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Omega 3, il carburante del cervello

Un nuovo studio effettuato da alcuni cardiologi dell’ Harvard Medical School di Boston, ha evidenziato che l’utilizzo di un integratore di Omega-3 per 30 mesi porta ad un netto miglioramento delle funzioni cerebrali.

Lo studio ha incluso 250 persone affette da malattia coronarica ma senza patologie al cervello (la coronaropatia, che rappresenta una delle principali cause di morte, è un fattore di rischio per la demenza in quanto riduce il flusso sanguigno all’encefalo).

Per 30 mesi, la metà dei partecipanti ha assunto integratori di Omega-3; mentre l’altra metà una sostanza inerte (placebo). 

Il gruppo che ha assunto gli integratori ha mostrato miglior coordinamento, velocità di reazione e memoria sia dopo un anno che dopo 30 mesi, rispetto al gruppo di controllo.

“Altri ricercatori hanno esaminato gli acidi grassi Omega-3 nelle persone che presentavano già deficit cognitivo o demenza”, ha dichiarato la dott.ssa Francine Welty, cardiologa della Harvard Medical School. “Ma le persone che abbiamo esaminato erano cognitivamente sane, quindi nella ricerca si è evidenziato un beneficio dagli acidi grassi Omega-3 anche prima che inizi il declino cognitivo.”

La dott.ssa Welty ha affermato che nello studio è stata utilizzata la più alta dose di Omega-3 approvata dalla Food and Drug Administration (3,3 g al giorno di EPA e DHA).

La ricerca è stata pubblicata dalla prestigiosa American Heart Association.

Fonte in inglese: American Heart Association

Omega-3 per Memoria e Apprendimento

Il ruolo dell’Omega-3 nella prevenzione della malattia di Alzheimer: uno studio con la SPECT
omega-3 Alzheimer

In un articolo pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, i ricercatori hanno scoperto che in  pazienti con  alti livelli di Omega-3, avviene un aumento del flusso sanguigno in specifiche aree del cervello legate alla memoria e alle capacità cognitive.

In particolare gli Omega-3 hanno dimostrato un’attività anti-amiloide (sostanza che si deposita nei tessuti come conseguenza di malattie croniche), anti-tau (tau è una proteina che si ritrova nelle placche cerebrali dei malati di Alzheimer) ed antinfiammatoria per il cervello.

Per verificarlo, 166 pazienti sono stati sottoposti a speciali controlli tramite la tecnica SPECT (tomografia ad emissione di fotone singolo).

Si è scoperto che l’afflusso sanguigno cerebrale, specie nelle aree adibite alla funzione mnemonica, era significativamente più efficiente ed elevata nei soggetti che presentavano livelli più alti di Omega-3.

Migliori anche i risultati nella soluzione dei test per valutarne lo stato neurocognitivo.

L’autore principale Daniel G. Amen, medico della Amen Clinics Inc. di Costa Mesa in California, aggiunge: “Questa è una ricerca molto importante perché mostra la correlazione tra livelli bassi di Omega-3 e riduzione del flusso sanguigno nelle regioni importanti per l’apprendimento, depressione, memoria e demenza“.

Fonte in inglese: Journal of Alzheimer’s Disease

Omega-3 per il quoziente intelettivo dei bambini

omega3-bambiniGli Omega-3 possono aiutarci a mantenere i nostri bambini concentrati e vigili durante la giornata scolastica, ed aiutarli a ricordare meglio le nozioni appena imparate.

Integrare l’alimentazione dei bambini con olio di pesce, ricco di Omega-3, aiuta infatti a potenziare il loro quoziente intellettivo (QI), come dimostra una meta-analisi pubblicata dai ricercatori della New York University.

Il team di ricercatori ha valutato l’effetto di supplementi tradizionali raccomandati alle donne in gravidanza, alle neo mamme e ai loro bambini.

Mentre ferro e vitamina B1 sono risultati inefficaci, gli Omega-3 EPA e DHA hanno portato un miglioramento del quoziente intellettivo (QI) dei bambini di ben 3,5 punti.  

La spiegazione dei ricercatori è che gli Omega-3 forniscono la materia prima, che l’organismo non è in grado di produrre da solo, indispensabile per le cellule nervose.

Liquid Gold, l’olio di pesce ultrapurificato ad alta concentrazione aromatizzato agli agrumi certificato Ifos, e’ l’ideale per coloro che hanno difficoltà di deglutire le capsule, come i bambini. Ed e’ anche conveniente: ogni flacone, a parita’ di prezzo con PGFO capsule, contiene il 30% di olio di pesce in piu’.

Fonte: Perspectives on Psychological Science

 

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Migliora la memoria del 20% con gli omega-3

Uno studio pubblicato recentemente sull’American Journal of Clinical Nutrition ha dimostrato che gli omega-3 (in particolare il DHA) migliorano considerevolmente la memoria.

Lo studio è stato effettuato su 176 persone con età compresa tra i 18 ed i 45 anni.

Il gruppo dei volontari che ha assunto integratori di omega-3 per 6 mesi ha migliorato in modo significativo le perfomance mnemoniche.

Gli uomini hanno migliorato del 20% le prestazioni della memoria a breve termine, mentre le donne hanno manifestato benefici soprattutto sulla memoria a lungo termine.

Questa scoperta rinforza precedenti studi nei quali era stato evidenziato come gli omega-3 proteggono il cervello dall’invecchiamento precoce e aiutano a prevenire malattie degenerative come l’Alzheimer.

Ti ricordo che gli integratori di omega-3 A-M B-Well contengono omega-3 DHA nella forma di trigliceride naturale (TG) ad alta biodisponibilità.

Fonte in inglese: American Journal of Clinical Nutrition

 

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Cervello piu’ grande con gli Omega-3

omega-3 e cervello

Gli omega-3 migliorano capacità cognitive e volume del cervello.

E’ questa la conclusione cui è giunto un gruppo di ricercatori dell’Università di Uppsala (Svezia).
I risultati dei loro studi, che hanno coinvolto 252 uomini e donne, sono stati pubblicati sulla rivista Age.

Gli Omega-3, soprattutto il DHA, sono nutrienti molto importanti per la salute del sistema nervoso. La quantità di questo acido grasso a livello del cervello è molto elevata.
Qui il DHA svolge un ruolo fondamentale sia per la struttura, sia per le funzioni dei neuroni e la produzione di nuove cellule nervose. Diversi studi hanno dimostrato che questo Omega-3 influenza le capacità cognitive e di attenzione, quelle visive e il comportamento.

Non solo, il DHA svolge un ruolo importante anche in alcuni disturbi psichiatrici e protegge i neuroni dagli effetti dannosi della malattia di Alzheimer.
I partecipanti alla ricerca con le maggiori capacità cognitive assumevano circa 1 g di EPA e DHA al giorno, una quantità circa 10 volte maggiore rispetto, ad esempio, al consumo di Omega-3 medio di un abitante degli Stati Uniti.

Fonte in inglese: PubMed

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Stai danneggiando il tuo cervello senza saperlo?

Il Journal of Physiology ha reso noti i risultati di una ricerca condotta dall’ UCLA (Università della California) dove si dimostra come gli omega-3 siano in grado di contrastare gli effetti di una cattiva alimentazione sul cervello, in particolare per quanto riguarda memoria e apprendimento.

Il team dell’ UCLA si è concentrato sull’alto contenuto di fruttosio dello sciroppo di mais, un dolcificante poco costoso che è comunemente aggiunto a livello industriale a molti prodotti alimentari (bevande analcoliche, condimenti, alimenti per l’infanzia, dolci, cereali, biscotti, snacks, yogurt, sport drinks, ecc.).

Un americano medio, secondo il dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, consuma mediamente più di 20 chili all’anno di questo particolare zucchero senza nemmeno saperlo.

Il prof. Gomez-Pinilla (primario di neurochirurgia presso la David Geffen School of Medicin) ed il suo team hanno studiato due gruppi di cavie che hanno consumato una soluzione di fruttosio in acqua per sei settimane.

Il secondo gruppo ha ricevuto anche acidi grassi omega-3 sotto forma di acido docosaesaenoico (DHA), che protegge contro i danni alle sinapsi – le connessioni chimiche tra le cellule cerebrali che consentono la memoria e l’apprendimento.

L’omega-3 DHA è essenziale per la capacità delle cellule cerebrali di trasmettersi i segnali,” ha detto Gomez-Pinilla. “Questo è il meccanismo che rende possibili l’apprendimento e la memoria. Il nostro corpo non può produrre abbastanza DHA, quindi deve essere integrato attraverso la nostra alimentazione.”

Al termine dello studio i ricercatori hanno verificato che gli animali a cui non era stato somministrato l’omega-3 DHA erano più lenti, avevano problemi a pensare con chiarezza e ricordare il percorso che avevano imparato sei settimane prima.

“Mangiare un alto contenuto di fruttosio a lungo termine altera la capacità del cervello di apprendere e ricordare le informazioni. Ma l’aggiunta di acidi grassi omega-3 ai vostri pasti può aiutare a minimizzare i danni.

Il prof. Gomez-Pinilla consiglia a di assumere 1 grammo di DHA al giorno.

I nostri risultati suggeriscono che il consumo di omega-3 DHA protegge regolarmente il cervello dagli effetti nocivi del fruttosio“, ha detto Gomez-Pinilla. “E ‘come accumulare denaro in banca. Se si vuole costruire una riserva per il nostro cervello da usare per combattere le malattie future”.

Ti ricordo che sia A-M B-Well PGFO in capsule che Liquid Gold sono una fonte di omega-3 DHA, citato in questo studio. 1 grammo di DHA equivale a 5 capsule oppure 1 cucchiaino da 5 ml di Liquid Gold.

Fonte in inglese: Journal of Physiology

 

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Hai sintomi da carenza di Omega-3?

Hai una pelle secca, facilmente irritabile e soggetta ad infiammazioni?
Hai problemi di memoria, difficoltà nella concentrazione e ridotta capacità di attenzione, tendenza alla depressione?
Sei facilmente irritabile e soggetto a fame nervosa?

Tutti questi disturbi possono essere dovuti ad una carenza di omega-3 nel tuo organismo.

Migliaia di studi scientifici hanno dimostrato come gli omega-3 apportino molteplici benefici all’organismo, ma spesso purtroppo l’alimentazione non è così varia e bilanciata come dovrebbe, e l’apporto di questi preziosi nutrienti può essere insufficiente.
Ad esempio una carenza di omega-3 DHA (fondamentale per il funzionamento delle cellule nervose) può manifestarsi con problemi nel campo della memoria e dell’umore.
Alcune ricerche sul sistema nervoso di persone suicide od affette da depressione hanno mostrato una carenza di DHA rispetto alle persone sane.

Gli omega-3 di tipo EPA hanno invece un effetto antinfiammatorio e migliorano la circolazione sanguigna, in modo che le sostanze nutritive vengano distribuite in tutto il corpo, con effetti evidenti ad esempio sulla pelle.
Pochi omega-3 nell’alimentazione portano inoltre a una tendenza ad ingrassare e ad attacchi di fame nervosa.

Se soffri di uno dei sintomi descritti sopra prova a variare la tua alimentazione in modo da assumere almeno 2,5 g di omega-3 al giorno, ma se questo ti risulta difficile puoi utilizzare un integratore che risponde ai più elevati standard di Purezza, Sicurezza, ed Efficacia come A-M B-Well PGFO capsule e Liquid Gold.

Entrambi i prodotti contengono minimo il 60% di omega-3 EPA e DHA con rapporto ottimale 40:20.

 

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Omega-3 per una buona memoria

Gli omega-3 non solo abbassano il rischio di ictus, ma assicurano anche una memoria più lucida: lo sostiene uno studio condotto presso l’Easton Center for Alzheimer’s Disease Research dell”University of California’ (Los Angeles) e pubblicato sulla rivista Neurology.

Per lo studio sono state esaminate 1.575 persone con un’età media di 67 anni.
I candidati sono stati sottoposti a risonanza magnetica del cervello e ad alcuni test che misuravano la loro capacità mentale. Inoltre sono stati monitorati la massa corporea e i livelli di acidi grassi omega-3 nel sangue.

Da questi esami è risultato che i pazienti con i più bassi livelli ematici di acidi grassi omega-3 evidenziavano un più basso volume cerebrale e punteggi più bassi nei test volti a valutare la memoria visiva, la capacità di elaborazione e il pensiero astratto.

Le persone con livelli più bassi di omega-3, in particolare l’acido docosaesaenoico (Dha) e l’acido eicosapentaenoico (Epa), nel sangue – afferma Zaldy S. Tan, autore della ricerca – hanno un volume cerebrale inferiore equivalente a circa due anni di invecchiamento della struttura cerebrale“.

Fonte in inglese:
American Academy of Neurology

 

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Omega-3 contro l’Alzheimer e per la memoria

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La ricetta per una memoria di ferro?

Ridurre le calorie del 30 per cento e integrare la dieta con una giusta dose di acidi grassi come gli omega 3 contenuti soprattutto nel pesce. Una formula che a quanto pare vale soprattutto per chi ha superato la sessantina secondo lo studio pubblicato oggi sulla rivista Pnas da un gruppo di neurologi dell`Università di Munster, in Germania.

 

Le misure della salute. La ricerca è stata condotta su 49 persone, uomini e donne con un`età media di 60 anni, tutti con un indice di massa corporea di 28, ovvero nella fascia che indica il sovrappeso. L`indice di massa corporea (IMC) è un parametro di semplice calcolo che si ottiene dividendo il peso per il quadrato della propria altezza. Ad esempio, una donna che pesa 63 chili ed è alta 1 metro e 68 (al quadrato 2,8224) ricaverà l`IMC dividendo 63 per 2,8224 ottenendo un indice di massa corporea di 22,32, nella fascia di normalità. La forbice tra 18,5 e 24,9 indica un IMC regolare, da 25 a 29,9 sovrappeso, da 30 in su i vari gradi di obesità, sino alle forme patologiche.

 

La ricerca. Gli studiosi si sono concentrati sugli effetti che troppi grassi hanno sulle funzioni cognitive e hanno osservato che il gruppo di persone sottoposte ad un regime alimentare con porzioni ridotte, un minor apporto di calorie del 30 per cento, ma una dieta mai inferiore alle 1200 calorie, dopo tre mesi mostravano di ricordare di più e meglio.

 

Memo-magazzini più capienti. Sul perché la riduzione di peso abbia delle ripercussioni evidenti sull`attività cerebrale gli studiosi non sono concordi. La ragione potrebbe essere il miglioramento delle prestazioni di ippocampo e corteccia prefrontale, parti del cervello che immagazzinano, organizzano e recuperano l`informazione. Ci vorranno ulteriori studi più estesi per dare ragione a questa tesi, per ora i medici si sono concentrati su alcune sostanze che possono migliorare la salute del cervello.
Ad esempio aggiungere all`alimentazione un integratore a base di olio di pesce ricco in omega 3 avrebbe effetti positivi sulla riduzione degli stati infiammatori dei centri nervosi, offrendo uno scudo supplementare ai rischi di patologie degenerative come l`Alzheimer.

La riduzione dell`apporto calorico avrebbe un`influenza decisiva “sulla salute pubblica, aiutando a prevenire il declino cognitivo dovuto a invecchiamento”, ha commentato uno degli autori, Agnes Floel, neurologa dell`Ateneo tedesco.

Fonte: Sito del Sole 24 Ore

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