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Vuoi vivere più a lungo? Aumenta gli Omega-3

Uno studio pubblicato su Nature Communications da un gruppo di ricerca internazionale costituito da più di 50 ricercatori ha analizzato i dati di 17 studi condotti in 4 continenti.


Dalla ricerca è emerso che, nelle persone con i livelli di acidi grassi omega-3 nel sangue più alti, il rischio di morte era significativamente inferiore.
In totale sono stati analizzati i dati di 42.500 persone seguite per un tempo medio di 16 anni.
I ricercatori hanno scoperto che il gruppo con i livelli di omega-3 più elevati aveva un rischio di morte per tutte le cause inferiore del 13% rispetto al gruppo con livelli più bassi.
Inoltre, sono stati in grado di analizzare riduzioni del rischio statisticamente significative per tre principali cause di morte.

Per le malattie cardiovascolari è emersa una riduzione del 15%, per il cancro il calo è stato dell’11% mentre è emersa una riduzione del 13% del rischio di morte per tutte le altre cause combinate.

Il dottor William S. Harris, autore principale dello studio, ha sintetizzato i risultati: “i dati pubblicati mostrano che, nel lungo termine, avere livelli di omega-3 elevati nel sangue può aiutare a mantenere la salute generale migliore.”
“Questo sguardo completo agli studi osservazionali sugli acidi grassi omega-3 nel sangue indica che gli omega-3 a catena lunga EPA e DHA, solitamente ottenuti dal pesce, sono fortemente associati alla diminuzione della mortalità per tutte le cause, mentre i livelli degli omega-3 vegetali 3 acido alfa-linolenico (ALA) lo sono meno “, ha affermato Tom Brenna, PhD, professore nutrizione umana e chimica della Dell Medical School dell’Università del Texas.

Fonte in inglese: Nature Communications

Omega-3: essenziali anche per il tuo amico a 4 zampe

Come le persone, anche gli animali domestici hanno bisogno di seguire un’alimentazione completa e bilanciata capace di garantire benessere e salute.

Nell’alimentazione non devono quindi mancare le vitamine liposolubili, le vitamine idrosolubili e gli Omega 3 che aiutano l’organismo dell’amico a quattro zampe a produrre i mediatori chimici antinfiammatori.
Gli Omega 3 sono quindi indispensabili per evitare che le infiammazioni di eventuali malattie croniche possano inficiare la normale salute dell’animale.

I benefici degli Omega 3 sono innumerevoli; ad esempio:
1) funzione antiossidante per mantenere la forza e la vitalità dell’organismo dell’animale;
2) effetto coagulante per la prevenzione di malattie cardiovascolari e diminuzione delle aritmie cardiache;
3) effetto tonificante per il sistema nervoso di animali anziani e cuccioli;
4) effetto antinfiammatorio e curativo in caso di lesioni e ferite;
5) funzione energetica per le femmine in gravidanza e allattamento che hanno bisogno di maggiori nutrimenti;
6) prevenzione di disturbi dermatologici come la dermatite atopica o la secchezza cutanea;
7) effetti positivi sulle articolazioni che rimarranno sempre elastiche e prevenzione di patologie quali osteo-artriti, artrosi e disturbi vari legati ai movimenti;
8) prevenzione contro l’insufficienza renale.

I benefici degli Omega 3 sono visibili anche a livello esterno, il manto dell’animale apparirà più lucido e folto rispetto a prima e le unghie più forti e resistenti.

Per ottenere il giusto apporto di nutrimenti, sono di grande aiuto gli integratori a base di Omega 3 che dovranno essere assunti con costanza per il raggiungimento dei risultati.

E’ sufficiente il contenuto di 1 capsula di A-M B-Well PGFO oppure mezzo cucchiaino da tè di Liquid Gold per fornire al proprio cane o gatto tutti gli Omega-3 di cui ha bisogno.

Quali sono i migliori Omega-3?

L’olio di pesce di Grado Farmaceutico nella forma di Trigliceride Naturale (TG) ha dimostrato di essere l’integratore di Omega-3 migliore in assoluto.
E le evidenze scientifiche continuano a darci ragione.

La struttura chimica in cui gli omega-3 EPA e DHA si trovano naturalmente nell’olio di pesce è quella dei trigliceridi (TG), ed è la stessa presente in A-M B-Well PGFO.
Esistono in commercio degli integratori di Omega-3 ad alta concentrazione che, utilizzando un metodo di produzione che permette di risparmiare sui costi, hanno invece la struttura chimica di estere etilico (EE). Qual è la differenza?

In una meta-analisi pubblicata l’8 agosto 2019 sull’American Journal of Clinical Nutrition, un team internazionale guidato da scienziati della Penn State University (Pennsylvania, USA), ha analizzato il livello di omega-3 nel sangue di 1422 persone.

In particolare, la ricerca ha verificato il tipo e la quantità giornaliera di omega-3 assunta, e dopo quanto tempo dall’assunzione si raggiungeva nelle membrane dei globuli rossi la quantità di omega-3 raccomandata per mantenere la salute di cuore, cervello, occhi e articolazioni.

Gli scienziati hanno verificato per il 95% delle persone sono necessari circa 2 g al giorno di omega-3 EPA + DHA, ma anche che gli integratori di omega-3 nella forma del trigliceride (TG) hanno aumentato i livelli nel sangue di omega-3 più degli integratori di omega-3 nella forma di estere etilico (EE).

Infatti, per raddoppiare in 13 settimane la concentrazione ematica di omega-3, nel caso di un integratore in forma di trigliceride (TG) come A-M B-Well sono necessari solo 1750 mg di omega-3, mentre ne sono richiesti ben 2500 mg se si utilizzano integratori in forma EE.

Questo significa che bastano solo 3 capsule di A-M B-Well PGFO per raggiungere le dosi raccomandate, mentre le capsule salgono a 4 se si utilizza un integratore in forma di estere etilico (EE).

In altre parole, si possono risparmiare 30 capsule al mese utilizzando omega-3 in forma TG come A-M B-Well PGFO oppure Liquid Gold (guarda l’etichetta o il certificato IFOS per verificare il tipo di omega-3 contenuto in un prodotto).

Una ulteriore conferma della maggiore biodisponibilità degli omega-3 in forma di trigliceride naturale.

Fonte in inglese: American Journal of Clinical Nutrition

Gli Omega-3 abbassano il rischio di cancro al colon retto

Nei Paesi occidentali il cancro del colon-retto rappresenta il secondo tumore maligno per incidenza; in Italia si stima che questa malattia colpisca circa 23.000 donne e 30.000 uomini ogni anno.

Su questo argomento è stata pubblicata  su Clinical Gastroenterology and Hepatology una ricerca condotta da ricercatori dell’Università di Oxford e dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).

Nell’ambito dello studio, gli scienziati hanno esaminato le abitudini alimentari di 476.160 persone di 10 Paesi europei, tra cui l’Italia.

I dati dello studio EPIC (European Prospective Investigation) hanno mostrato che coloro che includevano il pesce nella propria alimentazione per più di 3 volte alla settimana avevano il 12% in meno di probabilità di sviluppare la malattia rispetto a chi evitava il pesce.

La dott.ssa Anna Diaz Font, del World Cancer Research Fund che ha finanziatolo studio, ha dichiarato: “La nostra analisi fornisce un contributo sostanziale al crescente numero di studi che collegano il consumo di pesce a un rischio potenzialmente inferiore di cancro al colon retto. Il suo consumo dovrebbe essere incoraggiato come parte di una dieta sana”.

Gli scienziati attribuiscono alle proprietà antinfiammatorie degli Omega-3 la riduzione del rischio per questo tipo di tumore.
Commentando il potenziale meccanismo d’azione, il team di ricercatori ha dichiarato: “Gli Omega-3 possono inibire lo sviluppo del cancro attraverso la produzione di eicosanoidi che possiedono proprietà anti-infiammatorie. “

Fonte in inglese: Clinical Gastroenterology and Hepatology

L’Olio di Pesce Protegge i Reni

In uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition dell’ Università di Cambridge i ricercatori hanno studiato le abitudini alimentari di 2.600 persone di oltre 50 anni.

I risultati principali mostrano che l’assunzione di olio di pesce è inversamente proporzionale alla diffusione dell’insufficienza renale cronica.

Anche solo mangiare molto pesce è stato sufficiente a ridurre del 32% la diffusione della malattia.
Al contrario, l’assunzione di acido alfalinoleico, un precursore degli acidi grassi omega-3 contenuto in molte fonti vegetali compreso l’olio di semi di lino, ha aumentato del 73% il rischio di sviluppare il disturbo.

Secondo i ricercatori, l’olio di pesce riduce l’infiammazione dei reni diminuendo la produzione di vari mediatori infiammatori come le citochine e l’ossido di azoto che, se in eccesso, può danneggiare i reni.
Inoltre, l’olio di pesce abbassa la pressione ematica, che è la prima causa dei danni renali.
Aiutando a tenere sotto controllo i lipidi ematici, l’olio di pesce protegge ulteriormente i reni.
Alcuni studi suggeriscono che riduca anche l’escrezione proteica eccessiva per via renale, un noto segnale di problemi futuri ai reni.

Parlando del fatto che, invece, l’acido alfa-linoleico (ALA) di origine vegetale non offre questa protezione, gli autori sostengono che, nel corpo, esso si converte solo in minima parte in acidi grassi omega-3 attivi, cioè in EPA e DHA; ancora peggiore è il fatto che assumere grandi quantità di ALA può interferire con il metabolismo del DHA a causa di un meccanismo di feedback negativo che riduce le concentrazioni di DHA nei tessuti.

Inoltre, a differenza dei grassi omega-3 preformati del pesce e dell’olio di pesce, l’ALA non esercita alcun effetto sui mediatori infiammatori.

Lo studio ha anche scoperto che a lungo termine gli acidi grassi omega-6, contenuti negli oli vegetali e in altre fonti, danneggiano la funzione renale perché si convertono in mediatori proinfiammatori che possono deteriorare i reni.
La buona notizia è che l’olio di pesce ricco di omega-3 può bloccare i danni causati da un eccesso di grassi omega-6.

Fonte in inglese: British Journal of Nutrition – Università di Cambridge

Senza Omega-3, arterie a rischio

Uno studio condotto da un team di ricercatori dell’ Università della California mostra che nella membrana dei globuli rossi dei pazienti affetti da arteriopatia periferica, il contenuto di Omega-3 è più basso rispetto alle persone sane.
 
L’ arteriopatia obliterante periferica (AOP) è una sindrome aterotrombotica dovuta all’ostruzione di un vaso arterioso a valle delle arterie renali, che può portare a ictus e perdita degli arti.

Già ricerche precedenti suggeriscono che gli Omega-3 influenzano molti passaggi del processo aterosclerotico.
Più specificamente, migliorano la funzione endoteliale, promuovono la vasodilatazione attraverso il rilassamento delle cellule muscolari lisce, esercitano un’azione antiossidante, antinfiammatoria e antitrombotica, ritardano lo sviluppo delle placche e ne aumentano la stabilità, diminuendo l’irrigidimento della parete dei vasi sanguigni.

Il gruppo di ricerca ha scoperto che la quantità di Omega-3 nei globuli rossi era significativamente più basso nei pazienti affetti dalla patologia.
Gli scienziati hanno riferito che per ogni riduzione dell’1% della quantità di Omega-3 presente nei globuli rossi, le probabilità di essere affetti da arteriopatia periferica aumentano del 39%.

Già in uno studio precedente due gruppi di soggetti con arteriopatia periferica avevano assunto integratori a base di Omega-3 per un mese, per testare le variazioni di composizione delle membrane dei globuli rossi.
L’effetto dell’integrazione nelle membrane cellulari è risultato positivo, con un aumento della percentuale di Omega-3. Gli Omega-3 aumentavano anche i mediatori anti-infiammatori (5-HEPE, 15-HEPE), mentre riducevano la concentrazione di acidi omega-6, associati ad un profilo infiammatorio.

Fonte in italiano: portale MEDICOMUNICARE.IT
Fonte in inglese: Lipids (journal of the American Oil Chemists’ Society)

Quanti Omega-3 servono per rinforzare i tuoi muscoli?

Numerose ricerche hanno studiato l’effetto del’olio di pesce sulle vie metaboliche che sono alla base della crescita muscolare, mostrando un aumento significativo della risposta anabolica e della sintesi proteica muscolare.

L’allenamento provoca infatti stress fisiologico corporeo e stress ossidativo sui sistemi biologici, richiedendo una risposta coordinata dai sistemi cardiovascolare, polmonare e nervoso per aumentare il flusso sanguigno e l’apporto di ossigeno in modo da ridurre i livelli di infiammazione., tutti campi in cui i benefici degli Omega-3 sono di aiuto.

A tale riguardo, gli Omega-3 sono stati recentemente considerati un integratore ergogenico (cioè in grado di determinare un miglioramento delle performance fisiche), in quanto vi sono prove dei loro effetti positivi sulle prestazioni in allenamento, il miglioramento dei tempi di recupero, la riduzione del rischio di malattia e una migliore performance nella competizione ad alto livello. Inoltre, è stato dimostrato un effetto sull’umore e sullo stato emotivo.

Una review pubblicata nel dicembre 2018 su Nutrients da un gruppo di ricercatori italiani ha mostrato come l’olio di pesce migliora l’efficienza e il recupero dall’esercizio fisico e previene le lesioni durante l’allenamento intenso.

Tra i molti studi citati nella review, in particolare viene riportato che:
–  2g al giorno di Omega-3 per 5 settimane (equivalenti a 3 capsule di A-M B-Well PGFO oppure 1 cucchiaino scarso di Liquid Gold) hanno ridotto il dolore muscolare e migliorato la forza muscolare nei giocatori professionisti di Rugby;
– 1,1g al giorno di Omega 3 per 4 settimane (equivalenti a 2 capsule di A-M B-Well PGFO oppure mezzo cucchiaino scarso di Liquid Gold) hanno portato un aumento significativo dell’assorbimento massimo di ossigeno e della funzione endoteliale;
– Una supplementazione di sei mesi con 5,2g di Omega-3 al giorno (equivalenti a 8 capsule di A-M B-Well PGFO oppure 1 cucchiaino e mezzo di Liquid Gold) ha portato ad un aumento della massa e della funzione muscolare;
– 3,2 g al giorno di Omega-3 (equivalenti a 5 capsule di A-M B-Well PGFO oppure 1 cucchiaino di Liquid Gold) hanno significato un aumento della sintesi proteica muscolare nelle persone anziane;

Ma anche solo 0,7g di Omega-3 al giorno (equivalenti a 1 capsula di A-M B-Well PGFO oppure poche gocce di Liquid Gold) per 150 giorni hanno portato a un aumento della coppia massima e dello sviluppo della coppia nei muscoli estensori del ginocchio, flessori, plantari e dorsiflessori.

Fonte : Nutrients 2019, 11(1)

Stai assumendo abbastanza Omega-3?

Una ricerca americana pubblicata su Prostaglandins, Leukotrienes and Essential Fatty Acids ha appurato che il consumo di due porzioni di pesce a settimana, come abitualmente raccomandato, non è sufficiente per raggiungere il livello desiderabile di Omega-3.

Due studi trasversali su 3.458 persone hanno infatti confrontato i livelli degli Omega-3 EPA e DHA consumati con il pesce e il loro livello nelle membrane cellulari dei globuli rossi, che indica il reale livello di queste sostanze benefiche nell’organismo.
In particolare è stato evidenziato che solo coloro che assumevano integratori, oltre a consumare tre pasti con alimenti ricchi di EPA e DHA alla settimana, raggiungevano un valore sufficiente.

Gli scienziati hanno quindi rilevato che per ottenere la quantità raccomandata dall’American Heart Association di Omega-3 nel sangue, due porzioni di pesce a settimana non sono sufficienti.
Gli autori della ricerca suggeriscono che sarebbero necessarie nuove raccomandazioni, in quanto sono in realtà necessarie 4-5 porzioni alla settimana di pesce ricco in Omega-3 per raggiungere le dosi ottimali, oppure utilizzare un integratore di olio di pesce che fornisca almeno 950 mg al giorno di EPA e DHA.

Utilizzando i prodotti A-M B-Well ad elevata concentrazione e purezza, sono sufficienti 2 capsule di PGFO capsule oppure 2 ml di Liquid Gold al giorno per raggiungere i livelli ematici di Omega-3 raccomandati nello studio.

Fonte : Prostaglandins, Leukotrienes and Essential Fatty Acids