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L’olio di pesce puo’ prevenire il cancro al seno?

L’olio di pesce puo’ prevenire o ridurre il rischio di cancro al seno?

Un articolo sul Journal of Nutrition ha puntualizzato gia’ da tempo come molti studi su animali mostrino che l’olio di pesce rallenta la crescita del tumore, inibisce il diffondersi delle cellule cancerose in altre parti del corpo, aumenta la risposta alle medicine chemioterapiche e previene la cachessia (grave deperimento organico collegato al cancro che uccide il 40% dei pazienti affetti da tumore).

Ulteriori buone notizie vengono da uno studio pubblicato nel giugno 2009 il quale ha mostrato che un’alimentazione ricca di acidi grassi omega-3 riduce il rischio di cancro al seno.

Tra le partecipanti allo studio coloro che hanno ingerito una media di 101 mg di EPA e 213 mg di DHA al giorno hanno avuto un rischio molto piu’ basso di sviluppare un cancro al seno rispetto al gruppo che ha ingerito una quantita’ minore di omega-3. Questi risultati suggeriscono che un consumo elevato di omega-3 e’ associato ad un basso rischio di cancro al seno.

Se nella vostra alimentazione non e’ presente il pesce ogni giorno oppure siete preoccupati dei livelli di contaminanti e inquinanti nel pesce, dovreste sicuramente valutare l’assunzione un integratore di omega-3 di grado farmaceutico!

 

Riferimenti in lingua inglese:

 http://jn.nutrition.org/cgi/content/abstract/132/11/3508S

 http://www.biomedcentral.com/1471-2407/9/216 

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La depressione si previene con gli Omega 3

Gli omega 3, gli acidi grassi essenziali contenuti in questi alimenti, sono infatti efficaci anche per `dribblare´ alcuni disturbi psichici. Lo dimostra uno studio condotto da ricercatori francesi dell’Istituto nazionale per la ricerca agronomica (Inra) che hanno approfondito, in diverse ricerche, le potenzialità di queste sostanze già conosciute per gli effetti benefici sul sistema cardiovascolare.

Secondo i ricercatori, questi acidi grassi -contenuti anche negli oli di oliva, soia e girasole- sarebbero in grado di prevenire, oltre alla depressione, persino i disturbi bipolari.

Lo conferma un’analisi dell’istituto francese di tutti gli studi sull’argomento negli ultimi 12 anni, che mette in relazione il livello di `omega´ assunti e diverse forme di depressione, da quella post-partum (studio Usa 2003) a quella dei pazienti ospedalizzati a rischio suicidio (studio cinese 2004).

Un’altro studio dell’Inra, eseguito sui topi, ha dimostrato che gli animali privati di omega 3 risultavano più stressati, ansiosi e memorizzavano meno informazioni.

Il consiglio degli scienziati è «mangiare pesce almeno tre volte la settimana», inserire nella dieta noci e oli ricchi di questi grassi o utilizzare integratori ad hoc.

Fonte: Il Secolo XIX 28 gennaio 2010

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Omega 3: Un Viaggio nell’Incredibile Mondo delle Potenzialità Salutari


Introduzione:


Gli omega 3, quei preziosi acidi grassi polinsaturi, sono sempre più riconosciuti come veri e propri alleati della salute. Inizialmente celebrati per il loro ruolo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, gli omega 3 stanno emergendo come una panacea versatile con impatti positivi su una vasta gamma di condizioni, dalle patologie neuropsichiatriche alla salute della retina. In questo articolo, esploreremo le ultime ricerche che rivelano le incredibili potenzialità degli omega 3, soffermandoci su uno studio italiano che dimostra un significativo impatto positivo nel trattamento dello scompenso cardiaco.

Gissi 5: Uno Studio Italiano Rivoluzionario nel Campo Cardiaco:


Lo studio italiano Gissi 5 ha portato alla luce un nuovo capitolo nel campo degli omega 3, concentrandosi sull’effetto di questi acidi grassi nel trattamento dello scompenso cardiaco. Il trial ha coinvolto ben settemila pazienti, sottoposti a una dose quotidiana di 1 grammo di omega 3 per quattro anni. Maria Grazia Franzosi, capo del dipartimento di Ricerca cardiovascolare dell’Istituto Mario Negri di Milano, rivela i risultati sorprendenti: una riduzione del 10% della mortalità tra i partecipanti. Questo studio pionieristico conferma l’importanza degli omega 3 nel mantenere la salute cardiaca e apre nuove prospettive per il loro impiego terapeutico.

Versatilità degli Omega 3: Dalla Neuroprotezione all’Invecchiamento:


L’interesse per gli omega 3 continua a crescere, alimentato dalle scoperte sempre più promettenti. Le evidenze scientifiche suggeriscono che questi acidi grassi possano avere effetti protettivi in diverse condizioni, dalla sclerosi multipla alla schizofrenia, dalla degenerazione maculare al tumore alla prostata. Un articolo recentemente pubblicato su “Jama” ha svelato che gli omega 3 possono agire come importanti rallentatori dell’orologio biologico, dimostrando il loro potenziale nell’affrontare l’invecchiamento.

Omega 3 e Salute Mentale: Conferme dall’Associazione Americana degli Psichiatri:


L’Associazione Americana degli Psichiatri ha ufficialmente riconosciuto l’importanza degli omega 3 per la salute mentale. Studi indicano che apporti giornalieri significativi di omega 3 sono essenziali per mantenere il cervello in salute e combattere i disordini dell’umore. Questo ulteriore supporto scientifico sottolinea il ruolo cruciale degli omega 3 nella promozione del benessere mentale.

Omega 3 e la Lotta contro la Degenerazione Maculare e il Cancro alla Prostata:


Le proprietà benefiche degli omega 3 si estendono anche alla salute degli occhi e alla prevenzione del cancro alla prostata. Studi condotti presso l’Università di Boston hanno evidenziato che il consumo regolare di pesce azzurro o salmone, ricchi di omega 3, può rallentare la progressione della degenerazione maculare. Allo stesso tempo, ricerche condotte presso la University of California di San Francisco hanno rivelato una riduzione del rischio di forme aggressive di cancro alla prostata con un’adeguata assunzione di omega 3.

Conclusioni:


Gli omega 3 stanno emergendo come un elemento chiave per la salute globale, con impatti positivi che spaziano dalla prevenzione delle malattie cardiovascolari alla lotta contro patologie neuropsichiatriche, dall’invecchiamento alla protezione della salute mentale. Con una base scientifica sempre più solida, l’integrazione consapevole di omega 3 nella dieta potrebbe essere la chiave per un futuro più sano e bilanciato.

Se la tua alimentazione è carente di Omega-3, con una sola capsula di A-M B-Well Omega-3 ti assicuri ben 600 mg di Omega-3 EPA e DHA ad alta biodisponibilità e certificati da IFOS per purezza, concentrazione, freschezza e radioattività.
Un solo cucchiaino da tè di Liquid Gold apporta invece ben 3000 mg di Omega-3 EPA e DHA.
Se volessi provare ad ottenere quella quantità solo dal cibo, finiresti per mangiare un pesce (intero) al giorno.

Omega 3: L’Elisir di Giovinezza per la Salute Cardiovascolare e la Longevità

Introduzione:


Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha posto l’attenzione sugli straordinari benefici degli omega 3, i grassi acidi presenti in abbondanza in vari tipi di pesce. Uno studio condotto presso l’Università della California a San Francisco ha sollevato l’interessante ipotesi che gli omega 3 possano essere considerati un vero e proprio “elisir” di giovinezza. In questo articolo, esploreremo le scoperte di questo studio e approfondiremo come gli omega 3 possano influenzare positivamente la nostra salute cardiovascolare, la longevità e persino la struttura cromosomica.

Omega 3 e Telomeri: Una Connessione Cruciale:


Il Dr. Ramin Farzaneh-Far e il suo team hanno esaminato attentamente la relazione tra omega 3 e telomeri, le estremità terminali dei cromosomi responsabili della loro stabilità e durata. Il loro studio coinvolgeva 608 pazienti con malattie cardiovascolari, e i risultati sono stati sorprendenti. Coloro che avevano consumato una maggiore quantità di pesce negli ultimi cinque anni mostravano telomeri più lunghi e meno consumati, suggerendo un legame diretto tra l’assunzione di omega 3 e la conservazione dell’integrità cromosomica.

Studio Clinico: Omega 3 e Telomeri nei Partecipanti Sovrappeso:


Il team di ricerca ha coinvolto 106 soggetti in buona salute ma con sovrappeso e uno stile di vita sedentario. Divisi casualmente in tre gruppi, hanno seguito un trial di 4 mesi. Un gruppo ha ricevuto un supplemento giornaliero di 2,5 g di Omega-3, un altro di 1,5 g, mentre il terzo gruppo ha assunto un placebo inerte. L’analisi dei cromosomi ha rivelato un aumento significativo della lunghezza dei telomeri nei gruppi che hanno assunto gli omega 3, mentre nel gruppo placebo si è osservata una diminuzione.

Il Legame tra Omega 3, Riduzione dello Stato Ossidativo e Longevità:


Gli omega 3 non solo hanno dimostrato di influenzare positivamente la lunghezza dei telomeri ma anche di ridurre lo stato ossidativo. Questo è particolarmente rilevante, poiché lo stress ossidativo è collegato a molte malattie legate all’invecchiamento. I risultati indicano che l’incremento di omega 3 potrebbe contribuire a una maggiore longevità, aumentando le possibilità di recupero dopo un infarto, riducendo il declino mentale legato all’età e prevenendo modifiche oculari che potrebbero portare a problemi di vista.

Conferme da Studi su Modelli Animali:


Per consolidare ulteriormente l’ipotesi, studi su modelli animali hanno confermato che le cavie alimentate con omega 3 vivono circa un terzo più a lungo rispetto a quelle che non ricevono queste sostanze nella dieta. Questi risultati, sebbene su animali, forniscono un supporto significativo all’idea che gli omega 3 possano giocare un ruolo cruciale nella promozione della longevità.

Conclusioni:


In conclusione, gli omega 3 si profilano sempre più come un alleato fondamentale per la nostra salute cardiovascolare e la nostra longevità. L’associazione tra l’assunzione di omega 3, la conservazione dei telomeri e la riduzione dello stress ossidativo apre nuove prospettive sulla prevenzione di malattie legate all’invecchiamento. Considerare l’integrazione di omega 3 nella nostra dieta potrebbe essere un passo significativo verso un futuro più sano e duraturo.

 

Se la tua alimentazione è carente di Omega-3, con una sola capsula di A-M B-Well Omega-3 ti assicuri ben 600 mg di Omega-3 EPA e DHA ad alta biodisponibilità e certificati da IFOS per purezza, concentrazione, freschezza e radioattività.
Un solo cucchiaino da tè di Liquid Gold apporta invece ben 3000 mg di Omega-3 EPA e DHA.
Se volessi provare ad ottenere quella quantità solo dal cibo, finiresti per mangiare un pesce (intero) al giorno.

Bambini più attenti a scuola con gli omega-3

Molti sono i bambini colpiti dalla sindrome di iperattività con deficit di attenzione, conosciuta clinicamente come Adhd.
Purtroppo questa malattia, nella stragrande maggioranza dei casi, viene confusa con la vivacità. In effetti si tratta di una reale patologia, che compromette la natura dei rapporti interpersonali dei bambini sia nella modalità di relazione con i familiari sia con i propri coetanei. L’unica terapia conosciuta fino ad ora è quella farmacologica, ovvero, la somministrazione di psicofarmaci vita natural durante.
Nei soggetti affetti da questa sindrome è stata riscontrata una carenza di omega 3. Medici ed esperti hanno percorso la via sperimentale della prescrizione di farmaci a base di omega 3. Questa soluzione ha portato a risultati incoraggianti. Ciò non significa aver risolto il problema dell’Adhd, ma sicuramente aver offerto un ulteriore strumento per la gestione di questo disturbo. L’assunzione di acidi grassi viene raccomandata dalla Unione Europea (clicca qui per la fonte in inglese) e dalle più autorevoli associazioni pediatriche e di nutrizione clinica a livello mondiale, nel dosaggio quotidiano di almeno 200 milligrammi di Dha; queste quantità si possono ricavare da un paio di assunzioni di pesce la settimana.
Se non si consuma pesce a sufficienza, è necessario fare ricorso ad integratori.
L’acido docosaesaenoico Dha, inoltre, viene considerato un substrato essenziale da assumere durante la gravidanza e l’allattamento per garantire un ottimale esito della gestazione e dello sviluppo del bambino.

 

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OLIO DI PESCE PROTEGGE DA CANCRO AL SENO

L’olio di pesce potrebbe proteggere le donne dal cancro al seno.
I supplementi sarebbero in grado di ridurre di un terzo il rischio di sviluppare il tumore.
Almeno questo e’ quanto emerso da uno studio del Fred Hutchinson Cancer Research Centre di Seattle pubblicato sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention.
E’ la prima volta che l’olio di pesce, noto per rafforzare la potenza del cervello, viene associato a una possibile riduzione del rischio di cancro al seno.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno coinvolto nello studio 35mila donne e hanno scoperto che quelle che hanno regolarmente assunto degli integratori hanno avuto il 32 per cento di probabilita’ in meno di sviluppare la malattia.
Secondo gli scienziati, gli acidi grassi omega-3 contenuti nei supplementi potrebbero ridurre il rischio di sviluppare la forma piu’ comune di tumore al seno, cioe’ il ‘carcinoma duttale invasivo’.
Questo tipo di tumore, che cresce nelle cellule che rivestono i dotti del seno, e’ responsabile fino al 80 per cento dei 45mila casi di cancro al seno diagnosticati ogni anno in Gran Bretagna.
“Puo’ essere che la quantita’ di acidi grassi omega-3 nei supplementi di olio di pesce sia superiore a quella che assume in genere la maggior parte della gente nella loro dieta” ha detto Emily White, che ha coordinato lo studio.  

Fonte: Agenzia AGI

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Stai assumendo il giusto tipo di Omega-3?

Cinquanta anni fa due epidemiologi danesi meditavano sul perché gli Inuit nativi della Groenlandia avessero un tasso molto basso di attacchi di cuore, nonostante una dieta ricca di grassi piena di carne di balena e di foca.
Volarono in Groenlandia e raccolsero campioni di sangue da 130 Inuit. Tornati in laboratorio, trovarono nei campioni dei prodotti chimici di cui non avevano mai sentito parlare prima – chiamati grassi omega-3.

Oggi la stampa si occupa continuamente degli omega-3 grazie agli studi che ne dimostrano, oltre alla protezione dalle malattie cardiache, altre caratteristiche come la promozione e lo sviluppo del cervello e degli occhi nei bambini oppure la diminuzione dei sintomi nei casi di depressione.
Uno studio ha indicato che possono aiutare i giovani con segni di malattia mentale dallo sviluppare la schizofrenia conclamata.
Noi in Occidente semplicemente non mangiamo abbastanza omega-3“, dice William Harris, nutrizionista dell’University of South Dakota ed uno dei massimi esperti del campo. Egli osserva che due dei tre grandi studi clinici sull’olio di pesce mostrano una riduzione dei decessi.
La riduzione della mortalità è quello che diversifica e mette in evidenza gli omega 3″ rispetto ai numerosi altri integratori vitaminici.

Oggi gli acidi grassi omega-3 sono diventati un business multimiliardario.
Gli americani spendono 2,6 miliardi dollari per integratori alimentari e alimenti arricchiti con grassi omega-3. Ma non tutto è denaro ben speso.
Decenni di ricerche hanno comprovato che i tipi di omega-3 che si trovano negli animali marini, chiamati EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico), sono in grado di proteggere il tuo cuore. Ma molti dei cibi si trovano al supermercato sono integrati invece con l’acido alfa-linoleico (ALA), il tipo di omega-3 che si trova in frutta secca e semi di lino.
I cardiologi credono che gli omega-3 di tipo ALA non portino gli stessi benefici, poiché solo una piccola parte viene convertita in EPA e DHA (utilizzabili dal corpo umano).
“Ci possono essere differenze di efficacia”, dice James Stein, direttore del reparto di cardiologia preventiva presso la Medical School dell’Università del Wisconsin.
Quindi, se si acquista un integratore per avere dei benefici sul sistema cardiovascolare, è bene assicurarsi che contenga EPA o DHA e non ALA.

Fonte: Forbes (in inglese) “Quello che devi sapere sull’olio di pesce”

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Gli Omega-3 proteggono dall’ictus

Uno studio condotto dal prestigioso Karolinska Institutet di Stoccolma, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, ha confermato che gli omega-3 contenuti nel pesce proteggono dagli ictus.

I ricercatori svedesi hanno seguito per poco più di un decennio, a partire dalla fine degli anni Ottanta, un ampio gruppo di quasi 35mila donne.

I ricercatori hanno dimostrato che coloro che mangiavano pesce almeno 3 volte la settimana erano protette dall’ictus. Le loro probabilità di subire l’evento erano di oltre il 15% inferiore rispetto a quelle di chi lo consumava solo sporadicamente.

Fonte in inglese: American Journal of Clinical Nutrition

Fonte in italiano: Corriere dela Sera del 6 maggio 2011

 

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Gli Omega-3 riducono ansia e infiammazione

Secondo un nuovo studio, gli omega-3 possono ridurre significativamente sia l’infiammazione dell’organismo che i sintomi dell’ansia e dello stress psicologico.

Quando l’organismo viene attaccato da agenti esterni o interni nocivi reagisce con un’infiammazione caratterizzata dall’elevata presenza di sostanze chiamate citochine.

Gli omega-3, secondo quanto riportato dalla rivista Brain, Behaviour and Immunity su cui è stato pubblicato lo studio, sono in grado di ridurre il livello di citochine. La presenza di queste sostanze, che promuoverebbero l’infiammazione è anche stata collegata all’ansia e allo stress psicologico. Abbassando così il livello di citochine, i ricercatori dell’Università dell’Ohio intendevano appurare se si abbassava anche il livello di ansia.

Per valutare le loro ipotesi, i ricercatori hanno coinvolto un gruppo di 68 studenti in medicina. Questi sono stati poi suddivisi in due gruppi per ricevere rispettivamente un integratore a base di olio di pesce – che conteneva circa 4-5 volte la quantità di olio di pesce che si ricaverebbe da una porzione di salmone – o un placebo (una sostanza innocua).

«Abbiamo ipotizzato che la somministrazione ad alcuni studenti di supplementi omega-3 farebbe diminuire la loro produzione di citochine proinfiammatorie, rispetto ad altri studenti che hanno ricevuto solo un placebo», spiega Janice Kiecolt-Glaser, professore di psichiatria.

E i risultati le hanno dato ragione: difatti quelli che avevano ricevuto gli omega-3 hanno mostrato una riduzione del 20% di ansia, stress e disagio psicologico rispetto al gruppo placebo.

Fonte in italiano:
La Stampa 15/07/2011
Fonte in inglese:
Brain, Behavior, and Immunity 07/2011

 

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Gli Omega-3 salvano la vita

Randall McCloy
Randall McCloy

E’ ormai appurato che l’olio di pesce di grado farmaceutico è uno strumento potentissimo che ci permette di mantenerci lucidi ed in buona salute a lungo, in grado di liberarci dallo spettro delle affezioni infiammatorie e degenerative e contrastando la demenza senile, la depressione e gli effetti nocivi dello stress.

L’esempio migliore della sua efficacia per la salute lo ha offerto l’incidente minerario avvenuto nel 2006 a Sago, nello stato americano del West Virginia.

L’unico sopravvissuto fu Randall McCloy, che presentava ustioni gravissime con danni cerebrali e renali, insufficienza cardiaca ed epatica.

La prognosi non lasciava molte speranze per la sua sopravvivenza, e nei migliori dei casi avrebbe avuto una vita puramente vegetativa.

Ad una settimana dal ricovero il neurochirurgo dott. Bailes che aveva in cura il paziente volle tentare di salvargli la vita con la terapia a base di Omega-3 che tempo prima aveva letto poteva rivelarsi efficace in pazienti in così gravi condizioni.

Bailes chiamò il dr.Barry Sears, il biochimico del MIT che ha condotto studi approfonditi sugli effetti sulla salute dell’olio di pesce di grado farmaceutico, che suggerì di somministrare 15 grammi al giorno di Omega-3 EPA e DHA contenuti nell’olio di pesce distillato e concentrato.

Dopo due mesi dall’inizio della terapia Randall McCloy uscì dal coma e per altri due mesi segui la stessa terapia in ospedale.

Dopo 4 mesi dal gravissimo incidente il minatore che era stato dato per spacciato e destinato ad una vita vegetativa poté lasciare l’ospedale con tutti gli organi normalmente funzionanti.

Le riviste mediche scrissero che la sua guarigione era stata un “miracolo”, ma in realtà si trattava dell’effetto che le alte concentrazioni di Omega 3 EPA e DHA avevano prodotto sul grave grado di infiammazione prodotto dall’avvelenamento da monossido di carbonio.

Come lieto fine della tragica vicenda, Randall e la moglie hanno avuto nella primavera del 2007 un bambino pieno di salute.

Il video della CNN sulla vicenda:
http://edition.cnn.com/videos/us/2014/01/18/ac-gupta-omega-3-help-for-brain-injuries.cnn

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