Senza Omega-3, arterie a rischio

Uno studio condotto da un team di ricercatori dell’ Università della California mostra che nella membrana dei globuli rossi dei pazienti affetti da arteriopatia periferica, il contenuto di Omega-3 è più basso rispetto alle persone sane.
 
L’ arteriopatia obliterante periferica (AOP) è una sindrome aterotrombotica dovuta all’ostruzione di un vaso arterioso a valle delle arterie renali, che può portare a ictus e perdita degli arti.

Già ricerche precedenti suggeriscono che gli Omega-3 influenzano molti passaggi del processo aterosclerotico.
Più specificamente, migliorano la funzione endoteliale, promuovono la vasodilatazione attraverso il rilassamento delle cellule muscolari lisce, esercitano un’azione antiossidante, antinfiammatoria e antitrombotica, ritardano lo sviluppo delle placche e ne aumentano la stabilità, diminuendo l’irrigidimento della parete dei vasi sanguigni.

Il gruppo di ricerca ha scoperto che la quantità di Omega-3 nei globuli rossi era significativamente più basso nei pazienti affetti dalla patologia.
Gli scienziati hanno riferito che per ogni riduzione dell’1% della quantità di Omega-3 presente nei globuli rossi, le probabilità di essere affetti da arteriopatia periferica aumentano del 39%.

Già in uno studio precedente due gruppi di soggetti con arteriopatia periferica avevano assunto integratori a base di Omega-3 per un mese, per testare le variazioni di composizione delle membrane dei globuli rossi.
L’effetto dell’integrazione nelle membrane cellulari è risultato positivo, con un aumento della percentuale di Omega-3. Gli Omega-3 aumentavano anche i mediatori anti-infiammatori (5-HEPE, 15-HEPE), mentre riducevano la concentrazione di acidi omega-6, associati ad un profilo infiammatorio.

Fonte in italiano: portale MEDICOMUNICARE.IT
Fonte in inglese: Lipids (journal of the American Oil Chemists’ Society)