Omega-3 e dolore: funzionano davvero?

Gli Omega-3 possono aiutare a ridurre l’uso dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Per ottenere benefici è però necessario assumerne almeno 3 g al giorno.

Si stima che una persona su cinque viva con dolore cronico (1). 

Quel che è peggio è che molti di questi malati non credono che il trattamento medico possa essere d’aiuto o temono che il trattamento crei più effetti collaterali indesiderati del dolore stesso.

In effetti, molti antidolorifici e farmaci progettati per ridurre l’infiammazione possono causare gravi effetti collaterali come problemi gastrointestinali e dipendenza. Ma esiste un agente antinfiammatorio naturale che può anche aiutare a gestire il dolore, se utilizzato con la giusta dose e qualità.

Olio di pesce Omega-3 per alleviare il dolore

Gli scienziati hanno studiato la relazione tra acidi grassi Omega-3 e riduzione del dolore sin dagli anni ’80 (2). 

Nel corso dei decenni, numerosi studi hanno scoperto che gli integratori di Omega-3 possono aiutare i pazienti a ridurre il bisogno di farmaci antidolorifici.

E’ ormai noto che i benefici degli Omega-3 dipendono dalla dose assunta. 
Per comprendere la quantità di Omega-3 necessari per ottenere risultati per combattere il dolore articolare cronico, diamo un’occhiata ad alcuni studi incentrati sull’artrite reumatoide:

Omega-3 e artrite reumatoide

Uno studio ben progettato, in doppio cieco, controllato con placebo del 2008 ha studiato l’effetto del consumo di 10 capsule di olio di fegato di merluzzo ogni giorno. 
Assumendo 2200 mg di EPA/DHA , un incredibile 65% dei pazienti ha ridotto significativamente il proprio uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) di oltre il 30%. 
Gli autori hanno notato, tuttavia, che molti partecipanti si sono ritirati presto dallo studio perché non amavano ingoiare 10 capsule al giorno e spesso avevano retrogusto di pesce e problemi gastrointestinali (un evento comune con le capsule di olio di pesce non purificato e certificato) (3) .

Analogamente, una meta-analisi del 2012 ha concluso che somministrare ai pazienti affetti da artrite reumatoide almeno 2700 mg di EPA/DHA al giorno per più di tre mesi ha ridotto il fabbisogno di antinfiammatori non steroidei FANS da parte dei pazienti (4).

Inoltre, una meta-analisi del 2017 ha anche concluso che gli integratori di Omega-3 avevano un potenziale terapeutico per ridurre il dolore da artrite reumatoide, con le dosi giornaliere tra 3000 e 6000 mg di Omega-3 che hanno mostrato un effetto maggiore (5). 
Se si utilizzassero capsule di olio di pesce generico, tale dosaggio significherebbe tra le 10 e le 20 capsule al giorno.

Perché gli Omega-3 hanno un impatto sul dolore

Ci sono buone ragioni scientifiche per affermare che gli Omega-3 prendono di mira il dolore cronico. 
In particolare, hanno potenti effetti antinfiammatori e operano su percorsi biochimici simili a quelli degli antidolorifici da banco (8, 9). 
Pertanto, non sorprende che l’assunzione costante di dosi adeguate di Omega-3 possa avere effetti simili a quelli dei FANS.

Inoltre, poiché gli Omega-3 influenzano positivamente il funzionamento cellulare e forniscono numerosi acidi grassi per i nostri batteri intestinali , possono essere in grado di aumentare i benefici di alcuni farmaci (10) e/o ridurre i loro effetti collaterali (ad es. ulcere) (11 ). 
In effetti, alcuni scienziati stanno esplorando il potenziale utilizzo degli Omega-3 per combattere i danni dell’uso di oppioidi (12, 13), sebbene siano ancora necessari studi clinici.

Una dose efficace di Omega-3 è fondamentale

Nonostante l’ampiezza delle prove scientifiche secondo cui gli Omega-3 possonoaiutare ad alleviare il dolore cronico, la maggior parte delle persone non lo sperimenta mai. Perché?

Sebbene gli effetti antidolorifici dell’olio di pesce siano riconosciuti da tempo (14), pochissime persone, inclusi i medici, comprendono che sono necessarie dosi sufficienti per ottenere risultati. 
Pertanto, i pazienti spesso perdono l’opportunità di migliorare la qualità della loro vita perché stanno assumendo quantità troppo basse.

Negli studi di cui sopra, i dosaggi di Omega-3 utilizzati per ottenere risultati antidolorifici variavano tra 2200 e 6000 mg di EPA/DHA al giorno. 
Questa quantità equivale a 170 – 350 grammi di salmone selvaggio, da 8 a 20 capsule di olio di pesce generico, 4 – 8 capsule di A-M B-Well Omega-3 oppure 1-2 cucchiaini da tè di Liquid Gold.

Poiché molte persone trovano difficile mangiare ogni giorno pesce o assumere capsule, l’utilizzo dell’olio di pesce liquido come Liquid Gold può facilitare l’ingestione di una dose efficace di Omega-3. 

Liquid Gold: il modo più semplice per ottenere i tuoi Omega-3 quotidiani

Gli Omega-3 non nagiscono rapidamente, in quanto occorre tempo perchè le loro proprietà benefiche agiscano sull’organismo.

Generalmente si ottengono i migliori effetti quando si assumono 3000 mg di EPA/DHA per un minimo di 12 settimane.
Per raggiungere questa dose occorrono circa 170 g di salmone selvaggio, 5 capsule di A-M B-Well Omega-3 oppure 1 cucchiano da tè (5 ml) di Liquid Gold.

Crediamo fermamente che milioni di persone potrebbero migliorare la qualità della loro vita assumendo dosi adeguate di Omega-3 ogni giorno. 
In qualità di produttori di integratori  certificati a 5 Stelle Ifos, puri al 100%, concentrati, digeribili, convenienti e testati per la radioattività, non vediamo l’ora di aiutarti a vivere una vita migliore.
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Riferimenti agli studi scientifici:

1. Kuehn, B. (2018). Chronic Pain PrevalenceJAMA, 320(16). 1632.

2. Navarini, L., Afeltra, A., Gallo Afflitto, G., & Margiotta, D. (2017). Polyunsaturated Fatty Acids: Any Role in Rheumatoid Arthritis? Lipids in Health and Disease, 16(1), 197.

3. Galarraga, B., Ho, M., Youssef, H. M., et al. (2008). Cod Liver Oil (N-3 Fatty Acids) as an Non-Steroidal Anti-Inflammatory Drug Sparing Agent in Rheumatoid Arthritis. Rheumatology, 47(5), 665–669.

4. Lee, Y. H., Bae, S. C., Song, G. G. (2012). Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids and the Treatment of Rheumatoid Arthritis: A Meta-Analysis. Archives of Medical Research, 43(5), 356-362.

5. Abdulrazaq, M., Innes, J. K., Calder, P. C. (2017). Effect of ω-3 Polyunsaturated Fatty Acids on Arthritic Pain: A Systematic Review. Nutrition, 39-40: 57-66.

6. Senftleber, N. K., Nielsen, S. M., Andersen, J. R., et al. (2017). Marine Oil Supplements for Arthritis Pain: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Trials. Nutrients, 9(1), 42.

7. Sibille, K. T., King, C., Garrett, T. J., et al. (2018). Omega-6: Omega-3 PUFA Ratio, Pain, Functioning, and Distress in Adults With Knee Pain. The Clinical Journal of Pain, 34(2), 182–189.

8. Ye, J., & Ghosh, S. (2018). Omega-3 PUFA vs. NSAIDs for Preventing Cardiac Inflammation. Frontiers in Cardiovascular Medicine, 5, 146.

9. DiNicolantonio, J. J., O’Keefe, J. H. (2018). Importance of Maintaining Low Omega–6/Omega–3 Ratio for Reducing Inflammation. Open Heart: BMJ, e000946.

10. Laino, C. H., Fonseca, C., Sterin-Speziale, N., Slobodianik, N., Reinés, A. (2010). Potentiation of Omega-3 Fatty Acid Antidepressant-Like Effects with Low Non-Antidepressant Doses of Fluoxetine and Mirtazapine. European Journal of Pharmacology, 648 (1 – 3),117 – 126.

11. Park, J. M., Han, Y. M., Jeong, M. et al. (2015). Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids as an Angelus Custos to Rescue Patients from NSAID-Induced Gastroduodenal Damage. Journal of Gastroenterology, 50, 614–625.

12. Hakimian, J., Minasyan, A., Zhe-Ying, L., et al. 2017). Specific Behavioral and Cellular Adaptations Induced by Chronic Morphine Are Reduced by Dietary Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids. PloS One, 12(4), e0175090.

13. Hakimian, J. K., Dong, T. S., Barahona, J. A., et al. 2019). Dietary Supplementation with Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids Reduces Opioid-Seeking Behaviors and Alters the Gut Microbiome. Nutrients, 11(8), 1900.

14. Hill, C. et al. (2009). The Use of Fish Oil in the Community: Results of Population-Based Study. Rheumatology, 48(4), 441-2.

Qual è la dose di Omega-3 per ridurrre il rischio di Alzheimer?

In uno studio pubblicato nell’aprile 2023 su The American Journal of Clinical Nutrition i ricercatori hanno valutato l’associazione tra assunzione di acidi grassi polinsaturi Omega-3, decadimento cognitivo e demenza.

La malattia di Alzheimer, una malattia neurodegenerativa, è molto diffusa tra gli anziani e manca di terapie efficaci, giustificando l’identificazione di fattori di rischio che possono essere modificati per prevenirne e/o ritardarne l’insorgenza.

Gli Omega-3 migliorano lo sviluppo cerebrale e la cognizione e riducono l’infiammazione.
Lo studio ha esaminato se l’assunzione di Omega-3 previene la  malattia di Alzheimer, il declino cognitivo o la demenza.

Sono stati analizzati per sei anni i dati di 1.135 partecipanti di età compresa tra 55 e 90 anni,  e gli individui sono stati sottoposti a valutazione neuropsicologica e cognitiva all’inizio e al termne dello studio.

Tra i partecipanti allo studio, coloro che consumavano Omega-3 da lungo tempo hanno mostrato una riduzione del 64% del rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer

Inoltre i ricercatori hanno evidenziato che l’assunzione di Omega-3 potrebbe prevenire il decadimento cognitivo o la demenza da qualsiasi causa del 20%, in particolare per l’assunzione di acido docosaesaenoico (DHA).

Il rischio di decadimento cognitivo tra gli anziani di età pari o superiore a 65 anni è stato ridotto significativamente del 23%.

Nel complesso, i risultati dello studio hanno mostrato che l’uso di acidi grassi polinsaturi Omega-3 ha ridotto significativamente il rischio di malattia di Alzheimer,  specialmente tra i consumatori a lungo termine.

I risultati della meta-analisi hanno rafforzato la relazione tra Omega-3 e i loro livelli di biomarcatori periferici e demenza, decadimento cognitivo o malattia di Alzheimer.
Questa scoperta si aggiunge ai numerosi studi che hanno dimostrato il ruolo degli Omega-3 nel contrastare la patologia e nel mantenimento della salute cerebrale tramite diversi meccanismi molecolari.

Gli autori hanno proposto che un grammo al giorno potrebbe essere considerato la dose soglia per l’assunzione di Omega-3 per prevenire il decadimento cognitivo.

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Gli Omega-3 potrebbero ridurre la gravità del COVID-19

Già in passato alcuni studi avevano portato alla luce l’esistenza di un’associazione tra l’assunzione di integratori di Omega 3 e alcuni aspetti del COVID-19.

Ad esempio uno studio pubblicato sulla rivista Nutrients  da un gruppo di ricercatori dell’Università di Tor Vergata di Roma e dell’Università di Messina ha rilevato che  l’assunzione di integratori di Omega 3 è associata a minori effetti collaterali dei vaccini.

Invece una ricerca pubblicata sulla rivista Prostaglandins, Leukotrienes and Essential Fatty Acids evidenziava come le persone con elevati livelli di Omega-3 nel sangue potrebbero avere un rischio di morte inferiore per infezione Covid-19

Nuove conferme sono arrivate da uno studio pubblicato il 2 febbraio 2023 sull’American Journal of Clinical Nutrition (AJCN), in cui si riporta che gli acidi grassi Omega-3, in particolare EPA e DHA, potrebbero essere protettivi contro l’infezione da SARS-CoV-2 e contro i relativi esiti gravi della malattia.

«Questi risultati supportano la pratica di aumentare il consumo di integratori di olio di pesce o pesce grasso come potenziale strategia di riduzione del rischio per il COVID-19», ha affermato William Harris della University of South Dakota, autore principale dello studio.
I ricercatori hanno valutato il rischio per test positivo, ricovero e morte per COVID-19 in funzione dei livelli plasmatici di DHA in 110.584 soggetti (con ricovero e decesso) e 26.595 soggetti sottoposti a test (risultato positivo del test PCR COVID-19) inseriti nella UK Biobank.

I livelli di Omega-3 DHA sono stati misurati attraverso spettroscopia di risonanza magnetica nucleare e convertiti in indice Omega-3 per l’analisi.
I soggetti con i livelli più alti di Omega-3 mostravano il 21% di probabilità in meno di risultare positivi rispetto a quelli livelli più bassi di Omega-3.
Inoltre, avevano anche il 26% di probabilità in meno di essere ricoverati in ospedale.

Gli esperti sottolineano che la Corea del Sud e il Giappone hanno segnalato una gravità estremamente bassa della malattia COVID-19 e che i livelli di Omega-3 nel sangue degli individui sani sudcoreani e giapponesi sono all’incirca il doppio rispetto a quelli nelle popolazioni occidentali.

In un editoriale di accompagnamento, Philip Calder della University of Southampton sostiene che si dovrebbe incoraggiare il consumo di più acidi grassi Omega-3 a catena lunga (EPA e DHA) come strategia per ridurre l’impatto dell’attuale pandemia da SARS-CoV-2 e di futuri focolai di infezione da virus respiratorio.

Se la tua alimentazione è carente di Omega-3, con una sola capsula di A-M B-Well Omega-3 ti assicuri ben 600 mg di Omega-3 EPA e DHA ad alta biodisponibilità e certificati da IFOS per purezza, concentrazione, freschezza e radioattività.
Un solo cucchiaino da tè di Liquid Gold apporta invece ben 3000 mg di Omega-3 EPA e DHA.

I tuoi integratori di Omega-3 sono in forma sintetica?

Esistono due forme di omega-3 comunemente utilizzate negli integratori: esteri etilici (EE) e trigliceridi naturali (TG).
In questo articolo, esploreremo le differenze tra queste due forme e spiegheremo perché gli omega-3 in forma di trigliceride naturale sono migliori.

Prima di entrare nei dettagli, è utile capire cosa sono gli esteri etilici e i trigliceridi naturali.
Gli esteri etilici sono creati quando gli acidi grassi omega-3 sono estratti dall’olio di pesce e poi esterificati con etanolo.
La transesterificazione trasforma l’olio di pesce in un prodotto sintetico molto diverso dall’olio di pesce naturale che si ottiene mangiando sardine o altri pesci grassi.
I trigliceridi naturali, invece, sono presenti naturalmente nell’olio di pesce e consistono di tre molecole di acidi grassi legate a una molecola di glicerolo.

Differente biodisponibilità

Uno dei principali vantaggi degli omega-3 in forma di trigliceride naturale è di essere più facilmente assorbibili dall’organismo rispetto agli esteri etilici (elevata biodisponibilità).

Questo perché gli omega-3 in forma di trigliceride naturale sono già presenti nella forma in cui vengono utilizzati dall’organismo, mentre gli esteri etilici devono essere prima de-esterificati prima di essere utilizzati.
Questo processo di de-esterificazione richiede l’intervento di enzimi, che possono essere meno efficaci nelle persone con problemi digestivi o con carenze enzimatiche.

Nell’intestino tenue, i grassi sono combinati con la bile prodotta dal fegato e gli enzimi pancreatici.

Poiché è una forma naturale, l’olio di pesce in forma di trigliceride (TG) viene facilmente scisso e assorbito. 

La forma sintetica EE contiene legami fino a 50 volte più difficili da scindere per gli enzimi digestivi.
Negli studi sull’assorbimento che hanno confrontato queste due forme, con paragone l’olio di pesce naturale 100%, la forma TG assicura una biodisponibilità del 124%, mentre la forma EE  solo del 73% . 

Fonte in inglese: Lipids in Health and Disease

Presenza di etanolo

Quando consumi esteri etilici (EE), questi devono essere processati nel tuo fegato.
Nel processo l’etanolo viene separato dagli acidi grassi liberi e il tuo corpo deve quindi ricollegare gli acidi grassi liberi al glicerolo per formare trigliceridi. 
Il tuo fegato deve anche elaborare l’alcol etilico, che può rilasciare radicali liberi e causare stress ossidativo, l’opposto di quello che stai cercando di ottenere quando consumi olio di pesce.

Forma più stabile

Inoltre, gli omega-3 in forma di trigliceride naturale sono più stabili degli esteri etilici. Gli esteri etilici, essendo meno stabili e quindi più sensibili all’ossidazione, possono essere meno efficaci e potenzialmente causare problemi di gusto o di odore (rancidità).

Ma allora perchè la maggior parte delle aziende produce olio di pesce nella forma di estere etilico?
Semplicemente perché è molto meno costoso da produrre rispetto alla forma trigliceride.

In sintesi, gli omega-3 in forma di trigliceride naturale sono generalmente considerati migliori degli esteri etilici a causa della loro maggiore biodisponibilità, stabilità e assenza di etanolo durante la digestione.

Quando si sceglie un integratore di omega-3, è quindi importante considerare la forma in cui viene fornito.
Se possibile, è meglio scegliere un integratore di omega-3 in forma di trigliceride naturale per massimizzare i benefici per la salute.

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L’importanza degli Omega-3 in inverno

In inverno l’importanza degli Omega-3 diventa ancora più evidente.

Infatti, durante questa stagione, il nostro corpo è maggiormente esposto a stress e infezioni, a causa delle basse temperature e dell’aumento delle malattie stagionali.
Gli Omega-3 sono noti per le loro proprietà anti-infiammatorie e per il loro effetto positivo sul sistema immunitario, il che li rende particolarmente utili per aiutare a prevenire e combattere questi problemi di salute.

Inoltre, gli Omega-3 sono importanti per la salute del cuore.
Aiutano a mantenere i livelli di colesterolo e di trigliceridi sotto controllo, e possono anche contribuire a prevenire l’aterosclerosi, una condizione in cui le arterie diventano gradualmente ostruite dall’accumulo di grasso e colesterolo.
Questo è particolarmente importante durante l’inverno, quando l’alimentazione tende ad essere più ricca di grassi e calorie, il che può aumentare il rischio di problemi di salute del cuore.

Gli Omega-3 sono anche importanti per la salute del cervello.
Aiutano a mantenere la funzione cerebrale e possono anche aiutare a prevenire la depressione e l’ansia, condizioni comuni durante l’inverno, soprattutto a causa della mancanza di luce solare e della riduzione dell’attività all’aperto.

Infine, gli Omega-3 sono importanti per la salute della pelle.
Durante l’inverno, la pelle tende ad essere secca e screpolata a causa delle basse temperature e dell’aria secca, e gli Omega-3 possono aiutare a mantenere la pelle idratata.
Questi acidi grassi aiutano infatti a mantenere la barriera lipidica della cute, che è responsabile della sua idratazione e della sua capacità di trattenere l’acqua.
Inoltre, gli omega-3 possono aiutare a ridurre l’infiammazione, che è un fattore importante nello sviluppo di molte condizioni cutanee, come dermatiti e acne.

Dopo quanto tempo si ottengono benefici dagli Omega-3?

OMEGA-3, QUANTO TEMPO PRIMA CHE SIANO EFFICACI

Hai appena iniziato ad assumere integratori di omega-3, ma non vedi ancora alcuna differenza? In questo articolo scoprirai quanto tempo impiegano gli acidi grassi ad agire nel tuo corpo e cosa è importante considerare quando assumi il tuo integratore di olio di pesce per trarne il massimo beneficio. 

SEGNI DI CARENZA DI OMEGA-3
I segni di una carenza di omega-3 possono essere vari e vanno da unghie, capelli e pelle secchi e fragili, a livelli più bassi di concentrazione, nonché maggiori sbalzi d’umore e persino un rischio più elevato di malattie cardiache.
EPA e DHA sono chiamati acidi grassi essenziali, perché il nostro corpo non può produrli da solo, ma dobbiamo assumerli attraverso fonti esterne. 

COME AUMENTARE L’ASSUNZIONE DI OMEGA-3
EPA e DHA si trovano naturalmente nei pesci grassi che vivono in acque fredde, come salmone, acciughe o sgombri. Questi tipi di pesce contengono alti livelli di EPA e DHA e sono molto salutari. Tuttavia, potrebbe non essere facile consumare regolarmente pesce fresco, quindi assumere un integratore di omega-3 può essere una buona alternativa. 
Quindi, il modo più semplice per aumentare l’assunzione di omega-3 è iniziare a utilizzare un integratore di omega-3 su base giornaliera. Ma attenzione che gli effetti non saranno istantanei. Ed ecco perché.

QUANTO TEMPO CI VUOLE PER FARE EFFETTO?
Mentre ci vogliono solo tre o quattro ore perché gli acidi grassi omega-3 raggiungano il tuo sangue dopo aver assunto un integratore, gli effetti di lunga durata possono richiedere più tempo per manifestarsi.
Entro 24 ore dall’assunzione, DHA ed EPA si accumulano nelle membrane dei globuli rossi, che poi li trasportano in tutto il corpo, soprattutto negli organi che ne hanno più bisogno, come il cervello e il cuore.
Il tempo necessario perché inizino a sentirsi dei benefici dipende anche dalla concentrazione di EPA e DHA nell’olio di pesce e dalla qualità complessiva del tuo integratore.
Può essere necessario fino a un mese per raggiungere livelli ottimali di EPA e DHA nel sangue, ma per il cervello e il cuore possono essere necessari fino a 3 mesi.
Se si stanno assumendo per migliorare l’umore o per il trattamento del dolore, possono essere necessari fino a 6 mesi prima che gli omega-3 inizino ad avere effetto.
Quindi l’assunzione di integratori di omega-3 non è una soluzione rapida, ma una soluzione a lungo termine, che incoraggia anche a compiere passi verso uno stile di vita più sano.

QUANTI OMEGA-3 ASSUMERE
Il Dr. Barry Sears, una delle maggiori autorità nel campo degli effetti dell’alimentazione sul sistema ormonale, nel suo libro “Toxic Fat – Magri per Sempre” edito in Italia da Sperling & Kupfer fornisce una stima approssimativa della dose di EPA e DHA (i principali Omega-3) da assumere ogni giorno.
Le sue indicazioni sono riassunte in questa tabella:

– nessuna patologia: 2,5 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno
– sovrappeso, obesità, diabete di tipo I e II, patologie cardiache, prima di iniziare una dieta dimagrante: 5 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno
– dolore cronico: 7,5 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno
– disturbi neurologici: 10 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno

Sears fa notare che per raggiungere le quantità indicate con l’alimentazione sarebbe necessario mangiare grandi quantità di pesce, esponendosi così anche al rischio degli inquinanti marini come il mercurio, altamente tossico.
Consiglia quindi di utilizzare degli integratori certificati da IFOS a 5 stelle per concentrazione e purezza, in modo da avere quantità certificate di omega-3 senza preoccuparsi degli inquinanti.
Gli integratori A-M B-Well corrispondono pienamente per le eccezionali caratteristiche di concentrazione, purezza e freschezza certificate per TUTTI i lotti da International Fish Oil Standards alle raccomandazioni del Dr. Sears.
Inolre sono prodotti nella forma di trigliceride naturale (TG) ad alta biodisponibilità, quindi servono meno capsule per ottenere benefici.

Le quantità indicate da Sears possono essere convertite in:
4 capsule PGFO oppure 1 cucchiaino da 4 ml di Liquid Gold per assumere 2,5 grammi di Omega-3, 8 capsule PGFO oppure 1 cucchiaio da 8 ml per assumere 5 grammi di Omega-3,
12 capsule PGFO oppure (1 cucchiaio e mezzo, totale 12 ml) di Liquid Gold per assumere 7,5 grammi di Omega-3,
16 capsule PGFO oppure 2 cucchiai (totale 16 ml) di Liquid Gold per assumere 10 grammi di Omega-3.

PER QUANTO TEMPO UTILIZZARE GLI INTEGRATORI
Nel caso che l’integratore utilizzato fosse di tipo generico, e quindi sprovvisto di certificazione IFOS che ne attesti purezza, concentrazione e freschezza, sarebbe senza dubbio opportuno effettuare delle pause tra i cicli di integrazione.

Questo a causa di inquinanti tossici quali mercurio, diossine, pcb e arsenico, presenti nell’olio di pesce economico e non distillato molecolarmente, che si possono accumulare nel tuo organismo raggiungendo nel tempo dosaggi in grado di provocare patologie anche molto serie.

Se invece stai utilizzando un olio di pesce di altissima qualità con certificazione IFOS a 5 stelle come quello prodotto da A-M B-Well, il problema degli inquinanti non esiste, in quanto la distillazione molecolare multipla porta ad avere un prodotto ad altissima concentrazione e purezza.

Il Dr. Barry Sears, sostiene che l’integrazione di omega-3 dovrebbe essere fatta per tutta la vita, in quanto dopo poche settimane di interruzione dell’assunzione di omega-3 i loro effetti benefici spariscono.

QUANDO PRENDERLO
Affinché il tuo corpo sia in grado di assorbire correttamente l’integratore di omega-3, dovrebbe essere assunto insieme a un pasto grasso. Questo è importante in quanto il nostro corpo ha bisogno di grassi extra per rilasciare gli enzimi corretti, che scomporranno e assorbiranno gli acidi grassi.
Questo è il motivo per cui potrebbe non essere l’opzione migliore assumere il supplemento con la colazione, quando le persone in genere mangiano solo un piccolo pasto. 

Sapendo che occorre del tempo perchè si possano manifestare i benefici degli omega-3, è importante essere coerenti e assumerli per un periodo di almeno tre mesi, per vedere i risultati. Il modo migliore per continuare a prendere il tuo integratore su base giornaliera è trasformarlo in un’abitudine, che funziona meglio se lo integri in una routine che hai già, in modo da ricordarsi di assumerlo.

CONCLUSIONE
Possono essere necessarie fino a 6 settimane per notare i primi benefici degli omega-3.
È importante assumere regolarmente gli integratori, assumerne la giusta quantità e alla stessa ora ogni giorno.
Ecco i punti principali di questo articolo
    * Sii paziente, possono essere necessarie da 6 settimane a 6 mesi affinché il supplemento mostri il suo pieno impatto
    * Scegli un integratore con concentrazione, purezza e freschezza certificata da Ifos,
    * Prendi l’integratore insieme a un pasto grasso per un migliore assorbimento
    

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Sai che chi assume Omega-3 ha un cervello più grande?

Secondo uno studio pubblicato su Neurology il 5 ottobre 2022, la struttura cerebrale e la funzione cognitiva migliorano con l’assunzione di Omega-3.

I risultati mostrano che i benefici degli Omega-3 sul cervello sono efficaci non solo sulle persone anziane, ma anche in quelle più giovani.

Il team di scienziati, guidati dalla Dott.ssa Claudia L. Satizabal, docente di Neurologia presso l’Università del Texas di San Antonio, ha affermato che “gli Omega-3 come EPA e DHA sono micronutrienti chiave che migliorano e proteggono il cervello” e che “i pazienti dovrebbero essere incoraggiati ad aumentare l’assunzione di Omega-3 con la dieta o mediante integratori”.

Lo studio su 2.183 partecipanti sani con età media di 46 anni ha rilevato che alte concentrazioni di Omega-3 nei globuli rossi apportano i seguenti benefici: 

 • un volume più grande dell’ippocampo (parte del cervello legata alla memoria); 
 • un migliore ragionamento astratto
 • una maggiore capacità di comprendere concetti complessi, usando il pensiero logico.

Ad oggi non è ancora chiaro come gli Omegga-3 proteggano il cervello.
Secondo una teoria i neuroni diventano instabili quando la loro membrana è povera di Omega-3.
Oppure la protezione potrebbe derivare dalle le proprietà antinfiammatorie degli Omega-3 DHA ed EPA.
 “È complesso. Non comprendiamo ancora tutto, ma abbiamo dimostrato che, se si aumenta un po’ il consumo di Omega-3, si sta proteggendo il cervello“, hanno affermato gli scienziati.

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Gli Omega-3 sono benefici anche per l’intestino?

Gli Omega-3, grazie al loro effetto benefico sul microbiota intestinale, possono ridurre il rischio di numerosi disturbi per la salute. 
Sono infatti in grado di influenzare i batteri presenti nell’intestino, con un’azione prebiotica intestinale di riduzione dei batteri patogeni e a favore di quelli benefici (link allo studio).

Grazie a questi effetti profondi sul microbiota intestinale e sull’interazione tra sistema immunitario e batteri intestinali (link allo studio), sono efficaci anche nelle condizioni di mal di stomaco da stress e ansia.
Gli Omega-3 interagiscono con i batteri intestinali sia agendo sulla tipologia e numero dei batteri che attenuando l’eccessivo rilascio di endotossine infiammatorie (lipopolisaccaridi).
Inoltre gli Omega-3 possono esercitare benefici effetti sull’intestino irritabile e sul microbiota diminuendo il numero degli Enterobatteri nocivi, favorendo i Bifidobatteri benefici e contrastando la risposta infiammatoria associata alle endotossine (link allo studio).

Quando l’intestino è sano il sistema immunitario tollera i batteri benefici e contrasta quelli patogeni (link allo studio).
Se accade uno squilibrio nel microbiota intestinale (disbiosi) aumenta il numero di batteri nocivi nell’intestino (link allo studio), che, rilasciando enterotossine, possono compromettere:

  • La permeabilità intestinale;
  • Lo stato di nutrizione delle cellule epiteliali intestinali;
  • L’equilibrio tra mediatori pro-infiammatori e mediatori anti-infiammatori, spostandolo verso i primi.

La perdita di integrità dell’epitelio intestinale porta ad una maggiore permeabilità ed alla perdita del controllo immunologico, che si ritiene contribuisca a una serie di stati patologici e malattie (link allo studio ), comprese:
– Le malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn e colite ulcerosa);
– La celiachia;
– La sindrome dell’intestino irritabile.

Gli Omega-3 svolgono un ruolo fondamentale per evitare l’insorgere di questi problemi intestinali, grazie alla loro proprietà di attenuare la produzione di mediatori proinfiammatori, favorendo la produzione di mediatori antinfiammatori.

Ad esempio aumentano la produzione nell’intestino di fosfatasi alcalina intestinale, un enzima che regola l’infiammazione, le infezioni e il microbiota intestinale.
La fosfatasi alcalina agisce eliminando efficacemente la componente tossica dei batteri gram-negativi.
Essa inoltre svolge anche un ruolo chiave di protezione durante le malattie infiammatorie croniche (link allo studio).

Anche per mantenere il tuo intestino in salute è quindi importante, nel caso la tua alimentazione non fosse ricca di Omega-3, scegliere un integratore certificato per purezza, concentrazione e freschezza da IFOS.

Sperimenta anche tu la differenza con l’integratore canadese di olio di pesce al top della qualità dal 2003.

Quali sono i benefici degli Omega-3 per i capelli?

Spesso la compresenza di unghie fragili, capelli danneggiati e pelle secca viene messa in relazione con squilibri alimentari.
Tra questi la carenza di acidi grassi essenziali. All’interno di una dieta varia e bilanciata, un consumo frequente di alimenti ricchi di Omega-3 può essere di grande aiuto.

Anche chi soffre di caduta di capelli può cercare rimedio integrando gli Omega-3 più di frequente. Sia la cute che i follicoli piliferi saranno più forti e resistenti.

Uno studio del 2015 su 120 donne ha esaminato l’effetto di un integratore di Omega-3 sulla caduta dei capelli di tipo femminile.
Metà delle partecipanti ha assunto il supplemento per 6 mesi, mentre l’altra metà no.
Gli scienziati hanno scoperto che il gruppo trattato con Omega-3 aveva più capelli nella fase di crescita attiva rispetto al gruppo di controllo.
Nella ricerca è stato anche osservato che le partecipanti che assumevano gli integratori di Omega-3 avevano capelli più folti rispetto a quelli del gruppo di controllo.
Quasi il 90% di coloro che aveva assunto l’integratore di Omega-3 ha riferito che i capelli erano più spessi e che stavano notando una minore caduta.
I risultati hanno trovato alcuni esiti positivi per i gruppi di test che includevano uomini e donne.

In uno studio del 2018, i ricercatori hanno verificato che l’olio di pesce, ricco di Omega-3, stimolava la crescita dei peli nelle cavie da laboratorio.
Gli scienziati hanno trattato i follicoli piliferi con olio di pesce ad alto contenuto di Omega-3.
Dopo 14 giorni, le fibre capillari dei follicoli trattati erano più lunghe di quelle dei follicoli non trattati. Il team ha anche scoperto che l’olio di pesce aiutava a portare le fibre capillari nella fase di crescita attiva, oltre a stimolare le cellule che controllano la crescita dei follicoli piliferi.

Possiamo riassumere i benefici dell’olio di pesce per i capelli in 10 punti:
1. Promuove la crescita dei capelli. L’ olio di pesce migliora l’afflusso di sangue ai follicoli piliferi . Migliora l’apporto di tutti i nutrienti essenziali, portando alla crescita dei capelli.
2. Migliora il ciclo di crescita.. Previene inoltre l’ingrigimento dei capelli e migliora il ciclo di crescita dei capelli nel tempo . Puoi vedere i cambiamenti dopo aver preso le capsule di olio di pesce per 3 mesi.
3. Migliora la densità dei capelli.. Gli Omega 3 possono migliorare la densità dei capelli , invertendo  i sintomi della calvizie.
4. Aumenta lo spessore dei fusti dei capelli. L’ olio di pesce agisce aumentando lo spessore del fusto del capello, migliorando l’aspetto della chioma. 
5. Bilancia la produzione di sebo sul cuoio capelluto. Puoi regolare la quantità di sebo prodotta dal cuoio capelluto assumendo capsule di olio di pesce. L’equilibrio della produzione di sebo (grasso) sul cuoio capelluto contribuirà a ridurre l’infiammazione e l’irritazione.
6. Migliora la lucentezza. Man mano che i follicoli piliferi ricevono più nutrienti, la salute dei capelli migliora , portando a capelli lucenti e sani.
7. Previene le infezioni. Gli integratori di olio di pesce prevengono anche le infezioni del cuoio capelluto e del follicolo pilifero che possono portare alla caduta dei capelli.
8. Riduce l’irritazione del cuoio capelluto e la forfora. Riduce il prurito e la forfora regolando la produzione di sebo sul cuoio capelluto.
9. Nutre il cuoio capelluto secco. L’olio di pesce nutre un cuoio capelluto secco e squamoso . Rende i capelli più forti e più sani.
10. Previene la caduta e il diradamento dei capelli. I benefici delle capsule di olio di pesce per i capelli includono la prevenzione della caduta dei capelli , il diradamento dei capelli e la calvizie. Riparano anche i danni  che si verificano a causa dell’uso quotidiano di prodotti chimici o apparecchi di riscaldamento.

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Alzheimer, rischio ridotto del 49% con gli Omega-3

L’Alzheimer è una delle malattie più temute della vecchiaia.

Il morbo di Alzheimer non può ancora essere curato, ma il rischio di sviluppare la malattia può essere ridotto.

Uno studio del Fatty Acid Research Institute nel South Dakota ha evidenziato che un tipo di Omega-3 – l’acido docosaesaenoico (DHA) – può ridurre il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer del 49%.
In questa ricerca, pubblicata sull’importante rivista Nutrients, gli scienziati hanno diviso i 1.490 individui coinvolti nello studio (uomini e donne di età pari o superiore a 65 anni, nessuno dei quali aveva ancora ricevuto una diagnosi di demenza) in cinque gruppi in base ai livelli di DHA nei loro globuli rossi.

La salute dei partecipanti è stata monitorata per una media di 7,2 anni, durante i quali sono stati condotti anche test neurocognitivi.

Dai dati raccolti è emerso che:

  • quando il DHA nei globuli rossi supera il 6,1% il rischio di Alzheimer è ridotto del 49% rispetto a quando il DHA nei globuli rossi è inferiore al 3,8%;
  • passare da una concentrazione di DHA inferiore al 3,8% a una concentrazione superiore al 6,1% potrebbe ritardare la comparsa dell’Alzheimer di 4,7 anni;

«I nostri risultati», concludono i ricercatori, «suggeriscono che un aumento dell’assunzione di Omega-3 DHA potrebbe essere una strategia sicura ed economicamente vantaggiosa per prevenire la malattia di Alzheimer».

Ricorda che 1 capsula di A-M B-Well Omega-3 contiene minimo 200 mg di DHA, mentre 1 cucchiaino da tè di Liquid Gold ne contiene 1000 mg.

Fonte in inglese: Nutrients