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Il pesce fa bene al cervello dei nascituri

Una ricerca inglese su 9mila famiglie indica che il consumo di prodotti ittici i gravidanza favorisce lo sviluppo cerebrale

LONDRA- Le future mamme che vogliono avere figli molto intelligenti non dovrebbero farsi mancare il pesce dalla dieta durante la gravidanza. Questo perchè questo tipo di alimento è ricco di nutrienti, tra cui gli acidi grassi omega 3, molto utili nello sviluppo del cervello dei bambini.
A suggerire questo indirizzo alimentare è una ricerca dell’Università di Bristol, pubblicata sulla rivista medica inglese «The Lancet» dopo un’indagine condotta su novemila famiglie britanniche.
La conclusione degli studiosi inglesi ribalta le conclusioni di un precedente studio americano che suggeriva di limitare più possibile il consumo di prodotti ittici per paura di assorbire il mercurio dovuto all’inquinamento dei mari. Anche la Food Standards Agency, l’Ente britannico per l’alimentazione, aveva sposato la teoria Usa e consigliava di non mangiare carne di squalo, pesce spada e tonno in quanto potevano contenere alti livelli di mercurio.
LO STUDIO – Gli scienziati hanno confrontato la quantità di pesce mangiata da madri incinta con lo sviluppo del cervello dei loro bambini fino all’età di otto anni. I figli, se le mamme hanno mangiato più prodotti di mare di quelli consigliati dalle linee guida statunitensi, svilupperebbero capacità motorie più avanzate, migliori abilità comunicative e di socializzazione sin da piccoli e si distinguerebbero anche per avere comportamenti sociali positivi. All’età di otto anni, poi, raggiungono un ottimo livello di comunicazione verbale.
Le direttive americane che consigliavano di ridurre al minimo il consumo di prodotti ittici sono, tra l’altro, già smentite dai fatti: gli unici casi noti di avvelenamento da mercurio sono stati riscontrati in Giappone negli Anni cinquanta e sessanta quando le industrie del Sol Levante furono responsabili di un massiccio inquinamento del mare che causò non pochi problemi.

(Fonte Corriere della Sera Salute 16 febbraio 2007)

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I benefici del pesce nello sviluppo fetale

L’ALIMENTAZIONE incide sul nostro sviluppo fin dai nove mesi di gestazione, hanno spiegato i pediatri riuniti per il congresso Milanopediatria 2006. Qui Carol Lammi-Keefe, direttrice della Divisione Nutrizione Umana all’Università della Louisiana (USA), tra i massimi esperti di allattamento al seno e dieta in gravidanza, ha illustrato la sua ultima ricerca.
“Abbiamo condotto uno studio su due gruppi di gestanti, somministrando, già dalla 24esima settimana, due tipi di barrette a base di cereali: uno conteneva DHA, acido docosaesaenoico, un acido grasso omega-3 contenuto nel pesce, e l’altro olio di girasole”, ha detto Lammi-Keefe, “I bambini nati da madri che hanno consumato DHA presentavano un migliore sviluppo del sistema sonno-veglia neonatale. Altri effetti si registrano sull’acuità visiva, già a 4 mesi, e sulle capacità motorie e cognitive, valutabili dai 9 mesi in poi attraverso il gioco”.
“Il latte materno, che favorisce lo sviluppo neurocognitivo”, ha spiegato Carlo Agostoni, Clinica Pediatrica Universitaria-Osp. San Paolo di Milano, “contiene circa 7-8 mg/dL di DHA, costanti nel corso dell’allattamento fino al dodicesimo mese. L’omega-3 gioca un ruolo molto importante nel regolare le attività delle membrane, nella modulazione delle forme immunoallergiche e gli stati di infiammazione, compresa la formazione dell’aterosclerosi e nella prevenzione di fenomeni aritmici a livello cardiaco. Dalle evidenze scientifiche possiamo quindi stimare che, in età pediatrica, e dopo, l’assunzione di DHA dovrebbe essere intorno a 5-10 mg/kg al dì”.

(Fonte supplemento “Salute” de La Repubblica 21/12/2006 pag. 21)

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