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Gli Omega-3 possono contrastare l’insorgenza del diabete?

Gli Omega-3 possono “rallentare o arrestare la progressione” del diabete di tipo I.

Questi i risultati, pubblicati su ‘CellR4’, di uno studio internazionale coordinato dal Prof. Camillo Ricordi, nominato da Expertscape “massimo esperto mondiale per la cura del diabete”, direttore del Diabetes Research Institute e Cell Transplant Center dell’Università di Miami e componente del Consiglio superiore di sanità.
 
Si stima che in Italia vivano almeno 16.000 bambini affetti da diabete di tipo I e che ogni anno circa 1.500 bambini presentino l’esordio della malattia.

In quasi tutti i soggetti pediatrici l’esordio del diabete di tipo I si mostra con livelli bassi di vitamina D nel sangue e un rapporto tra omega-6 e omega-3 sbilanciato” – spiega il Prof. Ricordi.
“Secondo il test ‘AA:EPA Ratio’, che valuta lo stato infiammatorio silente del soggetto, il rapporto corretto tra omega-6 e omega-3 nel sangue deve essere 1 a 5 o 1 a 3.
Se invece gli omega-6 si alzano, la situazione infiammatoria peggiora e quando l’alimentazione è ricca di zuccheri raffinati e povera di polifenoli, ecco che il diabete esplode”.

“Quindi da questo e altri studi, come il ‘Poseidon’ – prosegue l’esperto – sta emergendo che il diabete di tipo I potrebbe essere una condizione predisponente legata in parte alla carenza di vitamina D e di Omega-3.
Un’integrazione di questi nell’alimentazione potrebbe essere un’azione preventiva in grado di rallentare o arrestare la progressione della malattia”. 

Fonte in italiano: Adnkronos Salute

Fonte in inglese: CellR4

Vuoi contrastare il diabete in modo naturale?

Un articolo pubblicato sulla rivista Diabetes Care suggerisce che gli Omega-3 riducono sensibilmente il rischio di sviluppare il diabete.

I ricercatori hanno determinato le concentrazioni nel sangue degli acidi grassi essenziali Omega-3 di oltre 2.000 persone di età compresa fra i 42 e i 60 anni.
Lo studio è durato 19 anni ed è iniziato nel 1989.

Durante il periodo di studio e’ stato diagnosticato il diabete di tipo 2 a 422 partecipanti.
Si è potuto cosi’ constatare che i soggetti che avevano sviluppato tale patologia erano quelli che avevano il 33% in meno di concentrazione ematica di Omega-3.
Al contrario, coloro che avevano buone concentrazioni nel sangue di questi acidi grassi essenziali non avevano sviluppato il diabete.

Secondo gli autori l’effetto protettivo degli Omega-3 contro il diabete potrebbe essere dovuto alla loro influenza su adiposita’, ipertensione e profilo lipidico, che sono fattori di rischio per la malattia.
Gli Omega-3 inoltre hanno un effetto anti-infiammatorio e sopprimono l’espressione di alcuni geni coinvolti nel metabolismo dei lipidi.

 

Fonte in inglese: Diabetes Care
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Rischi obesita’ e diabete se assumi pochi Omega-3

Uno squilibrio tra grassi omega-3 e omega-6 sarebbe alla base di obesità e diabete.
E’ quanto afferma uno studio francese, che punta l’indice sullo squilibrio lipidico di acidi grassi omega-3 e omega-6 nel sangue per spiegare per quale motivo nel mondo occidentale insorgono questo tipo di problemi.
Ti traduco la parte essenziale dello studio (che puoi leggere integralmente sul sito dell’ Istituto Francese CNRS (Centro Nazionale di Ricerca Scientifica) cliccando QUI.

Negli ultimi quaranta anni c’è stato un aumento costante dei casi di obesità nelle società occidentali.
Nello stesso periodo l’alimentazione nei paesi industrializzati ha registrato un aumento quantitativo di calorie, alti livelli di omega-6 (che si trovano principalmente nel mais, consumato in grandi quantità dagli animali d’allevamento mangiati dagli esseri umani) e bassi livelli di omega-3 (presenti soprattutto in pesci grassi come il salmone, sardine e sgombri ).
La quantità di omega-6 consumati durante gli ultimi quarant’anni è aumentata del 250% mentre quella di omega-3 è scesa del 40%, così da squilibrare il rapporto omega-6/omega-3 rispetto alle quantità raccomandate.
Mentre il Centro Francese per la Sicurezza Alimentare (AFSSA) raccomanda un rapporto omega-6/omega-3 di 5 /1, il consumo effettivo in Francia è di 15 omega-6 per 1 omega-3.
Negli Stati Uniti, questo rapporto può anche raggiungere i 40 omega-6 per 1 omega-3.
Per eseguire i loro esperimenti, i ricercatori hanno esposto quattro generazioni di cavie a una dieta di tipo occidentale, caratterizzata da questi stessi rapporti omega-6/omega-3.
Come risultato, le cavie hanno visto un graduale aumento della massa grassa per molte generazioni.
Hanno anche osservato l’insorgenza di malattie metaboliche come l’insulino-resistenza, che è il primo passo nello sviluppo del diabete di tipo 2, ed una stimolazione dei geni infiammatori coinvolti nell’obesità.
Così, in una popolazione animale geneticamente stabile, l’esposizione a una dieta povera di omega-3 simile a quella dei paesi sviluppati è stata sufficiente a causare la comparsa di obesità transgenerazionale, in linea con i dati raccolti negli esseri umani.
Il ruolo benefico degli acidi grassi essenziali polinsaturi è ben noto ma quando la loro assunzione è squilibrata (molti omega-6 e pochi omega-3), possono aumentare i fattori che inducono obesità e gravi effetti a lungo termine sulla salute umana.

Per evitare questi problemi la soluzione è di inserire una quantità maggiore di omega-3 nella propria alimentazione, e quando questo non fosse possibile ricorrere agli integratori di omega-3.

 

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