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Depressione dopo vacanza? Gli Omega-3 ti aiutano

Apatia, stanchezza, tristezza e malumore: quando le giornate rilassanti in spiaggia o le rigeneranti passeggiate nei boschi sono solo un ricordo, ecco che si presenta puntuale il post-vacation blues, ovvero la temuta sindrome da rientro.

La sindrome da rientro è un disturbo dell’adattamento, che può fare la sua comparsa quando si passa da un periodo di relativo riposo a un periodo di impegni, tipicamente al rientro dalle vacanze.
I sintomi della sindrome da rientro sono giustificati dall’effetto dello stress sull’asse ipotalamo-ipofisi-surreni.
Gli eventi stressanti, che possono favorire la comparsa della sindrome sono legati alla ripresa delle normali attività a cui non si è più abituati.
L’allentamento delle tensioni tipico del periodo estivo aveva fatto in modo che questo delicato sistema si mettesse un po’ a riposo rispetto al ritmo abituale.
Il rientro alla vita normale, specie se repentino, costringe il sistema (in particolare i surreni) a un superlavoro, cui non è immediatamente pronto, e così diventa normale avere qualche difficoltà a rispondere alle esigenze della vita di sempre.

Per affrontare lo stress e la stanchezza da rientro, gli Omega 3, sono ottimi alleati.
Infatti gli Omega-3, regolando la produzione di serotonina e dopamina, favoriscono la calma, la coordinazione e l’equilibrio dell‘umore.
L’assunzione di Omega-3 migliora infatti molti sintomi tipici degli stati depressivi, quali:
– stati ansiosi
– tristezza
– mancanza di energie
– diminuzione della libido
– insonnia

Per migliorare i sintomi e’ consigliabile assumere 3 capsule di A-M B-Well PGFO oppure mezzo cucchiaino da tè di Liquid Gold al giorno in prossimità di un pasto principale per almeno 3 mesi, poiché gli effetti dell’integrazione saranno visibili progressivamente nel tempo.

Rischio di morte cardiaca ridotto del 30% con gli Omega-3

Gli scienziati della Midwest Biomedical Research e dellaJohns Hopkins University (USA), grazie a una meta analisi di ben 14 studi, hanno raccolto i dati di oltre 70.000 persone e hanno confrontato le frequenze degli eventi di morte cardiaca tra i soggetti che consumavano Omega-3come integratori o come farmaci e quelli di controllo che non ne facevano uso.

La ricerca, pubblicata sul Journal of Clinical Lipidology, ha evidenziato che il consumo di integratori alimentari di Omega-3 riduce il rischio di morte cardiaca fino al 30% in coloro che assumono almeno un grammo al giorno di Omega-3 EPA e DHA.

Questi dati suggeriscono come i supplementi di Omega-3 possono rappresentare una strategia efficace e priva di effetti collaterali per la prevenzione di malattie cardiache e della morte cardiaca improvvisa, che rappresenta da sola il 50% di tutti i decessi per malattie cardiovascolari.

Bruce Holub, professore emerito dell’università di Guelph (Canada), ha sottolineato come questa ricerca suggerisce che la maggior parte degli adulti potrebbe essere protetto dalla morte cardiaca improvvisa grazie ad un aumento del consumo di Omega-3.

Fonte in inglese: Journal of Clinical Lipidology

5 motivi salvavita per assumere Omega-3

omega-3Oltre 30 mila studi sugli Omega-3 mostrano i loro benefici in molti campi, dalla riduzione del rischio cancro alla salute degli occhi, del cervello, del sistema nervoso fino a quella della pelle e dei capelli.

Ma quali sono i 5 principali motivi salvavita riconosciuti dalla comunità medica che devono portarci a considerare di integrare con gli Omega-3 la nostra alimentazione?

 

  1. Riduzione del rischio di morte per problemi cardiaci. Dal 2004, ognuna delle tredici meta analisi che hanno raccolto i dati provenienti da numerosi studi su gli Omega-3, hanno trovato una significativa riduzione statistica della mortalità, dal 9 al 35%
  2. Diminuzione dei trigliceridi. Ben ventuno meta analisi dimostrano una riduzione dal 20 al 40% dei trigliceridi, un importante fattore di rischio cardiovascolare.
  3. Riduzione della pressione sanguigna. Tre meta analisi hanno evidenziato riduzione statisticamente significative della pressione sistolica e diastolica. Assumere Omega-3 è efficace quanto aumentare l’attività fisica, oppure ridurre il consumo di alcolici o sodio.
  4. Miglioramento dei fattori di rischi cardiaco. Gli Omega-3 mantengono i vasi sanguigni sani, e diminuiscono la frequenza cardiaca, riducendo così l’affaticamento cardiaco.
  5. Impatto positivo sulla salute pubblica. Un report del Global Burden of Disease ha stimato che bassi livelli di Omega-3 nell’alimentazione hanno portato globalmente nel 2013 a circa 1 milione di morti.

Per garantirti un apporto sufficiente di Omega-3, assumi ogni giorno 3 capsule di Omega-3 PGFO oppure 1 cucchiaino di Liquid Gold.

Ossa in salute con gli Omega-3

Le ricerche effettuate nel corso degli anni dimostrano che l’assunzione a lungo termine di Omega-3 può migliorare le proprietà strutturali e meccaniche delle ossa e può prevenire la perdita di tessuto osseo.

I ricercatori del Collaborating Center for Osteoporosis Prevention dell’Ospedale Universitario di Ginevra (Svizzera), grazie ad uno studio condotto sui cavie, hanno mostrato come 8 mesi di assunzione di Omega-3 permettano di aumentare fin quasi al 30% il volume del tessuto poroso presente all’interno delle vertebre, oltre che a aumentare anche il volume e lo spessore del tessuto osseo che avvolge il femore.

Un ulteriore studio di 24 settimane che ha coinvolto 79 donne sane in post-menopausa, ha mostrato come gli Omega-3 possano svolgere un importante ruolo di rafforzamento osseo con una dose relativamente bassa di soli 300 mg di Omega-3 al giorno (1 sola capsula di A-M B-Well ne contiene almeno il doppio, 600 mg).
Dalla ricerca si è visto che a lungo termine l’esercizio fisico aerobico (passeggiate e jogging tre volte a settimana), più Omega-3 (180 mg EPA + DHA 120 mg) ha avuto un effetto sinergico nell’aumentare la densità minerale ossea.

Una precedente ricerca aveva già evidenziato che alti livelli nel sangue di Omega-3 EPA comportano, sopratutto per gli uomini, una diminuzione del rischio di fratture da osteoporosi del 40%.

Nel loro insieme questi risultati indicano che assumere prolungatamente Omega-3 può aiutare a migliorare la salute delle ossa e combattere l’osteoporosi.

Fonti in inglese (PUBMED US National Library of Medicine – National Institutes of Health):
Studio n.1  Studio n.2  Studio n.3

Omega-3 per un cervello sano

Ricercatori della Columbia University e del Taub Institute di New York hanno presentato i risultati di uno studio che ha stabilito l’esistenza di una relazione tra alimentazione e demenza.

Grazie a un indice denominato INP (inflammation-related nutrient pattern), che si basa sulla combinazione di 24 nutrienti, gli studiosi hanno verificato l’impatto del cibo sul cervello.
Ad esempio, un’alimentazione ricca di nutrienti come gli Omega-3 fa ridurre l’INP mentre una dieta con limitata presenza di Omega-3 ne aumenta il valore.
Alti valori di INP significano una ridotta materia grigia nel cervello, associato a peggiori funzioni cognitive visivo-spaziali.

Le conclusioni dei ricercatori sono stati che un maggior consumo di nutrienti infiammatori (zuccheri, grassi saturi, alcol, sale) porta ad un peggioramento delle condizioni della materia grigia e possono favorire l’insorgenza di forme di demenza senile come l’Alzheimer.
Invece un’alimentazione ricca di elementi benefici come gli Omega-3, il calcio e alcune vitamine, come la E, la D, la B2 e la B5, abbassa l’indice INP e riduce il rischio di malattie.

Fonte in italiano: Blasting news

Omega-3 efficaci contro il cancro dell’intestino

Gli Omega-3 aumentano le possibilità di sopravvivere al tumore all’intestino.
A sostenerlo uno studio della Aberdeen University.
Tra i benefici vi sarebbe inoltre un’azione di contrasto alla diffusione delle cellule tumorali nel resto dell’organismo.

I ricercatori hanno valutato l’impatto degli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 una volta processati dalla digestione.
Per farlo sono stati analizzati i profili clinici di 650 pazienti affetti da tumore all’intestino.

La ricerca ha evidenziato che il processo digestivo degli Omega-3 favorisce la produzione di enzimi in grado di attaccare le cellule tumorali migliorando le probabilità di sconfiggere la malattia.
Inoltre chi mostrava i livelli più alti di Omega-3 (e minori di Omega-6) aveva indici di sopravvivenza migliori e una minore diffusione del tumore nel resto del corpo.

I risultati sono stati presentati sulla rivista British Journal of Cancer.
Come ha sottolineato il professor Graeme Murray, autore principale dello studio: “Le molecole che scaturiscono dalla digestione degli Omega-3 prevengono la diffusione del tumore dell’intestino.
I nostri risultati sono importanti perché evidenzia un nuovo percorso per comprendere la sopravvivenza dal cancro intestinale”.

Fonte in inglese: Aberdeen University.

Piu’ Omega-3 Meno Artrite Reumatoide

Un nuovo studio, diretto dalla dottoressa Sara K. Tedeschi, medico associato al prestigioso Brigham and Women’s Hospital di Boston, ha rilevato come il pesce possa aiutare a ridurre il dolore alle articolazioni ed il gonfiore caratteristici dell’artrite reumatoide.

La ricerca è stata presentata dal New York Times con un articolo dal titolo: “Il pesce come un medicinale per l’artrite reumatoide“.
Precedenti ricerche avevano già suggerito l’assunzione di supplementi di olio di pesce, ricco di acidi grassi Omega 3, dalle note proprietà antinfiammatorie, per alleviare il dolore articolare associato all’artrite reumatoide.

Anche questa ricerca ha messo in evidenza le proprietà antinfiammatorie degli Omega-3: le persone che consumavano pesce due volte a settimana presentavano minore dolore e gonfiore alle articolazioni rispetto a chi non ne consumava affatto.
Sembra inoltre che i grandi consumatori di pesce (più di due porzioni a settimana) abbiano una minor probabilità di sviluppare la malattia stessa.

“La grandezza dell’effetto” – ha dichiarato la dottoressa Tedeschi nell’intervista al New York Times – è rilevante, circa un terzo dell’effetto previsto con il trattamento farmacologico standard dell’artrite reumatoide con il methotrexate”.

Fonte in italiano: reumaonline.it
Fonti in inglese: New York Times – Studio scientifico

Omega-3 per Memoria e Apprendimento

Il ruolo dell’Omega-3 nella prevenzione della malattia di Alzheimer: uno studio con la SPECT
omega-3 Alzheimer

In un articolo pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, i ricercatori hanno scoperto che in  pazienti con  alti livelli di Omega-3, avviene un aumento del flusso sanguigno in specifiche aree del cervello legate alla memoria e alle capacità cognitive.

In particolare gli Omega-3 hanno dimostrato un’attività anti-amiloide (sostanza che si deposita nei tessuti come conseguenza di malattie croniche), anti-tau (tau è una proteina che si ritrova nelle placche cerebrali dei malati di Alzheimer) ed antinfiammatoria per il cervello.

Per verificarlo, 166 pazienti sono stati sottoposti a speciali controlli tramite la tecnica SPECT (tomografia ad emissione di fotone singolo).

Si è scoperto che l’afflusso sanguigno cerebrale, specie nelle aree adibite alla funzione mnemonica, era significativamente più efficiente ed elevata nei soggetti che presentavano livelli più alti di Omega-3.

Migliori anche i risultati nella soluzione dei test per valutarne lo stato neurocognitivo.

L’autore principale Daniel G. Amen, medico della Amen Clinics Inc. di Costa Mesa in California, aggiunge: “Questa è una ricerca molto importante perché mostra la correlazione tra livelli bassi di Omega-3 e riduzione del flusso sanguigno nelle regioni importanti per l’apprendimento, depressione, memoria e demenza“.

Fonte in inglese: Journal of Alzheimer’s Disease

Proteggi il tuo fegato con gli Omega-3

Gli Omega-3 producono benefici significativi sul metabolismo umano, in particolare sul fegato.

Il dato è emerso da uno studio condotto dall’ Università dell’Oregon in collaborazione con il Dipartimento dell’agricoltura del Governo statunitense, e da una ulteriore ricerca pubblicata su “Plos One”.

Le ricerche hanno dimostrato gli effetti biologici che i cosiddetti “grassi buoni” hanno sul metabolismo umano, evidenziando che gli Omega-3, se somministrati nelle stesse dosi consigliate per combattere il colesterolo e i trigliceridi, sono in grado di contrastare i danni provocati dagli eccessi di carne, zuccheri e grassi saturi, aumentando anche la sensibilità all’azione dell’ormone insulina.

Le virtù purificanti degli Omega-3 si fanno sentire in particolare a livello epatico, poiché colpiscono i meccanismi infiammatori e ossidativi alla base di alcune gravi malattie, come la fibrosi, la steatosi di origine non alcolica e le complicazioni legate al diabete.

Sia l’azione antinfiammatoria, sia la capacità di ridurre trigliceridi e colesterolo LDL proteggono le cellule del fegato dai tumori che potrebbero colpirlo.

I ricercatori consigliano di assumere dai 2 ai 4 grammi di Omega-3 al giorno, equivalenti a 4 capsule di A-M B-Well PGFO oppure a 1 cucchiaino da tè di Liquid Gold.

Fonti in italiano: Rai News
Fonti in inglese: Università dell’Oregon
Plos One

Menopausa: gli Omega-3 allungano e migliorano la vita

Oltre 30 mila studi scientifici dimostrano che gli Omega-3 svolgono un ruolo fondamentale per la salute umana.
I risultati evidenziano che un apporto adeguato di Omega-3 deve essere parte integrante di uno stile di vita sano, proprio come l’esercizio fisico e un’alimentazione ben bilanciata.

Gli effetti benefici degli Omega-3 sull’equilibrio ormonale si riflettono anche sui sintomi della menopausa.

Uno studio condotto presso l’Ospedale Ginecologico Sant’Anna di Torino ha dimostrato che gli Omega-3 sono efficaci nel controllo delle vampate di calore, sintomi tipici di questa fase della vita femminile.
Un ulteriore studio canadese ha confermato i risultati, rilevando che in sole 8 settimane utilizzando un integratore di Omega-3 è possibile ridurre del 55% questo disturbo.

Secondo una ricerca dell’Harvard Medical School di Boston (Stati Uniti) basta assumere per 8 settimane 2 grammi al giorno di Omega-3 per ridurre sia le vampate di calore che i sintomi della depressione.
Il trattamento è risultato efficace nel 70% delle pazienti e nel 45% dei casi i sintomi della depressione sono scomparsi.

Infine un recente studio, pubblicato sul Journal of Clinical Lipidology, ha coinvolto circa 6.500 donne in post menopausa.
Monitorando lo stato di salute delle partecipanti per circa 15 anni, i ricercatori hanno scoperto che le donne con una maggiore quantità di Omega-3 in circolazione nel sangue corrono un rischio di morire del 20% inferiore rispetto a quelle con meno Omega-3.
Questo beneficio si verifica solo con gli Omega-3 derivanti dal pesce, e non con quelli di origine vegetale.

Il tutto, sottolineano i ricercatori, senza che l’assunzione di questi nutrienti causi significativi effetti collaterali.

Fonti in inglese: Studio Ospedale S. Anna sulle vampate
Studio dell’Harvard Medical School di Boston su vampate e depressione
Studio sulla mortalità e Omega-3 in menopausa