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Gli Omega-3 sono meglio dei farmaci?

E’ interessante notare che gli acidi grassi omega-3 sono stati trovati più efficaci, nella maggior parte dei casi, dei primi tre farmaci prescritti negli Stati Uniti, oltre ad essere più sicuri e meno costosi.

Gli americani spendono circa 30 miliardi di dollari all’anno per le tre prime classi di farmaci (antidepressivi, farmaci per la pressione alta, anti-dolorifici), mentre spendono solo 300 milioni per supplementi di olio di pesce.

Come tutti i farmaci, anche questi tre tipi possono essere pericolosi, non solo perché curano solamente i sintomi ma non le cause della malattia, ma anche per gli effetti collaterali che a volte possono anche essere molto dannosi, e richiedere l’utilizzo di altri farmaci per contrastarne gli effetti negativi. Alcuni di questi medicinali, come il Vioxx, sono stati anche tolti dal mercato perché provocavano infarti e ictus.

Purtroppo ancora poche persone si rendono conto che esistono alternative più sicure e naturali per affrontare la depressione, la pressione alta ed il dolore da infiammazione senza ricorrere a farmaci. Una delle migliori e sicure alternative è di mangiare pesce ricco di omega-3 come il salmone, le aringhe, le sardine o il tonno almeno due o tre volte alla settimana, oppure ricorrere ad un integratore di omega-3 di elevata qualità.

Molti studi hanno dimostrato che nelle persone depresse i livelli di omega-3 nel sangue sono significativamente bassi (Journal of Affective Disorders, Vol.. 26, No. 38, 35-46), mentre l’utilizzo di integratori di omega-3 ha dimostrato notevoli benefici in appena tre settimane di trattamento (American Journal of Psychiatry, vol. 159:477-479). Inoltre, altri studi evidenziano come gli acidi grassi omega 3 possono essere un efficace trattamento per il disturbo bipolare (Archives of General Psychiatry, vol. 56 n. 5) e per il disturbo di personalità borderline (American Journal of Psychiatry, vol. 160:167 — 169).

L’olio di pesce ha dimostrato di essere altamente efficace nella riduzione della pressione arteriosa. Questo è uno dei principali motivi per cui l’American Heart Association (AHA) e l’US National Institutes of Health (NIH) raccomandano a tutti di mangiare pesce almeno un paio di volte a settimana, e consigliano alle persone con sintomi di malattie cardiache (ad esempio, la pressione arteriosa alta) di assumere ogni giorno integratori di olio di pesce che forniscano almeno un grammo di omega 3 (EPA e DHA).

Sapevi che è stato dimostrato da centinaia di studi in tutto il mondo che gli omega-3 sono uno dei più potenti ed efficaci anti-infiammatori esistenti in natura?

Gli omega-3 infatti sono la più sicura ed efficace delle cure naturali per alleviare il dolore da mal di testa così come l’artrite infiammatoria rispetto ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come Voltaren, Brufen, Moment, Aleve e altri (Arthritis and Rheumatism, Vol. 38: 1107-14). In molti degli studi scientifici esaminati, i pazienti sono stati in grado di ridurre notevolmente e persino eliminare completamente i farmaci dopo l’avvio un programma di trattamento a base di omega 3.

Quindi prima di iniziare un trattamento con uno di questi farmaci o se si stanno già utilizzando, il consiglio è di mangiare più pesce, oppure di integrare l’alimentazione con omega-3. Potresti avere gli stessi risultati, evitare gli effetti collaterali e nel contempo risparmiare un sacco di soldi.

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L’olio di pesce puo’ prevenire il cancro al seno?

L’olio di pesce puo’ prevenire o ridurre il rischio di cancro al seno?

Un articolo sul Journal of Nutrition ha puntualizzato gia’ da tempo come molti studi su animali mostrino che l’olio di pesce rallenta la crescita del tumore, inibisce il diffondersi delle cellule cancerose in altre parti del corpo, aumenta la risposta alle medicine chemioterapiche e previene la cachessia (grave deperimento organico collegato al cancro che uccide il 40% dei pazienti affetti da tumore).

Ulteriori buone notizie vengono da uno studio pubblicato nel giugno 2009 il quale ha mostrato che un’alimentazione ricca di acidi grassi omega-3 riduce il rischio di cancro al seno.

Tra le partecipanti allo studio coloro che hanno ingerito una media di 101 mg di EPA e 213 mg di DHA al giorno hanno avuto un rischio molto piu’ basso di sviluppare un cancro al seno rispetto al gruppo che ha ingerito una quantita’ minore di omega-3. Questi risultati suggeriscono che un consumo elevato di omega-3 e’ associato ad un basso rischio di cancro al seno.

Se nella vostra alimentazione non e’ presente il pesce ogni giorno oppure siete preoccupati dei livelli di contaminanti e inquinanti nel pesce, dovreste sicuramente valutare l’assunzione un integratore di omega-3 di grado farmaceutico!

 

Riferimenti in lingua inglese:

 http://jn.nutrition.org/cgi/content/abstract/132/11/3508S

 http://www.biomedcentral.com/1471-2407/9/216 

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Omega-3 contro l’Alzheimer e per la memoria

Omega-3 contro l’Alzheimer e per la memoria

La ricetta per una memoria di ferro?

Ridurre le calorie del 30 per cento e integrare la dieta con una giusta dose di acidi grassi come gli omega 3 contenuti soprattutto nel pesce. Una formula che a quanto pare vale soprattutto per chi ha superato la sessantina secondo lo studio pubblicato oggi sulla rivista Pnas da un gruppo di neurologi dell`Università di Munster, in Germania.

 

Le misure della salute. La ricerca è stata condotta su 49 persone, uomini e donne con un`età media di 60 anni, tutti con un indice di massa corporea di 28, ovvero nella fascia che indica il sovrappeso. L`indice di massa corporea (IMC) è un parametro di semplice calcolo che si ottiene dividendo il peso per il quadrato della propria altezza. Ad esempio, una donna che pesa 63 chili ed è alta 1 metro e 68 (al quadrato 2,8224) ricaverà l`IMC dividendo 63 per 2,8224 ottenendo un indice di massa corporea di 22,32, nella fascia di normalità. La forbice tra 18,5 e 24,9 indica un IMC regolare, da 25 a 29,9 sovrappeso, da 30 in su i vari gradi di obesità, sino alle forme patologiche.

 

La ricerca. Gli studiosi si sono concentrati sugli effetti che troppi grassi hanno sulle funzioni cognitive e hanno osservato che il gruppo di persone sottoposte ad un regime alimentare con porzioni ridotte, un minor apporto di calorie del 30 per cento, ma una dieta mai inferiore alle 1200 calorie, dopo tre mesi mostravano di ricordare di più e meglio.

 

Memo-magazzini più capienti. Sul perché la riduzione di peso abbia delle ripercussioni evidenti sull`attività cerebrale gli studiosi non sono concordi. La ragione potrebbe essere il miglioramento delle prestazioni di ippocampo e corteccia prefrontale, parti del cervello che immagazzinano, organizzano e recuperano l`informazione. Ci vorranno ulteriori studi più estesi per dare ragione a questa tesi, per ora i medici si sono concentrati su alcune sostanze che possono migliorare la salute del cervello.
Ad esempio aggiungere all`alimentazione un integratore a base di olio di pesce ricco in omega 3 avrebbe effetti positivi sulla riduzione degli stati infiammatori dei centri nervosi, offrendo uno scudo supplementare ai rischi di patologie degenerative come l`Alzheimer.

La riduzione dell`apporto calorico avrebbe un`influenza decisiva “sulla salute pubblica, aiutando a prevenire il declino cognitivo dovuto a invecchiamento”, ha commentato uno degli autori, Agnes Floel, neurologa dell`Ateneo tedesco.

Fonte: Sito del Sole 24 Ore

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La depressione si previene con gli Omega 3

Gli omega 3, gli acidi grassi essenziali contenuti in questi alimenti, sono infatti efficaci anche per `dribblare´ alcuni disturbi psichici. Lo dimostra uno studio condotto da ricercatori francesi dell’Istituto nazionale per la ricerca agronomica (Inra) che hanno approfondito, in diverse ricerche, le potenzialità di queste sostanze già conosciute per gli effetti benefici sul sistema cardiovascolare.

Secondo i ricercatori, questi acidi grassi -contenuti anche negli oli di oliva, soia e girasole- sarebbero in grado di prevenire, oltre alla depressione, persino i disturbi bipolari.

Lo conferma un’analisi dell’istituto francese di tutti gli studi sull’argomento negli ultimi 12 anni, che mette in relazione il livello di `omega´ assunti e diverse forme di depressione, da quella post-partum (studio Usa 2003) a quella dei pazienti ospedalizzati a rischio suicidio (studio cinese 2004).

Un’altro studio dell’Inra, eseguito sui topi, ha dimostrato che gli animali privati di omega 3 risultavano più stressati, ansiosi e memorizzavano meno informazioni.

Il consiglio degli scienziati è «mangiare pesce almeno tre volte la settimana», inserire nella dieta noci e oli ricchi di questi grassi o utilizzare integratori ad hoc.

Fonte: Il Secolo XIX 28 gennaio 2010

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Gli Omega-3 riducono le infiammazioni

L’olio di pesce riduce le infiammazioni e accorcia la degenza in ospedale: e’ quanto emerge da uno studio realizzato dai ricercatori dell’Universita’ di Southampton, nel Regno Unito, guidati da Philip Calder e pubblicato sulla rivista BioMed Central’s, da cui emergono le proprieta’ anti-sepsi degli acidi grassi omega-3.

Lo studio e’ stato condotto su 23 pazienti affetti da sepsi e ricoverati nell’Hospital Padre Ame’rico di Penafiel, in Portogallo.

Calder e colleghi hanno rilevato che i 13 pazienti trattati con l’olio di pesce avevano, alla fine del trattamento, piu’ bassi livelli di agenti infiammatori nel sangue e una migliore funzione polmonare, e hanno lasciato l’ospedale prima degli altri 10 pazienti, sottoposti invece a un normale regime alimentare senza integrazioni di omega-3.
Fonte: Agenzia ASCA
Fonte inglese: sciencedaily.com

 

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Omega 3: L’Elisir di Giovinezza per la Salute Cardiovascolare e la Longevità

Introduzione:


Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha posto l’attenzione sugli straordinari benefici degli omega 3, i grassi acidi presenti in abbondanza in vari tipi di pesce. Uno studio condotto presso l’Università della California a San Francisco ha sollevato l’interessante ipotesi che gli omega 3 possano essere considerati un vero e proprio “elisir” di giovinezza. In questo articolo, esploreremo le scoperte di questo studio e approfondiremo come gli omega 3 possano influenzare positivamente la nostra salute cardiovascolare, la longevità e persino la struttura cromosomica.

Omega 3 e Telomeri: Una Connessione Cruciale:


Il Dr. Ramin Farzaneh-Far e il suo team hanno esaminato attentamente la relazione tra omega 3 e telomeri, le estremità terminali dei cromosomi responsabili della loro stabilità e durata. Il loro studio coinvolgeva 608 pazienti con malattie cardiovascolari, e i risultati sono stati sorprendenti. Coloro che avevano consumato una maggiore quantità di pesce negli ultimi cinque anni mostravano telomeri più lunghi e meno consumati, suggerendo un legame diretto tra l’assunzione di omega 3 e la conservazione dell’integrità cromosomica.

Studio Clinico: Omega 3 e Telomeri nei Partecipanti Sovrappeso:


Il team di ricerca ha coinvolto 106 soggetti in buona salute ma con sovrappeso e uno stile di vita sedentario. Divisi casualmente in tre gruppi, hanno seguito un trial di 4 mesi. Un gruppo ha ricevuto un supplemento giornaliero di 2,5 g di Omega-3, un altro di 1,5 g, mentre il terzo gruppo ha assunto un placebo inerte. L’analisi dei cromosomi ha rivelato un aumento significativo della lunghezza dei telomeri nei gruppi che hanno assunto gli omega 3, mentre nel gruppo placebo si è osservata una diminuzione.

Il Legame tra Omega 3, Riduzione dello Stato Ossidativo e Longevità:


Gli omega 3 non solo hanno dimostrato di influenzare positivamente la lunghezza dei telomeri ma anche di ridurre lo stato ossidativo. Questo è particolarmente rilevante, poiché lo stress ossidativo è collegato a molte malattie legate all’invecchiamento. I risultati indicano che l’incremento di omega 3 potrebbe contribuire a una maggiore longevità, aumentando le possibilità di recupero dopo un infarto, riducendo il declino mentale legato all’età e prevenendo modifiche oculari che potrebbero portare a problemi di vista.

Conferme da Studi su Modelli Animali:


Per consolidare ulteriormente l’ipotesi, studi su modelli animali hanno confermato che le cavie alimentate con omega 3 vivono circa un terzo più a lungo rispetto a quelle che non ricevono queste sostanze nella dieta. Questi risultati, sebbene su animali, forniscono un supporto significativo all’idea che gli omega 3 possano giocare un ruolo cruciale nella promozione della longevità.

Conclusioni:


In conclusione, gli omega 3 si profilano sempre più come un alleato fondamentale per la nostra salute cardiovascolare e la nostra longevità. L’associazione tra l’assunzione di omega 3, la conservazione dei telomeri e la riduzione dello stress ossidativo apre nuove prospettive sulla prevenzione di malattie legate all’invecchiamento. Considerare l’integrazione di omega 3 nella nostra dieta potrebbe essere un passo significativo verso un futuro più sano e duraturo.

 

Se la tua alimentazione è carente di Omega-3, con una sola capsula di A-M B-Well Omega-3 ti assicuri ben 600 mg di Omega-3 EPA e DHA ad alta biodisponibilità e certificati da IFOS per purezza, concentrazione, freschezza e radioattività.
Un solo cucchiaino da tè di Liquid Gold apporta invece ben 3000 mg di Omega-3 EPA e DHA.
Se volessi provare ad ottenere quella quantità solo dal cibo, finiresti per mangiare un pesce (intero) al giorno.

Omega 3 e Gestione del Peso: Una Prospettiva Nutrigenomica

 

Introduzione:

L’obesità, spesso definita come la malattia del benessere, è un problema diffuso a livello globale, colpendo individui di diverse nazionalità e fasce d’età. Mentre una cattiva alimentazione può essere un fattore determinante, è importante notare che esistono molteplici cause di questa condizione complessa. In questo articolo, esploreremo il ruolo degli omega 3 nel contesto dell’obesità, concentrandoci sulle loro proprietà nutrigenomiche e sulle potenziali influenze sulla trigliceridemia e sulla massa adiposa.

Gli Omega 3 e la Trigliceridemia:

Uno degli aspetti chiave nella gestione dell’obesità è la regolazione dei livelli di trigliceridi nel corpo. Gli omega 3, acidi grassi essenziali presenti in alcuni alimenti, sono stati oggetto di studio per la loro capacità di influenzare positivamente la trigliceridemia. Ciò avviene attraverso proprietà nutrigenomiche, ossia la capacità di questi acidi grassi di penetrare il nucleo cellulare e modulare l’espressione genica.

Meccanismi Nutrigenomici e Controllo Genico:

I ligandi specifici, come gli omega 3 assunti con la dieta, penetrano nei nuclei delle cellule di vari tessuti, attivando o inibendo recettori nucleari. Questi recettori, a loro volta, regolano l’espressione di geni specifici. Questo processo può influenzare la massa adiposa, riducendo il rischio di ipertrofia (aumento del volume delle cellule adipose) e inibendo la proliferazione cellulare.

Effetti Antiproliferativi degli Omega 3:

Sebbene gli omega 3 siano stati associati all’inibizione della proliferazione cellulare nel tessuto adiposo, le modalità precise di questo effetto antiproliferativo sono ancora oggetto di studio. Tuttavia, emerge chiaramente che questi acidi grassi possono giocare un ruolo significativo nella regolazione del numero e del volume delle cellule adipose.

Supplementazione, Dieta e Attività Fisica:

Studi condotti in associazione con una dieta ipocalorica e l’esercizio fisico hanno esaminato gli effetti della supplementazione con omega 3 sull’obesità. I dati emersi da analisi e test hanno mostrato risultati promettenti. I soggetti che hanno integrato gli omega 3 hanno sperimentato una determinante perdita di peso e una riduzione significativa della circonferenza dei fianchi. Questi risultati suggeriscono che la combinazione di una corretta integrazione di omega 3, una dieta bilanciata e l’attività fisica può contribuire positivamente alla gestione del peso.

Conclusioni:

In conclusione, gli omega 3 emergono come protagonisti nella lotta contro l’obesità, influenzando la trigliceridemia e la massa adiposa attraverso meccanismi nutrigenomici. Mentre ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno i dettagli di questi processi, i dati attuali indicano chiaramente che la supplementazione con omega 3, in combinazione con uno stile di vita sano, può offrire benefici significativi nella gestione del peso. Integrare consapevolmente gli omega 3 nella dieta potrebbe essere una strategia chiave per promuovere il benessere e prevenire le sfide legate all’obesità.

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Omega 3 e Buon Umore: Il Potere della Nutrizione sul Sistema Nervoso

Introduzione:

Vivere una vita equilibrata e soddisfacente è un obiettivo che tutti noi cerchiamo di raggiungere, e l’umore svolge un ruolo cruciale in questo processo. Stress e tensioni quotidiane possono incidere pesantemente sul nostro benessere emotivo, ma cosa succede quando consideriamo il ruolo degli omega 3 nel mantenere il nostro sistema nervoso in salute? In questo articolo, esploreremo gli effetti positivi degli omega 3 sull’umore e sulle funzioni cognitive, basandoci su studi scientifici che evidenziano l’importanza di integrare questi acidi grassi essenziali nella nostra dieta quotidiana.

Il Collegamento tra Omega 3 e Sistema Nervoso:

Recenti studi hanno rivelato un legame significativo tra l’assunzione di omega 3 e l’attività del sistema nervoso. In un esperimento condotto su soggetti sani, divisi in due gruppi distinti, è emerso chiaramente l’impatto positivo dell’integrazione di omega 3 nella dieta. Mentre il primo gruppo ha ricevuto una supplementazione di omega 3, il secondo gruppo è stato somministrato un placebo a base di olio d’oliva. I risultati sorprendenti hanno indicato miglioramenti significativi nelle capacità cognitive e reattive del primo gruppo, suggerendo un ruolo fondamentale degli omega 3 nel sostenere la salute del sistema nervoso.

Effetti Positivi sul Profilo Psicologico:

L’analisi degli effetti umorali è stata parte integrante di questa ricerca, utilizzando il Poms (Profilo dello Stato dell’Umore). Questo test ha permesso agli scienziati di valutare non solo le funzioni cognitive ma anche il profilo psicologico dei partecipanti. Le risposte fornite alle domande relative alle sensazioni hanno rivelato un interessante cambiamento nelle percezioni dell’umore dopo l’assunzione di omega 3. I partecipanti hanno segnalato un aumento della sensazione di vigore, accompagnato da una significativa riduzione delle sensazioni negative. Questo suggerisce che gli omega 3 non solo influenzano positivamente le funzioni cognitive, ma possono anche contribuire a promuovere un equilibrio emotivo.

Come Integrare Omega 3 nella Dieta:

Ora che abbiamo compreso l’importanza degli omega 3 per la salute del sistema nervoso e dell’umore, è essenziale esplorare le fonti alimentari di questi acidi grassi essenziali. I pesci grassi, come il salmone e le sardine, sono ricchi di omega 3. Tuttavia, se la dieta non fornisce sufficienti quantità di questi pesci, l’uso di integratori di alta qualità può essere una soluzione efficace.

Conclusioni:

In sintesi, la connessione tra omega 3, sistema nervoso e umore è ormai supportata da evidenze scientifiche solide. Integrare questi acidi grassi nella nostra dieta quotidiana potrebbe non solo migliorare le nostre capacità cognitive ma anche favorire uno stato emotivo positivo. Investire nella nostra salute mentale attraverso scelte alimentari oculate è un passo importante verso il benessere complessivo. Quindi, la prossima volta che pianifichi il tuo pasto, considera di includere alimenti ricchi di omega 3 per un supporto ottimale al tuo sistema nervoso e al tuo umore.

Se la tua alimentazione è carente di Omega-3, con una sola capsula di A-M B-Well Omega-3 ti assicuri ben 600 mg di Omega-3 EPA e DHA ad alta biodisponibilità e certificati da IFOS per purezza, concentrazione, freschezza e radioattività.
Un solo cucchiaino da tè di Liquid Gold apporta invece ben 3000 mg di Omega-3 EPA e DHA.
Se volessi provare ad ottenere quella quantità solo dal cibo, finiresti per mangiare un pesce (intero) al giorno.

Bambini più attenti a scuola con gli omega-3

Molti sono i bambini colpiti dalla sindrome di iperattività con deficit di attenzione, conosciuta clinicamente come Adhd.
Purtroppo questa malattia, nella stragrande maggioranza dei casi, viene confusa con la vivacità. In effetti si tratta di una reale patologia, che compromette la natura dei rapporti interpersonali dei bambini sia nella modalità di relazione con i familiari sia con i propri coetanei. L’unica terapia conosciuta fino ad ora è quella farmacologica, ovvero, la somministrazione di psicofarmaci vita natural durante.
Nei soggetti affetti da questa sindrome è stata riscontrata una carenza di omega 3. Medici ed esperti hanno percorso la via sperimentale della prescrizione di farmaci a base di omega 3. Questa soluzione ha portato a risultati incoraggianti. Ciò non significa aver risolto il problema dell’Adhd, ma sicuramente aver offerto un ulteriore strumento per la gestione di questo disturbo. L’assunzione di acidi grassi viene raccomandata dalla Unione Europea (clicca qui per la fonte in inglese) e dalle più autorevoli associazioni pediatriche e di nutrizione clinica a livello mondiale, nel dosaggio quotidiano di almeno 200 milligrammi di Dha; queste quantità si possono ricavare da un paio di assunzioni di pesce la settimana.
Se non si consuma pesce a sufficienza, è necessario fare ricorso ad integratori.
L’acido docosaesaenoico Dha, inoltre, viene considerato un substrato essenziale da assumere durante la gravidanza e l’allattamento per garantire un ottimale esito della gestazione e dello sviluppo del bambino.

 

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OLIO DI PESCE PROTEGGE DA CANCRO AL SENO

L’olio di pesce potrebbe proteggere le donne dal cancro al seno.
I supplementi sarebbero in grado di ridurre di un terzo il rischio di sviluppare il tumore.
Almeno questo e’ quanto emerso da uno studio del Fred Hutchinson Cancer Research Centre di Seattle pubblicato sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention.
E’ la prima volta che l’olio di pesce, noto per rafforzare la potenza del cervello, viene associato a una possibile riduzione del rischio di cancro al seno.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno coinvolto nello studio 35mila donne e hanno scoperto che quelle che hanno regolarmente assunto degli integratori hanno avuto il 32 per cento di probabilita’ in meno di sviluppare la malattia.
Secondo gli scienziati, gli acidi grassi omega-3 contenuti nei supplementi potrebbero ridurre il rischio di sviluppare la forma piu’ comune di tumore al seno, cioe’ il ‘carcinoma duttale invasivo’.
Questo tipo di tumore, che cresce nelle cellule che rivestono i dotti del seno, e’ responsabile fino al 80 per cento dei 45mila casi di cancro al seno diagnosticati ogni anno in Gran Bretagna.
“Puo’ essere che la quantita’ di acidi grassi omega-3 nei supplementi di olio di pesce sia superiore a quella che assume in genere la maggior parte della gente nella loro dieta” ha detto Emily White, che ha coordinato lo studio.  

Fonte: Agenzia AGI

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