSUMERE
Il Dr. Barry Sears, una delle maggiori autorità nel campo degli effetti dell’alimentazione sul sistema ormonale, nel suo libro “Toxic Fat – Magri per Sempre” edito in Italia da Sperling & Kupfer fornisce una stima approssimativa della dose di EPA e DHA (i principali Omega-3) da assumere ogni giorno.
Le sue indicazioni sono riassunte in questa tabella:

– nessuna patologia: 2,5 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno
– sovrappeso, obesità, diabete di tipo I e II, patologie cardiache, prima di iniziare una dieta dimagrante: 5 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno
– dolore cronico: 7,5 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno
– disturbi neurologici: 10 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno

Sears fa notare che per raggiungere le quantità indicate con l’alimentazione sarebbe necessario mangiare grandi quantità di pesce, esponendosi così anche al rischio degli inquinanti marini come il mercurio, altamente tossico.
Consiglia quindi di utilizzare degli integratori certificati da IFOS a 5 stelle per concentrazione e purezza, in modo da avere quantità certificate di omega-3 senza preoccuparsi degli inquinanti.
Gli integratori A-M B-Well corrispondono pienamente per le eccezionali caratteristiche di concentrazione, purezza e freschezza certificate per TUTTI i lotti da International Fish Oil Standards alle raccomandazioni del Dr. Sears.
Inolre sono prodotti nella forma di trigliceride naturale (TG) ad alta biodisponibilità, quindi servono meno capsule per ottenere benefici.

Le quantità indicate da Sears possono essere convertite in:
4 capsule PGFO oppure 1 cucchiaino da 4 ml di Liquid Gold per assumere 2,5 grammi di Omega-3, 8 capsule PGFO oppure 1 cucchiaio da 8 ml per assumere 5 grammi di Omega-3,
12 capsule PGFO oppure (1 cucchiaio e mezzo, totale 12 ml) di Liquid Gold per assumere 7,5 grammi di Omega-3,
16 capsule PGFO oppure 2 cucchiai (totale 16 ml) di Liquid Gold per assumere 10 grammi di Omega-3.

PER QUANTO TEMPO UTILIZZARE GLI INTEGRATORI
Nel caso che l’integratore utilizzato fosse di tipo generico, e quindi sprovvisto di certificazione IFOS che ne attesti purezza, concentrazione e freschezza, sarebbe senza dubbio opportuno effettuare delle pause tra i cicli di integrazione.

Questo a causa di inquinanti tossici quali mercurio, diossine, pcb e arsenico, presenti nell’olio di pesce economico e non distillato molecolarmente, che si possono accumulare nel tuo organismo raggiungendo nel tempo dosaggi in grado di provocare patologie anche molto serie.

Se invece stai utilizzando un olio di pesce di altissima qualità con certificazione IFOS a 5 stelle come quello prodotto da A-M B-Well, il problema degli inquinanti non esiste, in quanto la distillazione molecolare multipla porta ad avere un prodotto ad altissima concentrazione e purezza.

Il Dr. Barry Sears, sostiene che l’integrazione di omega-3 dovrebbe essere fatta per tutta la vita, in quanto dopo poche settimane di interruzione dell’assunzione di omega-3 i loro effetti benefici spariscono.

QUANDO PRENDERLO
Affinché il tuo corpo sia in grado di assorbire correttamente l’integratore di omega-3, dovrebbe essere assunto insieme a un pasto grasso. Questo è importante in quanto il nostro corpo ha bisogno di grassi extra per rilasciare gli enzimi corretti, che scomporranno e assorbiranno gli acidi grassi.
Questo è il motivo per cui potrebbe non essere l’opzione migliore assumere il supplemento con la colazione, quando le persone in genere mangiano solo un piccolo pasto. 

Sapendo che occorre del tempo perchè si possano manifestare i benefici degli omega-3, è importante essere coerenti e assumerli per un periodo di almeno tre mesi, per vedere i risultati. Il modo migliore per continuare a prendere il tuo integratore su base giornaliera è trasformarlo in un’abitudine, che funziona meglio se lo integri in una routine che hai già, in modo da ricordarsi di assumerlo.

CONCLUSIONE
Possono essere necessarie fino a 6 settimane per notare i primi benefici degli omega-3.
È importante assumere regolarmente gli integratori, assumerne la giusta quantità e alla stessa ora ogni giorno.
Ecco i punti principali di questo articolo
    * Sii paziente, possono essere necessarie da 6 settimane a 6 mesi affinché il supplemento mostri il suo pieno impatto
    * Scegli un integratore con concentrazione, purezza e freschezza certificata da Ifos,
    * Prendi l’integratore insieme a un pasto grasso per un migliore assorbimento
    

A-M B-WELL l’unico integratore di Omega-3 Certificato a 5 Stelle Ifos, Puro al 100%, Concentrato, Digeribile, Conveniente e Testato per la Radioattività.

Omega-3: un integratore su dieci è rancido

Gli integratori a base di olio di pesce in un caso su dieci contengono oli irranciditi, senza che sia possibile capirlo per un normale consumatore.

È questo il sorprendente risultato di un’indagine realizzata negli Stati Uniti dalla società indipendente Labdoor che effettua test a campione sui supplementi in vendita nelle principali catene di supermercati.

I ricercatori hanno selezionato e analizzato 54 tra gli integratori a base di olio di pesce più venduti. Il risultato è preoccupante: in media uno su dieci contiene oli ossidati al punto tale da essere considerati rancidi, in alcuni casi a livelli fino a 11 volte superiori a quelli raccomandati.

La presenza di acidi grassi rancidi, per i consumatori, è quasi sempre impossibile da identificare con l’olfatto o la vista, perché nascosta da additivi che opportunamente ne mascherano gli odori e i colori.

Gli omega-3 deperiscono facilmente a causa dell’ossidazione ambientale, divenendo oltre che inefficaci, anche potenzialmente nocivi per l’organismo.

Esistono infatti ipotesi su eventuali effetti cancerogeni degli omega-3 perossidati nell’organismo – molte divulgate nel 2010 dal ricercatore Brian Peskin.

A-M B-Well PGFO e Liquid Gold sono certificati da Ifos a 5 stelle anche per quanto riguarda l’ossidazione, sempre a livelli eccezionalmente bassi.

Fonte in inglese: Labdoor

Fonte in italiano: Il Salvagente

Gli Omega-3 riducono il rischio di malattie autoimmuni

L’assunzione giornaliera di integratori di olio di pesce Omega-3  comporta un minore rischio di sviluppare malattie autoimmuni, con un effetto più pronunciato dopo due anni.

Questa è stata la conclusione di uno studio randomizzato condotto da ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia dell’Harvard TH Chan School of Public Health, Boston, USA.

La malattia autoimmune si verifica quando il sistema di difesa naturale del corpo attacca erroneamente le cellule normali.
Patologie comuni includono l’artrite reumatoide, la psoriasi e le malattie della tiroide, che aumentano con l’età, in particolare tra le donne.

Gli integratori di acidi grassi Omega-3 hanno ridotto significativamente il tasso di malattia del 18% rispetto a coloro che avevano assunto un placebo (sostanza inerte) e si è verificata un’interazione con il tempo, indicando un effetto più forte con l’assunzione di integratori più a lungo, almeno 2 anni.
Risultati ancora maggiori si sono ottenuti abbinando agli Omega-3 anche 2000 UI di vitamina D, riducendo del 30% le malattie autoimmuni.

I ricercatori affermano che l’importanza clinica di questi risultati è elevata, “dato che si tratta di integratori ben tollerati e non tossici e che non ci sono altre terapie efficaci conosciute per ridurre i tassi di malattie autoimmuni”.

La quantità di olio di pesce utilizzata nello studio (1 g al giorno) si ottiene con 1 capsula di A-M B-Well PGFO oppure 1/5 di cucchiaino da tè di Liquid Gold.

Fonte: British Medical Journal

Più Omega-3, meno dolore

L’emicrania è una delle malattie neurologiche più comuni e colpisce un miliardo di persone in tutto il mondo.

Gli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 sono precursori delle ossilipine, sostanze coinvolte nella regolazione del dolore e dell’infiammazione.
I derivati degli Omega 3 sono associati ad effetti antinocicettivi (cioè riducono la sensazione dolorosa) e antinfiammatori, mentre le ossilipine derivate dagli Omega-6 peggiorano il dolore e provocano emicrania.
Dato che il corpo umano non è in grado di sintetizzare né gli Omega-3 (EPA e DHA), né gli Omega-6 (acido linoleico), i loro livelli nell’organismo possono essere regolati attraverso l’alimentazione o l’integrazione.

In uno studio pubblicato nel luglio 2021 sul British Medical Journal, alcuni ricercatori americani hanno analizzato l’effetto di tre diete su altrettanti gruppi di pazienti: una prevedeva l’aumento di Omega-3 con un costante consumo di Omega-6; la seconda un incremento di Omega-3 e una riduzione di Omega-6; la terza, di controllo, manteneva i consumi tradizionali.
I risultati hanno premiato i due regimi dietetici ad alto contenuto di Omega-3: l’alimentazione che prevedeva il solo aumento di Omega-3 ha comportato una riduzione media di due giorni di cefalea al mese, mentre il gruppo che ha seguito un’alimentazione ad alto contenuto di Omega-3 e basso livello di Omega-6 ha visto una riduzione di ben quattro giorni di cefalea al mese.
I partecipanti ai due gruppi hanno anche riportato mal di testa più brevi e meno gravi rispetto a quelli del gruppo di controllo con alimentazione invariata.

I risultati della ricerca sono notevoli anche per l’ampiezza della risposta all’intervento: gli studi clinici sui trattamenti farmacologici recentemente approvati per la prevenzione dell’emicrania, come gli anticorpi monoclonali, hanno riportato riduzioni di circa 2,5 giorni di cefalea al mese, rispetto ai 2-4 giorni di emicrania in meno ottenuti con un’alimentazione ricca di Omega-3.

Questi risultati notevoli sono ancora più entusiasmanti perché circa due terzi dei partecipanti allo studio soffriva di emicrania cronica (più di 15 giorni di cefalea al mese) e poco più della metà soffriva di cefalea da abuso di farmaci, patologie che sono tipicamente più refrattarie anche al trattamento con i farmaci.

La quantità di Omega-3 utilizzata nello studio (1,5 grammi di EPA e DHA al giorno), può essere facilmente raggiunta con 2 capsule di A-M B-Well PGFO oppure 1/3 di un cucchiaino da tè di Liquid Gold.

Fonte in inglese: British Medical Journal
Fonte in italiano: La Repubblica

Omega 3 contro stress e infiammazione

Uno studio suggerisce che un’alta dose giornaliera di un integratore di omega-3 può aiutare a rallentare gli effetti dell’invecchiamento, sopprimendo i danni e aumentando la protezione a livello cellulare.

I ricercatori della Ohio State University hanno scoperto che gli integratori che contenevano 2,5 grammi di acidi grassi polinsaturi omega-3 , la dose più alta testata, erano i migliori per aiutare il corpo a resistere agli effetti dannosi dello stress.

Durante un evento stressante in laboratorio, i partecipanti che assumevano integratori di omega-3 hanno prodotto meno cortisolo (l’ormone dello stress) e livelli più bassi di citochine pro-infiammatorie, rispetto al gruppo che aveva assunto una sostanza inerte (placebo).

E mentre dopo l’evento stressante i livelli di composti protettivi sono diminuiti drasticamente nel gruppo placebo, non sono state rilevate tali diminuzioni nelle persone che assumevano omega-3.

I potenziali effetti anti-invecchiamento sono stati considerati particolarmente evidenti perché si sono verificati in persone sane ma anche sedentarie, in sovrappeso e di mezza età, tutte caratteristiche che potrebbero portare a un rischio maggiore di invecchiamento accelerato.

Ti ricordo che bastano 3 capsule di A-M B-Well PGFO oppure mezzo cucchiaino da tè di Liquid Gold per raggiungere le quantità suggerite dallo studio.

Fonte: The Ohio State University College of Medicine