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Dopo quanto tempo si ottengono benefici dagli Omega-3?

OMEGA-3, QUANTO TEMPO PRIMA CHE SIANO EFFICACI

Hai appena iniziato ad assumere integratori di omega-3, ma non vedi ancora alcuna differenza? In questo articolo scoprirai quanto tempo impiegano gli acidi grassi ad agire nel tuo corpo e cosa è importante considerare quando assumi il tuo integratore di olio di pesce per trarne il massimo beneficio. 

SEGNI DI CARENZA DI OMEGA-3
I segni di una carenza di omega-3 possono essere vari e vanno da unghie, capelli e pelle secchi e fragili, a livelli più bassi di concentrazione, nonché maggiori sbalzi d’umore e persino un rischio più elevato di malattie cardiache.
EPA e DHA sono chiamati acidi grassi essenziali, perché il nostro corpo non può produrli da solo, ma dobbiamo assumerli attraverso fonti esterne. 

COME AUMENTARE L’ASSUNZIONE DI OMEGA-3
EPA e DHA si trovano naturalmente nei pesci grassi che vivono in acque fredde, come salmone, acciughe o sgombri. Questi tipi di pesce contengono alti livelli di EPA e DHA e sono molto salutari. Tuttavia, potrebbe non essere facile consumare regolarmente pesce fresco, quindi assumere un integratore di omega-3 può essere una buona alternativa. 
Quindi, il modo più semplice per aumentare l’assunzione di omega-3 è iniziare a utilizzare un integratore di omega-3 su base giornaliera. Ma attenzione che gli effetti non saranno istantanei. Ed ecco perché.

QUANTO TEMPO CI VUOLE PER FARE EFFETTO?
Mentre ci vogliono solo tre o quattro ore perché gli acidi grassi omega-3 raggiungano il tuo sangue dopo aver assunto un integratore, gli effetti di lunga durata possono richiedere più tempo per manifestarsi.
Entro 24 ore dall’assunzione, DHA ed EPA si accumulano nelle membrane dei globuli rossi, che poi li trasportano in tutto il corpo, soprattutto negli organi che ne hanno più bisogno, come il cervello e il cuore.
Il tempo necessario perché inizino a sentirsi dei benefici dipende anche dalla concentrazione di EPA e DHA nell’olio di pesce e dalla qualità complessiva del tuo integratore.
Può essere necessario fino a un mese per raggiungere livelli ottimali di EPA e DHA nel sangue, ma per il cervello e il cuore possono essere necessari fino a 3 mesi.
Se si stanno assumendo per migliorare l’umore o per il trattamento del dolore, possono essere necessari fino a 6 mesi prima che gli omega-3 inizino ad avere effetto.
Quindi l’assunzione di integratori di omega-3 non è una soluzione rapida, ma una soluzione a lungo termine, che incoraggia anche a compiere passi verso uno stile di vita più sano.

QUANTI OMEGA-3 ASSUMERE
Il Dr. Barry Sears, una delle maggiori autorità nel campo degli effetti dell’alimentazione sul sistema ormonale, nel suo libro “Toxic Fat – Magri per Sempre” edito in Italia da Sperling & Kupfer fornisce una stima approssimativa della dose di EPA e DHA (i principali Omega-3) da assumere ogni giorno.
Le sue indicazioni sono riassunte in questa tabella:

– nessuna patologia: 2,5 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno
– sovrappeso, obesità, diabete di tipo I e II, patologie cardiache, prima di iniziare una dieta dimagrante: 5 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno
– dolore cronico: 7,5 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno
– disturbi neurologici: 10 grammi di Omega-3 EPA e DHA al giorno

Sears fa notare che per raggiungere le quantità indicate con l’alimentazione sarebbe necessario mangiare grandi quantità di pesce, esponendosi così anche al rischio degli inquinanti marini come il mercurio, altamente tossico.
Consiglia quindi di utilizzare degli integratori certificati da IFOS a 5 stelle per concentrazione e purezza, in modo da avere quantità certificate di omega-3 senza preoccuparsi degli inquinanti.
Gli integratori A-M B-Well corrispondono pienamente per le eccezionali caratteristiche di concentrazione, purezza e freschezza certificate per TUTTI i lotti da International Fish Oil Standards alle raccomandazioni del Dr. Sears.
Inolre sono prodotti nella forma di trigliceride naturale (TG) ad alta biodisponibilità, quindi servono meno capsule per ottenere benefici.

Le quantità indicate da Sears possono essere convertite in:
4 capsule PGFO oppure 1 cucchiaino da 4 ml di Liquid Gold per assumere 2,5 grammi di Omega-3, 8 capsule PGFO oppure 1 cucchiaio da 8 ml per assumere 5 grammi di Omega-3,
12 capsule PGFO oppure (1 cucchiaio e mezzo, totale 12 ml) di Liquid Gold per assumere 7,5 grammi di Omega-3,
16 capsule PGFO oppure 2 cucchiai (totale 16 ml) di Liquid Gold per assumere 10 grammi di Omega-3.

PER QUANTO TEMPO UTILIZZARE GLI INTEGRATORI
Nel caso che l’integratore utilizzato fosse di tipo generico, e quindi sprovvisto di certificazione IFOS che ne attesti purezza, concentrazione e freschezza, sarebbe senza dubbio opportuno effettuare delle pause tra i cicli di integrazione.

Questo a causa di inquinanti tossici quali mercurio, diossine, pcb e arsenico, presenti nell’olio di pesce economico e non distillato molecolarmente, che si possono accumulare nel tuo organismo raggiungendo nel tempo dosaggi in grado di provocare patologie anche molto serie.

Se invece stai utilizzando un olio di pesce di altissima qualità con certificazione IFOS a 5 stelle come quello prodotto da A-M B-Well, il problema degli inquinanti non esiste, in quanto la distillazione molecolare multipla porta ad avere un prodotto ad altissima concentrazione e purezza.

Il Dr. Barry Sears, sostiene che l’integrazione di omega-3 dovrebbe essere fatta per tutta la vita, in quanto dopo poche settimane di interruzione dell’assunzione di omega-3 i loro effetti benefici spariscono.

QUANDO PRENDERLO
Affinché il tuo corpo sia in grado di assorbire correttamente l’integratore di omega-3, dovrebbe essere assunto insieme a un pasto grasso. Questo è importante in quanto il nostro corpo ha bisogno di grassi extra per rilasciare gli enzimi corretti, che scomporranno e assorbiranno gli acidi grassi.
Questo è il motivo per cui potrebbe non essere l’opzione migliore assumere il supplemento con la colazione, quando le persone in genere mangiano solo un piccolo pasto. 

Sapendo che occorre del tempo perchè si possano manifestare i benefici degli omega-3, è importante essere coerenti e assumerli per un periodo di almeno tre mesi, per vedere i risultati. Il modo migliore per continuare a prendere il tuo integratore su base giornaliera è trasformarlo in un’abitudine, che funziona meglio se lo integri in una routine che hai già, in modo da ricordarsi di assumerlo.

CONCLUSIONE
Possono essere necessarie fino a 6 settimane per notare i primi benefici degli omega-3.
È importante assumere regolarmente gli integratori, assumerne la giusta quantità e alla stessa ora ogni giorno.
Ecco i punti principali di questo articolo
    * Sii paziente, possono essere necessarie da 6 settimane a 6 mesi affinché il supplemento mostri il suo pieno impatto
    * Scegli un integratore con concentrazione, purezza e freschezza certificata da Ifos,
    * Prendi l’integratore insieme a un pasto grasso per un migliore assorbimento
    

A-M B-WELL l’unico integratore di Omega-3 Certificato a 5 Stelle Ifos, Puro al 100%, Concentrato, Digeribile, Conveniente e Testato per la Radioattività.

Omega-3: un integratore su dieci è rancido

Gli integratori a base di olio di pesce in un caso su dieci contengono oli irranciditi, senza che sia possibile capirlo per un normale consumatore.

È questo il sorprendente risultato di un’indagine realizzata negli Stati Uniti dalla società indipendente Labdoor che effettua test a campione sui supplementi in vendita nelle principali catene di supermercati.

I ricercatori hanno selezionato e analizzato 54 tra gli integratori a base di olio di pesce più venduti. Il risultato è preoccupante: in media uno su dieci contiene oli ossidati al punto tale da essere considerati rancidi, in alcuni casi a livelli fino a 11 volte superiori a quelli raccomandati.

La presenza di acidi grassi rancidi, per i consumatori, è quasi sempre impossibile da identificare con l’olfatto o la vista, perché nascosta da additivi che opportunamente ne mascherano gli odori e i colori.

Gli omega-3 deperiscono facilmente a causa dell’ossidazione ambientale, divenendo oltre che inefficaci, anche potenzialmente nocivi per l’organismo.

Esistono infatti ipotesi su eventuali effetti cancerogeni degli omega-3 perossidati nell’organismo – molte divulgate nel 2010 dal ricercatore Brian Peskin.

A-M B-Well PGFO e Liquid Gold sono certificati da Ifos a 5 stelle anche per quanto riguarda l’ossidazione, sempre a livelli eccezionalmente bassi.

Fonte in inglese: Labdoor

Fonte in italiano: Il Salvagente

Gli Omega-3 riducono il rischio di malattie autoimmuni

L’assunzione giornaliera di integratori di olio di pesce Omega-3  comporta un minore rischio di sviluppare malattie autoimmuni, con un effetto più pronunciato dopo due anni.

Questa è stata la conclusione di uno studio randomizzato condotto da ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia dell’Harvard TH Chan School of Public Health, Boston, USA.

La malattia autoimmune si verifica quando il sistema di difesa naturale del corpo attacca erroneamente le cellule normali.
Patologie comuni includono l’artrite reumatoide, la psoriasi e le malattie della tiroide, che aumentano con l’età, in particolare tra le donne.

Gli integratori di acidi grassi Omega-3 hanno ridotto significativamente il tasso di malattia del 18% rispetto a coloro che avevano assunto un placebo (sostanza inerte) e si è verificata un’interazione con il tempo, indicando un effetto più forte con l’assunzione di integratori più a lungo, almeno 2 anni.
Risultati ancora maggiori si sono ottenuti abbinando agli Omega-3 anche 2000 UI di vitamina D, riducendo del 30% le malattie autoimmuni.

I ricercatori affermano che l’importanza clinica di questi risultati è elevata, “dato che si tratta di integratori ben tollerati e non tossici e che non ci sono altre terapie efficaci conosciute per ridurre i tassi di malattie autoimmuni”.

La quantità di olio di pesce utilizzata nello studio (1 g al giorno) si ottiene con 1 capsula di A-M B-Well PGFO oppure 1/5 di cucchiaino da tè di Liquid Gold.

Fonte: British Medical Journal

Più Omega-3, meno dolore

L’emicrania è una delle malattie neurologiche più comuni e colpisce un miliardo di persone in tutto il mondo.

Gli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 sono precursori delle ossilipine, sostanze coinvolte nella regolazione del dolore e dell’infiammazione.
I derivati degli Omega 3 sono associati ad effetti antinocicettivi (cioè riducono la sensazione dolorosa) e antinfiammatori, mentre le ossilipine derivate dagli Omega-6 peggiorano il dolore e provocano emicrania.
Dato che il corpo umano non è in grado di sintetizzare né gli Omega-3 (EPA e DHA), né gli Omega-6 (acido linoleico), i loro livelli nell’organismo possono essere regolati attraverso l’alimentazione o l’integrazione.

In uno studio pubblicato nel luglio 2021 sul British Medical Journal, alcuni ricercatori americani hanno analizzato l’effetto di tre diete su altrettanti gruppi di pazienti: una prevedeva l’aumento di Omega-3 con un costante consumo di Omega-6; la seconda un incremento di Omega-3 e una riduzione di Omega-6; la terza, di controllo, manteneva i consumi tradizionali.
I risultati hanno premiato i due regimi dietetici ad alto contenuto di Omega-3: l’alimentazione che prevedeva il solo aumento di Omega-3 ha comportato una riduzione media di due giorni di cefalea al mese, mentre il gruppo che ha seguito un’alimentazione ad alto contenuto di Omega-3 e basso livello di Omega-6 ha visto una riduzione di ben quattro giorni di cefalea al mese.
I partecipanti ai due gruppi hanno anche riportato mal di testa più brevi e meno gravi rispetto a quelli del gruppo di controllo con alimentazione invariata.

I risultati della ricerca sono notevoli anche per l’ampiezza della risposta all’intervento: gli studi clinici sui trattamenti farmacologici recentemente approvati per la prevenzione dell’emicrania, come gli anticorpi monoclonali, hanno riportato riduzioni di circa 2,5 giorni di cefalea al mese, rispetto ai 2-4 giorni di emicrania in meno ottenuti con un’alimentazione ricca di Omega-3.

Questi risultati notevoli sono ancora più entusiasmanti perché circa due terzi dei partecipanti allo studio soffriva di emicrania cronica (più di 15 giorni di cefalea al mese) e poco più della metà soffriva di cefalea da abuso di farmaci, patologie che sono tipicamente più refrattarie anche al trattamento con i farmaci.

La quantità di Omega-3 utilizzata nello studio (1,5 grammi di EPA e DHA al giorno), può essere facilmente raggiunta con 2 capsule di A-M B-Well PGFO oppure 1/3 di un cucchiaino da tè di Liquid Gold.

Fonte in inglese: British Medical Journal
Fonte in italiano: La Repubblica

Omega 3 contro stress e infiammazione

Uno studio suggerisce che un’alta dose giornaliera di un integratore di omega-3 può aiutare a rallentare gli effetti dell’invecchiamento, sopprimendo i danni e aumentando la protezione a livello cellulare.

I ricercatori della Ohio State University hanno scoperto che gli integratori che contenevano 2,5 grammi di acidi grassi polinsaturi omega-3 , la dose più alta testata, erano i migliori per aiutare il corpo a resistere agli effetti dannosi dello stress.

Durante un evento stressante in laboratorio, i partecipanti che assumevano integratori di omega-3 hanno prodotto meno cortisolo (l’ormone dello stress) e livelli più bassi di citochine pro-infiammatorie, rispetto al gruppo che aveva assunto una sostanza inerte (placebo).

E mentre dopo l’evento stressante i livelli di composti protettivi sono diminuiti drasticamente nel gruppo placebo, non sono state rilevate tali diminuzioni nelle persone che assumevano omega-3.

I potenziali effetti anti-invecchiamento sono stati considerati particolarmente evidenti perché si sono verificati in persone sane ma anche sedentarie, in sovrappeso e di mezza età, tutte caratteristiche che potrebbero portare a un rischio maggiore di invecchiamento accelerato.

Ti ricordo che bastano 3 capsule di A-M B-Well PGFO oppure mezzo cucchiaino da tè di Liquid Gold per raggiungere le quantità suggerite dallo studio.

Fonte: The Ohio State University College of Medicine

Vuoi vivere più a lungo? Aumenta gli Omega-3

Uno studio pubblicato su Nature Communications da un gruppo di ricerca internazionale costituito da più di 50 ricercatori ha analizzato i dati di 17 studi condotti in 4 continenti.


Dalla ricerca è emerso che, nelle persone con i livelli di acidi grassi omega-3 nel sangue più alti, il rischio di morte era significativamente inferiore.
In totale sono stati analizzati i dati di 42.500 persone seguite per un tempo medio di 16 anni.
I ricercatori hanno scoperto che il gruppo con i livelli di omega-3 più elevati aveva un rischio di morte per tutte le cause inferiore del 13% rispetto al gruppo con livelli più bassi.
Inoltre, sono stati in grado di analizzare riduzioni del rischio statisticamente significative per tre principali cause di morte.

Per le malattie cardiovascolari è emersa una riduzione del 15%, per il cancro il calo è stato dell’11% mentre è emersa una riduzione del 13% del rischio di morte per tutte le altre cause combinate.

Il dottor William S. Harris, autore principale dello studio, ha sintetizzato i risultati: “i dati pubblicati mostrano che, nel lungo termine, avere livelli di omega-3 elevati nel sangue può aiutare a mantenere la salute generale migliore.”
“Questo sguardo completo agli studi osservazionali sugli acidi grassi omega-3 nel sangue indica che gli omega-3 a catena lunga EPA e DHA, solitamente ottenuti dal pesce, sono fortemente associati alla diminuzione della mortalità per tutte le cause, mentre i livelli degli omega-3 vegetali 3 acido alfa-linolenico (ALA) lo sono meno “, ha affermato Tom Brenna, PhD, professore nutrizione umana e chimica della Dell Medical School dell’Università del Texas.

Fonte in inglese: Nature Communications

Omega-3: essenziali anche per il tuo amico a 4 zampe

Come le persone, anche gli animali domestici hanno bisogno di seguire un’alimentazione completa e bilanciata capace di garantire benessere e salute.

Nell’alimentazione non devono quindi mancare le vitamine liposolubili, le vitamine idrosolubili e gli Omega 3 che aiutano l’organismo dell’amico a quattro zampe a produrre i mediatori chimici antinfiammatori.
Gli Omega 3 sono quindi indispensabili per evitare che le infiammazioni di eventuali malattie croniche possano inficiare la normale salute dell’animale.

I benefici degli Omega 3 sono innumerevoli; ad esempio:
1) funzione antiossidante per mantenere la forza e la vitalità dell’organismo dell’animale;
2) effetto coagulante per la prevenzione di malattie cardiovascolari e diminuzione delle aritmie cardiache;
3) effetto tonificante per il sistema nervoso di animali anziani e cuccioli;
4) effetto antinfiammatorio e curativo in caso di lesioni e ferite;
5) funzione energetica per le femmine in gravidanza e allattamento che hanno bisogno di maggiori nutrimenti;
6) prevenzione di disturbi dermatologici come la dermatite atopica o la secchezza cutanea;
7) effetti positivi sulle articolazioni che rimarranno sempre elastiche e prevenzione di patologie quali osteo-artriti, artrosi e disturbi vari legati ai movimenti;
8) prevenzione contro l’insufficienza renale.

I benefici degli Omega 3 sono visibili anche a livello esterno, il manto dell’animale apparirà più lucido e folto rispetto a prima e le unghie più forti e resistenti.

Per ottenere il giusto apporto di nutrimenti, sono di grande aiuto gli integratori a base di Omega 3 che dovranno essere assunti con costanza per il raggiungimento dei risultati.

E’ sufficiente il contenuto di 1 capsula di A-M B-Well PGFO oppure mezzo cucchiaino da tè di Liquid Gold per fornire al proprio cane o gatto tutti gli Omega-3 di cui ha bisogno.

Quali sono i migliori Omega-3?

L’olio di pesce di Grado Farmaceutico nella forma di Trigliceride Naturale (TG) ha dimostrato di essere l’integratore di Omega-3 migliore in assoluto.
E le evidenze scientifiche continuano a darci ragione.

La struttura chimica in cui gli omega-3 EPA e DHA si trovano naturalmente nell’olio di pesce è quella dei trigliceridi (TG), ed è la stessa presente in A-M B-Well PGFO.
Esistono in commercio degli integratori di Omega-3 ad alta concentrazione che, utilizzando un metodo di produzione che permette di risparmiare sui costi, hanno invece la struttura chimica di estere etilico (EE). Qual è la differenza?

In una meta-analisi pubblicata l’8 agosto 2019 sull’American Journal of Clinical Nutrition, un team internazionale guidato da scienziati della Penn State University (Pennsylvania, USA), ha analizzato il livello di omega-3 nel sangue di 1422 persone.

In particolare, la ricerca ha verificato il tipo e la quantità giornaliera di omega-3 assunta, e dopo quanto tempo dall’assunzione si raggiungeva nelle membrane dei globuli rossi la quantità di omega-3 raccomandata per mantenere la salute di cuore, cervello, occhi e articolazioni.

Gli scienziati hanno verificato per il 95% delle persone sono necessari circa 2 g al giorno di omega-3 EPA + DHA, ma anche che gli integratori di omega-3 nella forma del trigliceride (TG) hanno aumentato i livelli nel sangue di omega-3 più degli integratori di omega-3 nella forma di estere etilico (EE).

Infatti, per raddoppiare in 13 settimane la concentrazione ematica di omega-3, nel caso di un integratore in forma di trigliceride (TG) come A-M B-Well sono necessari solo 1750 mg di omega-3, mentre ne sono richiesti ben 2500 mg se si utilizzano integratori in forma EE.

Questo significa che bastano solo 3 capsule di A-M B-Well PGFO per raggiungere le dosi raccomandate, mentre le capsule salgono a 4 se si utilizza un integratore in forma di estere etilico (EE).

In altre parole, si possono risparmiare 30 capsule al mese utilizzando omega-3 in forma TG come A-M B-Well PGFO oppure Liquid Gold (guarda l’etichetta o il certificato IFOS per verificare il tipo di omega-3 contenuto in un prodotto).

Una ulteriore conferma della maggiore biodisponibilità degli omega-3 in forma di trigliceride naturale.

Fonte in inglese: American Journal of Clinical Nutrition

Gli Omega-3 abbassano il rischio di cancro al colon retto

Nei Paesi occidentali il cancro del colon-retto rappresenta il secondo tumore maligno per incidenza; in Italia si stima che questa malattia colpisca circa 23.000 donne e 30.000 uomini ogni anno.

Su questo argomento è stata pubblicata  su Clinical Gastroenterology and Hepatology una ricerca condotta da ricercatori dell’Università di Oxford e dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).

Nell’ambito dello studio, gli scienziati hanno esaminato le abitudini alimentari di 476.160 persone di 10 Paesi europei, tra cui l’Italia.

I dati dello studio EPIC (European Prospective Investigation) hanno mostrato che coloro che includevano il pesce nella propria alimentazione per più di 3 volte alla settimana avevano il 12% in meno di probabilità di sviluppare la malattia rispetto a chi evitava il pesce.

La dott.ssa Anna Diaz Font, del World Cancer Research Fund che ha finanziatolo studio, ha dichiarato: “La nostra analisi fornisce un contributo sostanziale al crescente numero di studi che collegano il consumo di pesce a un rischio potenzialmente inferiore di cancro al colon retto. Il suo consumo dovrebbe essere incoraggiato come parte di una dieta sana”.

Gli scienziati attribuiscono alle proprietà antinfiammatorie degli Omega-3 la riduzione del rischio per questo tipo di tumore.
Commentando il potenziale meccanismo d’azione, il team di ricercatori ha dichiarato: “Gli Omega-3 possono inibire lo sviluppo del cancro attraverso la produzione di eicosanoidi che possiedono proprietà anti-infiammatorie. “

Fonte in inglese: Clinical Gastroenterology and Hepatology

L’Olio di Pesce Protegge i Reni

In uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition dell’ Università di Cambridge i ricercatori hanno studiato le abitudini alimentari di 2.600 persone di oltre 50 anni.

I risultati principali mostrano che l’assunzione di olio di pesce è inversamente proporzionale alla diffusione dell’insufficienza renale cronica.

Anche solo mangiare molto pesce è stato sufficiente a ridurre del 32% la diffusione della malattia.
Al contrario, l’assunzione di acido alfalinoleico, un precursore degli acidi grassi omega-3 contenuto in molte fonti vegetali compreso l’olio di semi di lino, ha aumentato del 73% il rischio di sviluppare il disturbo.

Secondo i ricercatori, l’olio di pesce riduce l’infiammazione dei reni diminuendo la produzione di vari mediatori infiammatori come le citochine e l’ossido di azoto che, se in eccesso, può danneggiare i reni.
Inoltre, l’olio di pesce abbassa la pressione ematica, che è la prima causa dei danni renali.
Aiutando a tenere sotto controllo i lipidi ematici, l’olio di pesce protegge ulteriormente i reni.
Alcuni studi suggeriscono che riduca anche l’escrezione proteica eccessiva per via renale, un noto segnale di problemi futuri ai reni.

Parlando del fatto che, invece, l’acido alfa-linoleico (ALA) di origine vegetale non offre questa protezione, gli autori sostengono che, nel corpo, esso si converte solo in minima parte in acidi grassi omega-3 attivi, cioè in EPA e DHA; ancora peggiore è il fatto che assumere grandi quantità di ALA può interferire con il metabolismo del DHA a causa di un meccanismo di feedback negativo che riduce le concentrazioni di DHA nei tessuti.

Inoltre, a differenza dei grassi omega-3 preformati del pesce e dell’olio di pesce, l’ALA non esercita alcun effetto sui mediatori infiammatori.

Lo studio ha anche scoperto che a lungo termine gli acidi grassi omega-6, contenuti negli oli vegetali e in altre fonti, danneggiano la funzione renale perché si convertono in mediatori proinfiammatori che possono deteriorare i reni.
La buona notizia è che l’olio di pesce ricco di omega-3 può bloccare i danni causati da un eccesso di grassi omega-6.

Fonte in inglese: British Journal of Nutrition – Università di Cambridge