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Olio di pesce per curare la depressione?

L’olio di pesce è noto soprattutto per i suoi benefici per la salute del cuore, ma l’olio di pesce ricco di Omega-3 EPA e DHA ha anche un potente effetto sull’umore. 
Gli studi hanno dimostrato che le persone che vivono in paesi con livelli più elevati di consumo di pesce  hanno tassi di depressione più bassi.

Considerando che circa il 5% della popolazione mondiale soffre di depressione, è urgente trovare trattamenti che possano aiutare a prevenirla, alleviarne i sintomi correlati o invertirla del tutto. 

Sempre più studi clinici indicano gli Omega-3 come una soluzione scientifica per i disturbi dell’umore (e siamo entusiasti di vedere che l’olio di pesce riceve l’attenzione che merita). 

Sul British Journal of Nutrition è stata pubblicata un’ampia revisione e un’analisi combinata di decenni di studi sull’assunzione di Omega-3 per verificarne l’impatto sulla depressione.

Ecco cosa ha scoperto questo ultimo studio (e la quantità esatta di Omega-3 giornalieri che dovresti assumere).

Lo studio

Gli autori di questa ricerca hanno deciso di analizzare i risultati degli studi di intervento randomizzati e controllati condotti per valutare gli effetti di una supplementazione con acidi grassi Omega-3 sul rischio di malattie depressive in soggetti sani, o sull’evoluzione del quadro clinico in persone già colpite da queste patologie.
La metanalisi ha riguardato complessivamente 67 studi, la maggior parte dei quali ha utilizzato combinazioni di EPA e DHA, a dosaggi molto vari.

I risultati hanno rivelato che l’olio di pesce è benefico per chi soffre di depressione

Dopo aver analizzato tutti questi studi, i dati hanno mostrato chiaramente (e in modo significativo) che il consumo di olio di pesce ha aiutato le persone con sintomi depressivi a sentirsi meglio. 

Più specificamente, per ogni aumento di 1 grammo negli integratori di acidi grassi Omega-3, si è verificato un notevole miglioramento nella gravità della depressione. 

Nei soggetti con diagnosi di depressione, la probabilità di remissione era aumentata di due volte e mezzo circa tra i soggetti trattati con Omega-3; anche la severità della patologia sembrava influenzata favorevolmente per dosaggi fino a 2,5 g al giorno.
La metanalisi suggerisce quindi un effetto favorevole degli Omega-3 nella risoluzione degli episodi depressivi, e nella riduzione della loro severità.

Sebbene i ricercatori non abbiano ancora ben chiaro il modo specifico in cui EPA e DHA agiscono per raggiungere il benessere mentale , ipotizzano che ciò potrebbe essere dovuto al loro ruolo nel promuovere il flusso sanguigno, preservare le membrane cellulari e interagire con le molecole nel cervello legate all’umore.
Infatti le membrane cellulari sono costituite in parte da Omega-3. È possibile che l’aumento dei livelli di Omega-3 renda più facile il passaggio della serotonina – una sostanza chimica che trasporta messaggi da una cellula cerebrale all’altra – attraverso le membrane cellulari.

Aiuta a prevenire la depressione?

Ma l’assunzione di Omega-3 non sembra aiutare a impedire alle persone affette da depressione di svilupparla. 

Mentre i dati passati sulla popolazione mostrano che un maggiore consumo di pesce e livelli di Omega-3 circolanti nel sangue sono collegati a tassi di depressione più bassi, indicando che esiste una correlazione tra i due, i dati degli studi clinici non mostrano in modo coerente che l’aumento dell’assunzione di Omega-3 sia un fattore positivo per scongiurare la depressione

Quindi, di quanto olio di pesce hai bisogno per vedere dei benefici?  

I ricercatori hanno scoperto che la dose giornaliera più benefica di Omega-3 EPA e DHA per i sintomi depressivi varia da 1 a 1,5 grammi. 

Assumendone meno, potresti non vedere alcun vantaggio (o non tanto beneficio). 

Ciò è in linea con la quantità tipica di Omega-3 associata alla prevenzione delle malattie cardiovascolari .

Ma la maggior parte delle persone non si avvicina a questa quantità  su base giornaliera. 

Come aumentare l’assunzione di Omega-3

Un modo per aumentare l’apporto di Omega-3 è mangiare più pesce grasso. L’ American Heart Association consiglia di mangiare almeno una o due porzioni di pesce azzurro (come salmone, sgombro, aringhe e acciughe) alla settimana.

Una porzione da 100 grammi di questi pesci fornisce in genere dai 250 ai 500 milligrammi di EPA e DHA combinati . 

Per aumentare in modo più efficace e costante l’apporto di Omega-3, è una buona idea affidarsi a un integratore di alta qualità. 
Se la tua alimentazione è carente di Omega-3, con una sola capsula di A-M B-Well Omega-3 ti assicuri ben 600 mg di Omega-3 EPA e DHA ad alta biodisponibilità e certificati da IFOS per purezza, concentrazione, freschezza e radioattività.
Un solo cucchiaino da tè di Liquid Gold apporta invece ben 3000 mg di Omega-3 EPA e DHA.

Se volessi provare ad ottenere quella quantità solo dal cibo, finiresti per mangiare un pesce (intero) al giorno . 

Riepilogo

Gli Omega-3 svolgono chiaramente un ruolo nella salute mentale. Sempre più ricerche dimostrano che quantità elevate di EPA e DHA al giorno sono benefiche per le persone che soffrono di depressione e altri disturbi dell’umore. 

Ottenere la quantità terapeutica di Omega-3 (considerata tra 1 e 1,5 grammi al giorno) per benefici sulla salute del cervello e cardiaca è davvero difficile da ottenere attraverso la sola alimentazione, quindi assumere un integratore di qualità è probabilmente la strada migliore da intraprendere.

Da 20 anni A-M B-Well produce integratori di Omega-3 certificati IFOS per purezza, concentrazione, freschezza e radioattività e SOLO nella forma di trigliceride naturale, la migliore sul mercato.

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Omega-3 e dolore: funzionano davvero?

Gli Omega-3 possono aiutare a ridurre l’uso dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Per ottenere benefici è però necessario assumerne almeno 3 g al giorno.

Si stima che una persona su cinque viva con dolore cronico (1). 

Quel che è peggio è che molti di questi malati non credono che il trattamento medico possa essere d’aiuto o temono che il trattamento crei più effetti collaterali indesiderati del dolore stesso.

In effetti, molti antidolorifici e farmaci progettati per ridurre l’infiammazione possono causare gravi effetti collaterali come problemi gastrointestinali e dipendenza. Ma esiste un agente antinfiammatorio naturale che può anche aiutare a gestire il dolore, se utilizzato con la giusta dose e qualità.

Olio di pesce Omega-3 per alleviare il dolore

Gli scienziati hanno studiato la relazione tra acidi grassi Omega-3 e riduzione del dolore sin dagli anni ’80 (2). 

Nel corso dei decenni, numerosi studi hanno scoperto che gli integratori di Omega-3 possono aiutare i pazienti a ridurre il bisogno di farmaci antidolorifici.

E’ ormai noto che i benefici degli Omega-3 dipendono dalla dose assunta. 
Per comprendere la quantità di Omega-3 necessari per ottenere risultati per combattere il dolore articolare cronico, diamo un’occhiata ad alcuni studi incentrati sull’artrite reumatoide:

Omega-3 e artrite reumatoide

Uno studio ben progettato, in doppio cieco, controllato con placebo del 2008 ha studiato l’effetto del consumo di 10 capsule di olio di fegato di merluzzo ogni giorno. 
Assumendo 2200 mg di EPA/DHA , un incredibile 65% dei pazienti ha ridotto significativamente il proprio uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) di oltre il 30%. 
Gli autori hanno notato, tuttavia, che molti partecipanti si sono ritirati presto dallo studio perché non amavano ingoiare 10 capsule al giorno e spesso avevano retrogusto di pesce e problemi gastrointestinali (un evento comune con le capsule di olio di pesce non purificato e certificato) (3) .

Analogamente, una meta-analisi del 2012 ha concluso che somministrare ai pazienti affetti da artrite reumatoide almeno 2700 mg di EPA/DHA al giorno per più di tre mesi ha ridotto il fabbisogno di antinfiammatori non steroidei FANS da parte dei pazienti (4).

Inoltre, una meta-analisi del 2017 ha anche concluso che gli integratori di Omega-3 avevano un potenziale terapeutico per ridurre il dolore da artrite reumatoide, con le dosi giornaliere tra 3000 e 6000 mg di Omega-3 che hanno mostrato un effetto maggiore (5). 
Se si utilizzassero capsule di olio di pesce generico, tale dosaggio significherebbe tra le 10 e le 20 capsule al giorno.

Perché gli Omega-3 hanno un impatto sul dolore

Ci sono buone ragioni scientifiche per affermare che gli Omega-3 prendono di mira il dolore cronico. 
In particolare, hanno potenti effetti antinfiammatori e operano su percorsi biochimici simili a quelli degli antidolorifici da banco (8, 9). 
Pertanto, non sorprende che l’assunzione costante di dosi adeguate di Omega-3 possa avere effetti simili a quelli dei FANS.

Inoltre, poiché gli Omega-3 influenzano positivamente il funzionamento cellulare e forniscono numerosi acidi grassi per i nostri batteri intestinali , possono essere in grado di aumentare i benefici di alcuni farmaci (10) e/o ridurre i loro effetti collaterali (ad es. ulcere) (11 ). 
In effetti, alcuni scienziati stanno esplorando il potenziale utilizzo degli Omega-3 per combattere i danni dell’uso di oppioidi (12, 13), sebbene siano ancora necessari studi clinici.

Una dose efficace di Omega-3 è fondamentale

Nonostante l’ampiezza delle prove scientifiche secondo cui gli Omega-3 possonoaiutare ad alleviare il dolore cronico, la maggior parte delle persone non lo sperimenta mai. Perché?

Sebbene gli effetti antidolorifici dell’olio di pesce siano riconosciuti da tempo (14), pochissime persone, inclusi i medici, comprendono che sono necessarie dosi sufficienti per ottenere risultati. 
Pertanto, i pazienti spesso perdono l’opportunità di migliorare la qualità della loro vita perché stanno assumendo quantità troppo basse.

Negli studi di cui sopra, i dosaggi di Omega-3 utilizzati per ottenere risultati antidolorifici variavano tra 2200 e 6000 mg di EPA/DHA al giorno. 
Questa quantità equivale a 170 – 350 grammi di salmone selvaggio, da 8 a 20 capsule di olio di pesce generico, 4 – 8 capsule di A-M B-Well Omega-3 oppure 1-2 cucchiaini da tè di Liquid Gold.

Poiché molte persone trovano difficile mangiare ogni giorno pesce o assumere capsule, l’utilizzo dell’olio di pesce liquido come Liquid Gold può facilitare l’ingestione di una dose efficace di Omega-3. 

Liquid Gold: il modo più semplice per ottenere i tuoi Omega-3 quotidiani

Gli Omega-3 non nagiscono rapidamente, in quanto occorre tempo perchè le loro proprietà benefiche agiscano sull’organismo.

Generalmente si ottengono i migliori effetti quando si assumono 3000 mg di EPA/DHA per un minimo di 12 settimane.
Per raggiungere questa dose occorrono circa 170 g di salmone selvaggio, 5 capsule di A-M B-Well Omega-3 oppure 1 cucchiano da tè (5 ml) di Liquid Gold.

Crediamo fermamente che milioni di persone potrebbero migliorare la qualità della loro vita assumendo dosi adeguate di Omega-3 ogni giorno. 
In qualità di produttori di integratori  certificati a 5 Stelle Ifos, puri al 100%, concentrati, digeribili, convenienti e testati per la radioattività, non vediamo l’ora di aiutarti a vivere una vita migliore.
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Riferimenti agli studi scientifici:

1. Kuehn, B. (2018). Chronic Pain PrevalenceJAMA, 320(16). 1632.

2. Navarini, L., Afeltra, A., Gallo Afflitto, G., & Margiotta, D. (2017). Polyunsaturated Fatty Acids: Any Role in Rheumatoid Arthritis? Lipids in Health and Disease, 16(1), 197.

3. Galarraga, B., Ho, M., Youssef, H. M., et al. (2008). Cod Liver Oil (N-3 Fatty Acids) as an Non-Steroidal Anti-Inflammatory Drug Sparing Agent in Rheumatoid Arthritis. Rheumatology, 47(5), 665–669.

4. Lee, Y. H., Bae, S. C., Song, G. G. (2012). Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids and the Treatment of Rheumatoid Arthritis: A Meta-Analysis. Archives of Medical Research, 43(5), 356-362.

5. Abdulrazaq, M., Innes, J. K., Calder, P. C. (2017). Effect of ω-3 Polyunsaturated Fatty Acids on Arthritic Pain: A Systematic Review. Nutrition, 39-40: 57-66.

6. Senftleber, N. K., Nielsen, S. M., Andersen, J. R., et al. (2017). Marine Oil Supplements for Arthritis Pain: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Trials. Nutrients, 9(1), 42.

7. Sibille, K. T., King, C., Garrett, T. J., et al. (2018). Omega-6: Omega-3 PUFA Ratio, Pain, Functioning, and Distress in Adults With Knee Pain. The Clinical Journal of Pain, 34(2), 182–189.

8. Ye, J., & Ghosh, S. (2018). Omega-3 PUFA vs. NSAIDs for Preventing Cardiac Inflammation. Frontiers in Cardiovascular Medicine, 5, 146.

9. DiNicolantonio, J. J., O’Keefe, J. H. (2018). Importance of Maintaining Low Omega–6/Omega–3 Ratio for Reducing Inflammation. Open Heart: BMJ, e000946.

10. Laino, C. H., Fonseca, C., Sterin-Speziale, N., Slobodianik, N., Reinés, A. (2010). Potentiation of Omega-3 Fatty Acid Antidepressant-Like Effects with Low Non-Antidepressant Doses of Fluoxetine and Mirtazapine. European Journal of Pharmacology, 648 (1 – 3),117 – 126.

11. Park, J. M., Han, Y. M., Jeong, M. et al. (2015). Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids as an Angelus Custos to Rescue Patients from NSAID-Induced Gastroduodenal Damage. Journal of Gastroenterology, 50, 614–625.

12. Hakimian, J., Minasyan, A., Zhe-Ying, L., et al. 2017). Specific Behavioral and Cellular Adaptations Induced by Chronic Morphine Are Reduced by Dietary Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids. PloS One, 12(4), e0175090.

13. Hakimian, J. K., Dong, T. S., Barahona, J. A., et al. 2019). Dietary Supplementation with Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids Reduces Opioid-Seeking Behaviors and Alters the Gut Microbiome. Nutrients, 11(8), 1900.

14. Hill, C. et al. (2009). The Use of Fish Oil in the Community: Results of Population-Based Study. Rheumatology, 48(4), 441-2.

Qual è la dose di Omega-3 per ridurrre il rischio di Alzheimer?

In uno studio pubblicato nell’aprile 2023 su The American Journal of Clinical Nutrition i ricercatori hanno valutato l’associazione tra assunzione di acidi grassi polinsaturi Omega-3, decadimento cognitivo e demenza.

La malattia di Alzheimer, una malattia neurodegenerativa, è molto diffusa tra gli anziani e manca di terapie efficaci, giustificando l’identificazione di fattori di rischio che possono essere modificati per prevenirne e/o ritardarne l’insorgenza.

Gli Omega-3 migliorano lo sviluppo cerebrale e la cognizione e riducono l’infiammazione.
Lo studio ha esaminato se l’assunzione di Omega-3 previene la  malattia di Alzheimer, il declino cognitivo o la demenza.

Sono stati analizzati per sei anni i dati di 1.135 partecipanti di età compresa tra 55 e 90 anni,  e gli individui sono stati sottoposti a valutazione neuropsicologica e cognitiva all’inizio e al termne dello studio.

Tra i partecipanti allo studio, coloro che consumavano Omega-3 da lungo tempo hanno mostrato una riduzione del 64% del rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer

Inoltre i ricercatori hanno evidenziato che l’assunzione di Omega-3 potrebbe prevenire il decadimento cognitivo o la demenza da qualsiasi causa del 20%, in particolare per l’assunzione di acido docosaesaenoico (DHA).

Il rischio di decadimento cognitivo tra gli anziani di età pari o superiore a 65 anni è stato ridotto significativamente del 23%.

Nel complesso, i risultati dello studio hanno mostrato che l’uso di acidi grassi polinsaturi Omega-3 ha ridotto significativamente il rischio di malattia di Alzheimer,  specialmente tra i consumatori a lungo termine.

I risultati della meta-analisi hanno rafforzato la relazione tra Omega-3 e i loro livelli di biomarcatori periferici e demenza, decadimento cognitivo o malattia di Alzheimer.
Questa scoperta si aggiunge ai numerosi studi che hanno dimostrato il ruolo degli Omega-3 nel contrastare la patologia e nel mantenimento della salute cerebrale tramite diversi meccanismi molecolari.

Gli autori hanno proposto che un grammo al giorno potrebbe essere considerato la dose soglia per l’assunzione di Omega-3 per prevenire il decadimento cognitivo.

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L’importanza degli Omega-3 in inverno

In inverno l’importanza degli Omega-3 diventa ancora più evidente.

Infatti, durante questa stagione, il nostro corpo è maggiormente esposto a stress e infezioni, a causa delle basse temperature e dell’aumento delle malattie stagionali.
Gli Omega-3 sono noti per le loro proprietà anti-infiammatorie e per il loro effetto positivo sul sistema immunitario, il che li rende particolarmente utili per aiutare a prevenire e combattere questi problemi di salute.

Inoltre, gli Omega-3 sono importanti per la salute del cuore.
Aiutano a mantenere i livelli di colesterolo e di trigliceridi sotto controllo, e possono anche contribuire a prevenire l’aterosclerosi, una condizione in cui le arterie diventano gradualmente ostruite dall’accumulo di grasso e colesterolo.
Questo è particolarmente importante durante l’inverno, quando l’alimentazione tende ad essere più ricca di grassi e calorie, il che può aumentare il rischio di problemi di salute del cuore.

Gli Omega-3 sono anche importanti per la salute del cervello.
Aiutano a mantenere la funzione cerebrale e possono anche aiutare a prevenire la depressione e l’ansia, condizioni comuni durante l’inverno, soprattutto a causa della mancanza di luce solare e della riduzione dell’attività all’aperto.

Infine, gli Omega-3 sono importanti per la salute della pelle.
Durante l’inverno, la pelle tende ad essere secca e screpolata a causa delle basse temperature e dell’aria secca, e gli Omega-3 possono aiutare a mantenere la pelle idratata.
Questi acidi grassi aiutano infatti a mantenere la barriera lipidica della cute, che è responsabile della sua idratazione e della sua capacità di trattenere l’acqua.
Inoltre, gli omega-3 possono aiutare a ridurre l’infiammazione, che è un fattore importante nello sviluppo di molte condizioni cutanee, come dermatiti e acne.

Dopo quanto tempo si ottengono benefici dagli Omega-3?

OMEGA-3, QUANTO TEMPO PRIMA CHE SIANO EFFICACI

Hai appena iniziato ad assumere integratori di omega-3, ma non vedi ancora alcuna differenza? In questo articolo scoprirai quanto tempo impiegano gli acidi grassi ad agire nel tuo corpo e cosa è importante considerare quando assumi il tuo integratore di olio di pesce per trarne il massimo beneficio. 

SEGNI DI CARENZA DI OMEGA-3
I segni di una carenza di omega-3 possono essere vari e vanno da unghie, capelli e pelle secchi e fragili, a livelli più bassi di concentrazione, nonché maggiori sbalzi d’umore e persino un rischio più elevato di malattie cardiache.
EPA e DHA sono chiamati acidi grassi essenziali, perché il nostro corpo non può produrli da solo, ma dobbiamo assumerli attraverso fonti esterne. 

COME AUMENTARE L’ASSUNZIONE DI OMEGA-3
EPA e DHA si trovano naturalmente nei pesci grassi che vivono in acque fredde, come salmone, acciughe o sgombri. Questi tipi di pesce contengono alti livelli di EPA e DHA e sono molto salutari. Tuttavia, potrebbe non essere facile consumare regolarmente pesce fresco, quindi assumere un integratore di omega-3 può essere una buona alternativa. 
Quindi, il modo più semplice per aumentare l’assunzione di omega-3 è iniziare a utilizzare un integratore di omega-3 su base giornaliera. Ma attenzione che gli effetti non saranno istantanei. Ed ecco perché.

QUANTO TEMPO CI VUOLE PER FARE EFFETTO?
Mentre ci vogliono solo tre o quattro ore perché gli acidi grassi omega-3 raggiungano il tuo sangue dopo aver assunto un integratore, gli effetti di lunga durata possono richiedere più tempo per manifestarsi.
Entro 24 ore dall’assunzione, DHA ed EPA si accumulano nelle membrane dei globuli rossi, che poi li trasportano in tutto il corpo, soprattutto negli organi che ne hanno più bisogno, come il cervello e il cuore.
Il tempo necessario perché inizino a sentirsi dei benefici dipende anche dalla concentrazione di EPA e DHA nell’olio di pesce e dalla qualità complessiva del tuo integratore.
Può essere necessario fino a un mese per raggiungere livelli ottimali di EPA e DHA nel sangue, ma per il cervello e il cuore possono essere necessari fino a 3 mesi.
Se si stanno assumendo per migliorare l’umore o per il trattamento del dolore, possono essere necessari fino a 6 mesi prima che gli omega-3 inizino ad avere effetto.
Quindi l’assunzione di integratori di omega-3 non è una soluzione rapida, ma una soluzione a lungo termine, che incoraggia anche a compiere passi verso uno stile di vita più sano.

QUANTI OMEGA-3 ASSUMERE
Il Dr. Barry Sears, una delle maggiori autorità nel campo degli effetti dell’alimentazione sul sistema ormonale, nel suo libro “Toxic Fat – Magri per Sempre” edito in Italia da Sperling & Kupfer fornisce una stima approssimativa della dose di EPA e DHA (i principali Omega-3) da assumere ogni giorno.
Le sue indicazioni sono riassunte in questa tabella:

– nessuna patologia: 2,5 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno
– sovrappeso, obesità, diabete di tipo I e II, patologie cardiache, prima di iniziare una dieta dimagrante: 5 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno
– dolore cronico: 7,5 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno
– disturbi neurologici: 10 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno

Sears fa notare che per raggiungere le quantità indicate con l’alimentazione sarebbe necessario mangiare grandi quantità di pesce, esponendosi così anche al rischio degli inquinanti marini come il mercurio, altamente tossico.
Consiglia quindi di utilizzare degli integratori certificati da IFOS a 5 stelle per concentrazione e purezza, in modo da avere quantità certificate di omega-3 senza preoccuparsi degli inquinanti.
Gli integratori A-M B-Well corrispondono pienamente per le eccezionali caratteristiche di concentrazione, purezza e freschezza certificate per TUTTI i lotti da International Fish Oil Standards alle raccomandazioni del Dr. Sears.
Inolre sono prodotti nella forma di trigliceride naturale (TG) ad alta biodisponibilità, quindi servono meno capsule per ottenere benefici.

Le quantità indicate da Sears possono essere convertite in:
4 capsule PGFO oppure 1 cucchiaino da 4 ml di Liquid Gold per assumere 2,5 grammi di Omega-3, 8 capsule PGFO oppure 1 cucchiaio da 8 ml per assumere 5 grammi di Omega-3,
12 capsule PGFO oppure (1 cucchiaio e mezzo, totale 12 ml) di Liquid Gold per assumere 7,5 grammi di Omega-3,
16 capsule PGFO oppure 2 cucchiai (totale 16 ml) di Liquid Gold per assumere 10 grammi di Omega-3.

PER QUANTO TEMPO UTILIZZARE GLI INTEGRATORI
Nel caso che l’integratore utilizzato fosse di tipo generico, e quindi sprovvisto di certificazione IFOS che ne attesti purezza, concentrazione e freschezza, sarebbe senza dubbio opportuno effettuare delle pause tra i cicli di integrazione.

Questo a causa di inquinanti tossici quali mercurio, diossine, pcb e arsenico, presenti nell’olio di pesce economico e non distillato molecolarmente, che si possono accumulare nel tuo organismo raggiungendo nel tempo dosaggi in grado di provocare patologie anche molto serie.

Se invece stai utilizzando un olio di pesce di altissima qualità con certificazione IFOS a 5 stelle come quello prodotto da A-M B-Well, il problema degli inquinanti non esiste, in quanto la distillazione molecolare multipla porta ad avere un prodotto ad altissima concentrazione e purezza.

Il Dr. Barry Sears, sostiene che l’integrazione di omega-3 dovrebbe essere fatta per tutta la vita, in quanto dopo poche settimane di interruzione dell’assunzione di omega-3 i loro effetti benefici spariscono.

QUANDO PRENDERLO
Affinché il tuo corpo sia in grado di assorbire correttamente l’integratore di omega-3, dovrebbe essere assunto insieme a un pasto grasso. Questo è importante in quanto il nostro corpo ha bisogno di grassi extra per rilasciare gli enzimi corretti, che scomporranno e assorbiranno gli acidi grassi.
Questo è il motivo per cui potrebbe non essere l’opzione migliore assumere il supplemento con la colazione, quando le persone in genere mangiano solo un piccolo pasto. 

Sapendo che occorre del tempo perchè si possano manifestare i benefici degli omega-3, è importante essere coerenti e assumerli per un periodo di almeno tre mesi, per vedere i risultati. Il modo migliore per continuare a prendere il tuo integratore su base giornaliera è trasformarlo in un’abitudine, che funziona meglio se lo integri in una routine che hai già, in modo da ricordarsi di assumerlo.

CONCLUSIONE
Possono essere necessarie fino a 6 settimane per notare i primi benefici degli omega-3.
È importante assumere regolarmente gli integratori, assumerne la giusta quantità e alla stessa ora ogni giorno.
Ecco i punti principali di questo articolo
    * Sii paziente, possono essere necessarie da 6 settimane a 6 mesi affinché il supplemento mostri il suo pieno impatto
    * Scegli un integratore con concentrazione, purezza e freschezza certificata da Ifos,
    * Prendi l’integratore insieme a un pasto grasso per un migliore assorbimento
    

A-M B-WELL l’unico integratore di Omega-3 Certificato a 5 Stelle Ifos, Puro al 100%, Concentrato, Digeribile, Conveniente e Testato per la Radioattività.

Omega-3: un aiuto per la congiuntivite allergica

Piante che fioriscono, clima mite, tripudio di colori e il risveglio della natura: è la primavera, una rinascita dopo il lungo periodo invernale che invita grandi e piccini a trascorrere maggior tempo all’aria aperta.
Per molti, però stare fuori può diventare un problema: sono infatti circa 20 milioni le persone che in Italia soffrono di disturbi legati alle allergie stagionali.

Secondo uno studio della giapponese Juntendo University, gli Omega-3 attenuano la congiuntivite allergica, sia nelle fasi iniziali che tardive, attraverso la loro attività antinfiammatoria.

La congiuntivite allergica è un processo infiammatorio a carico della congiuntiva indotto da un qualsiasi allergene, sia questo una sostanza chimica (es. soluzioni delle lenti a contatto) o naturale (es. pollini).

I ricercatori dell’università hanno condotto uno studio su cavie a cui era stata fornita un’alimentazione ricca di Omega-3 o Omega-6.
Nel gruppo che ha ricevuto Omega-3 è risultato soppresso completamente il prurito associato alla congiuntivite allergica, mentre nel gruppo che ha ricevuto Omega-6 il sintomo si è presentato normalmente.

Gli autori hanno concluso: “Questo studio ha rivelato che gli acidi grassi Omega-3 alleviano la congiuntivite allergica sia nelle fasi iniziali che tardive sopprimendo la produzione di vari mediatori lipidici pro-infiammatori.  L’utilizzo di Omega-3 nell’alimentazione può essere un approccio sicuro e pratico per la prevenzione e la terapia della congiuntivite allergica.”

Fonte : Federation of American Societies for Experimental Biology Journal

Gli Omega-3 combattono l’ansia in 4 modi diversi

Una review condotta dai ricercatori del City College di New York ha evidenziato quattro modalità di azione con cui gli Omega-3 possono alleviare i sintomi di ansia.

Sono stati esaminati 6 studi precedenti, per un totale di 496 partecipanti.
La ricerca ha evidenziato quattro effetti benefici degli Omega-3 che portano al miglioramento della sintomatologia ansiosa.

– Il primo è il ben noto effetto antinfiammatorio degli Omega-3, in quanto l’infiammazione è un potente induttore di molte malattie, alcune delle quali anche gravi.
Molti disturbi psichici e problemi mentali fanno spesso parte di una condizione di infiammazione diffusa in cui gli ovvi sintomi fisici si sommano a quelli neurologici.

– Il secondo fattore anti-ansia è l’effetto degli Omega-3 sul BDNF, una importante proteina che stimola la creazione di nuove cellule cerebrali.
Il BDNF è anche molto importante per il mantenimento e la salute dei neuroni già esistenti; inoltre il sistema nervoso periferico degenera rapidamente senza il sostegno del BDNF.
Gli Omega-3 sono associati a livelli più alti di questa proteina.

– Il terzo effetto con cui gli Omega-3 contrastano l’ansia è attraverso la significativa riduzione dei livelli di cortisolo, il principale ormone dello stress.
Elevati livelli di cortisolo interferiscono anche con l’apprendimento e la memoria, abbassano le funzioni del sistema immunitario e la densità ossea, incrementano l’aumento di peso, la pressione sanguigna, il colesterolo, le malattie cardiache.

– Infine il quarto modo con cui gli Omega-3 ci proteggono dall’ansia è grazie alla modulazione della variabilità del battito cardiaco.
Una minore variabilità (il tempo tra i battiti del cuore) è associata a livelli più alti di ansia, oltre che essere associata ad un aumento della mortalità totale, della morte improvvisa e degli eventi aritmici.

Uno degli studi presi in esame per la review (una ricerca di Janice Kiecolt-Glaser e colleghi dell’Ohio State University) dimostra che una dose giornaliera di 2,5 grammi di Omega-3 riduce del 20% i sintomi dell’ansia.
2,5 g di Omega-3 equivalgono a circa 3 capsule di PGFO capsule e mezzo cucchiaino di Liquid Gold.

Fonte in inglese: Nutritional Neuroscience

Omega 3, scudo contro le allergie

Uno studio dell’Università di Goteborg (Svezia) su 8.000 bambini ha verificato quali sono gli alimenti che possono ridurre l’incidenza di rinite allergica.

Il pesce, grazie all’effetto immunomodulante degli Omega-3, è risultato il più efficace.
Nella ricerca, pubblicata sulla rivista medica Pediatric Allergy and Immunology, i bambini sono stati tenuti sotto osservazione fino all’età di dodici anni, ed il 22% di loro hanno sviluppato una rinite allergica.
Tuttavia, fra chi aveva mangiato pesce almeno una volta al mese dal primo anno di vita, la percentuale di rinite allergica era significativamente più bassa.

La ricercatrice Emma Goksör ha spiegato chei grassi assunti determinano la qualità della risposta immunitaria agli allergeni, e quelli del pesce agiscono in maniera positiva.
In particolare il merito è degli Omega 3 che sono immunomodulanti, in altre parole sono grassi che regolano il sistema immunitario.

Già in passato alcuni studi avevano preso in considerazione l’ipotesi che l’alimentazione potesse avere un ruolo chiave nella presenza delle allergie.
Uno studio dell’Università di Stoccolma è giunto alle stesse conclusioni. La ricerca ha esaminato l’effetto di pesci come il salmone, ricchi di Omega 3, sullo sviluppo di oltre 4.000 bambini dalla nascita fino agli 8 anni.
È stato scoperto che a un maggior consumo di pesce corrispondeva un minor pericolo di sviluppare allergie.

Un’assunzione precoce e regolare di pesce svolge, grazie agli Omega-3, un effetto favorevole nella prevenzione delle allergie.

 Fonte in inglese: PUBMED US National Library of Medicine

Trigliceridi alti? Riducili del 45% con gli Omega-3

Numerosi studi clinici hanno ormai chiaramente accertato che i trigliceridi possono essere ridotti grazie agli Omega-3.

Già con l’assunzione di 1 grammo al giorno di Omega-3 si ottengono risultati tangibili, ma è con una dose giornaliera di 3-4 grammi che i trigliceridi si possono abbassare dal 25 al 45%, soprattutto in soggetti che in partenza hanno una trigliceridemia elevata.

In una intervista pubblicata sul Los Angeles Times (vedi qui la fonte in inglese), il dottor Bruce Holub, scienziato nutrizionista della University of Guelph (Ontario) e direttore esecutivo del DHA/EPA Omega-3 Institute, spiega che le ricerche scientifiche mostrano come per ogni grammo di Omega-3 EPA e DHA che una persona assume al giorno, il livello dei trigliceridi scende dell’8%, con benefici evidenti in sole 2 settimane.

Assumendo da 2 a 4 grammi di Omega-3 per un paio di settimane si potrebbero ridurre i trigliceridi di circa il 32%, in persone con alti livelli di trigliceridi.

La riduzione della trigliceridemia in seguito al consumo di Omega-3 avviene grazie a diversi meccanismi.
Gli Omega-3 EPA e DHA riducono la produzione e accelerano la rimozione delle lipoproteine (composti che trasportano i grassi nel sangue), ricche in trigliceridi.
Gli Omega-3, in particolare, rallentano la sintesi della apolipoproteina ApoB, in questo modo viene ridotta l’immissione di trigliceridi nel circolo sanguigno. Aumentano inoltre l’attività dell’enzima lipasi lipoproteica, che favorisce la rimozione dei trigliceridi dal sangue.

Questi effetti, unito alla capacita’ degli Omega-3 di abbassare il colesterolo “cattivo” LDL ed innalzare quello “buono” HDL, migliorano sensibilmente il profilo di rischio cardiovascolare. 

Piu’ Omega-3, meno fratture

Si stima che in Italia, ogni anno, circa 110.000 fratture di polso e circa 70.000 di femore siano dovute all’osteoporosi.

Un numero sempre maggiore di studi mostra che l’assunzione degli Omega-3 EPA e DHA preserva la densità dell’osso e riduce il rischio di fratture, anche con una dose relativamente bassa di soli 300 mg di Omega-3 al giorno (1 sola capsula di A-M B-Well ne contiene almeno il doppio, 600 mg).

Una nuova meta-analisi, pubblicata sulla rivista Critical Reviews in food Science and Nutrition, ha analizzato i risultati di 9 studi su un totale di 292.657 partecipanti, confermando che l’assunzione di Omega-3 riduce le probabilità di frattura dell’anca.

Secondo i ricercatori un’alimentazione ricca di Omega-3 è in grado di regolare l’ assorbimento del calcio da parte dell’intestino e di modulare l’azione delle cellule responsabili della maturazione e del riassorbimento delle ossa; gli osteoclasti e gli osteoblasti.

Studi precedenti avevano mostrato come 8 mesi di assunzione di Omega-3 permettano di aumentare fin quasi al 30% il volume del tessuto poroso presente all’interno delle vertebre, oltre che a aumentare anche il volume e lo spessore del tessuto osseo che avvolge il femore.

Inoltre alti livelli nel sangue di Omega-3 EPA comportano, sopratutto per gli uomini, una diminuzione del rischio di fratture da osteoporosi del 40%.