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Gli integratori di Omega-3 riducono il rischio di morte

Un team di ricercatori della Brown University negli Stati Uniti e appartenenti alla Southern Medical University in Cina  ha analizzato i dati di 427 678 uomini e donne di età compresa tra 40 e 69 anni residenti nel Regno Unito.

I partecipanti, che in partenza non dovevano presentare problemi cardiovascolari o neoplastici, sono stati seguiti dal 2006 fino alla fine del 2018 per verificarne lo stato di salute.

Il 31,2% dei partecipanti ha riferito di un uso abituale di integratori di olio di pesce, e la mortalità di questo gruppo durante i 14 anni dello studio è stata inferiore del 13% rispetto a coloro che non ne hanno fatto uso.

Il gruppo che ha utilizzato Omega-3 in particolare ha mostrato un rischio di mortalità inferiore del 16% per quanto riguarda le malattie cardiovascolari.

“Diversi meccanismi potrebbero spiegare i benefici derivati dalla supplementazione di olio di pesce”, affermano gli autori dello studio.
“In primo luogo, i risultati di diversi studi hanno indicato che l’utilizzo di integratori di Omega 3 ha effetti benefici sulla pressione arteriosa, trigliceridi plasmatici, e la frequenza cardiaca.
“In secondo luogo, diversi studi hanno dimostrato che gli Omega 3 possono migliorare la dilatazione arteriosa all’aumentare del flusso sanguigno, che è una misura della funzione endoteliale e della salute”, aggiungono gli autori.

Lo studio prosegue sottolineando la possibilità che gli Omega 3 possano possedere proprietà antiaritmiche che potrebbero essere clinicamente benefiche.

Infine, gli scienziati evidenziano ricerche precedenti che riportano la capacità dell’olio di pesce di ridurre la trombosi, oltre alle proprietà antinfiammatorie che potrebbero svolgere un ruolo preventivo nelle malattie cardiovascolari.

Riferimento (in inglese): studio pubblicato il 04/03/2020

Gli Omega-3 riducono il rischio di mortalità del 19%

Ormai sono molto noti i benefici degli Omega-3, soprattutto grazie alla loro azione antinfiammatoria, che aiuta a salvare molte vite da gravi problemi cardiovascolari, ma non solo.

I ricercatori australiani del Berghofer Medical Research Institute hanno seguito per 17 anni un gruppo di 1008 persone (uomini e donne con età dai 20 ai 69 anni), tenendo sotto controllo i loro livelli di Omega-3 nel sangue mediante isolamento del plasma e determinazione della composizione di acidi grassi del fosfolipide plasmatico isolato mediante cromatografia su strato sottile e successive analisi cromatografiche gas-liquido.

Al termine dei 17 anni di ricerca sono state comparate le analisi delle persone ancora in vita con quelle nel frattempo decedute.

I risultati hanno evidenziato come livelli plasmatici di Omega-3 più alti sono significativamente correlati ad un minore rischio di morte (di circa il 19%) per tutte le cause cliniche, non solo cardiovascolari.

Il mantenimento di un consumo regolare di Omega-3 è quindi essenziale per la protezione complementare e la gestione dei disturbi cronici, inclusa la riduzione del rischio di mortalità per tutte le cause.

Fonte in inglese: US National Library of Medicine – National Institutes of Health